17.

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«Muoviti idiota! Voglio il mio caffè!» esclamò spazientito Seungmin, qualche metro più avanti di Jisung «sbrigati!».

Il biondo sbuffò «Mi spieghi qua l'è il tuo problema? Sappiamo entrambi che hai furia solo perché vuoi sbavare dietro a Changbin hyung ».

Un drammatico "gasp" invase l'aria: «Non è assolutamente vero! » dichiarò il moro continuando a camminare all'indietro per tenere gli occhi puntati sull'amico «E anche se lo fosse, queste sono informazioni riservate» con quella concluse, e la sua schiena andò poi a sbattere contro qualcosa di tonico.

Un'oramai conosciuta e calda voce gli invase le orecchie, facendo sussultare il castano sul posto: «Quali informazioni riservate?».
Una delle mani dell'altra persona andò a poggiarsi sulla spalla di Seungmin, mentre l'altra - leggera e furtiva- andò a tracciare un piccolo segno su uno dei suoi fianchi.

Il ragazzo aveva paura a voltarsi, ma sapeva che non sarebbe potuto rimanere tutto il tempo così.
Quando finalmente prese coraggio, un dolce sorriso contornato da dei corti capelli color pece, lo accolse calorosamente.
Changbin.

I due rimasero in silenzio con lo sguardo perso sul viso l'uno dell'altro; Changbin che decorava la scena con le labbra flebilmente tirate verso l'alto, e Seungmin - rosato in viso - che tremolava leggermente per l'emozione di avere il maggiore così vicino a lui.
Il quadro fu però rotto dalla giocosa voce del biondo che con un «Changbin hyung, ciao!» fece voltare lo sguardo ad entrambi i due ragazzi.

Il corvino lasciò così andare la presa sui fianchi del minore, facendo in modo che questi si allontanasse un poco da lui ma rimanendo comunque estremamente vicino al suo corpo allenato.
«Ciao Jisung. Stavate venendo in caffetteria? » domandò gentilmente il ragazzo più basso, passando gli occhi da una figura all'altra.
Jisung annuì in risposta «Si esatto. Come mai tu non sei là? Dovresti essere già a lavoro, no?»

Quell'ultima domanda gli lasciò sfuggire un non tanto trattenuto sospiro, che fece istantaneamente sorridere i giovani, non appena ad esso venne aggiunta un teatrale alzamento degli occhi al cielo.
«Hyunjin... » disse poi, facendo spuntare uno sguardo interrogativo sui loro volti che lo intimarono a continuare « Sapete che Hyunjin ed io frequentiamo la stessa facoltà e corsi; e quindi abbiamo gli stessi orari... Avevamo finito l'ultima lezione di oggi, che ci da esattamente una mezz'ora di tempo per mangiare e venire a lavoro, quindi stavo un po' correndo per sistemare tutto e scappare da lí con lui; ma la principessa voleva assolutamente provare il nuovo ristorante che si trova dall'altra parte dell'università ».

Jisung rise alla storia del maggiore, immaginando come l'altro suo amico cercasse di convincerlo in tutti i modi a portarlo in quel ristorante, essendo Changbin l'unico dei due con l'auto. « E dov'è Hyunjin adesso? » chiese; ma nemmeno il tempo di nominarlo, che un alto ragazzo dalla fluente chioma nera stava attraversando la strada in preda al panico, mentre stretti al petto teneva quelli che sembravano libri di testo ed una felpa.

«Changbin cosa fai lì impalato?! Muoviti! Siamo in ritardo! » esclamò l'altro corvino, passando di corsa di fianco ai due ragazzi minori, senza nemmeno accorgersi della loro presenza, e dirigendosi in fretta e furia fino alle porte di "My House"; facendo scusare Changbin per lo stravagante comportamento del suo coinquilino (informazione appena scoperta dai due amici ).

Si incamminarono poi, tutti e tre, verso la caffetteria: Jisung decise di tenersi qualche passo indietro, in modo che Seungmin e la sua - non tanto nascosta - cotta potessero parlare e ridacchiare tranquillamente tra di loro.
Questo permise al biondo di rimettersi a pensare a quello che avrebbe dovuto fare una volta difronte a Minho; ovvero rimanere tranquillo e fare in modo che il più grande si avvicinasse a lui senza troppi intoppi e giramenti di testa.

I bet you look good on the dance floor |Minsung|  Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora