Con ancora il polso incatenato alla ferrea stretta del maggiore, Jisung varcò le grandi porte del centro commerciale con gambe tremolanti e respiro pesante.
Aveva paura che sua sorella e Hyejin -soprattutto Hyejin- venissero a sapere che se la faceva con l'insegnate della bambina.
"Io non me la faccio con Minho!" si schiaffeggiò mentalmente il ragazzo, cercando di mantenere la mente più lucida possibile.Minho lo lasciò andare solo qualche minuto dopo, notando come il più piccolo si stesse guardando intorno. Probabilmente era preoccupato che la sua famiglia comparisse da un momento all'altro.
"O forse è a disagio perché lo sto trattenendo con la mano?" pensò il più grande.
Minho non voleva metterlo ulteriormente in imbarazzo, ma non voleva nemmeno allontanarsi troppo da lui; così scostò la mano dal polso di Jisung, ma gli rimase estremamente vicino. Spalla contro spalla.
Jisung sorrise.Nonostante il biondo non fosse mai stato una persona molto affettuosa o in costante bisogno di attenzioni e contatto fisico -tranne che con Seungmin o con la propria nipote - con Minho sembrava tutto diverso.
Il gentile tocco che il maggiore gli riservava lo faceva sentire come se lo stesse trattando come il diamante più prezioso, e a Jisung questo piaceva... forse anche troppo.La strana morsa al ventre che provava da quella mattina lo fece bloccare improvvisamente sul posto, facendo voltare Minho che aveva continuato a camminare giusto qualche passo. Lo attese.
Il biondo sembrava strano quel giorno, ma non voleva metterlo a disagio chiedendo cosa avesse; forse era solo preoccupato di incontrare la sua famiglia. Sperava non fosse per lui.
Jisung gli si riavvicinò, facendo toccare un'altra volta le loro spalle. Si sorrisero.Dopo aver camminato un po' all'interno del centro, Jisung domandò al grande cosa avesse dovuto comprare.
« Solo dei nuovi abiti per la danza; ma possiamo andarci dopo in quel negozio» disse guardandolo con la coda dell'occhio, continuando a camminare fra la gente «Prima andiamo a pranzo. È già mezzogiorno».
Il piccolo annuì e seguì il castano nella zona dove si trovavano i vari punti di ristoro.Si guardarono un po' intorno sopraffatti dall'ampia scelta di cibo, non sapendo in quale direzione andare: sushi? Pizza? Carne?
«Mc Donald's?» si voltarono entrambi a guardarsi, domandando se l'omonimo fast food fosse di gradimento all'altro.
Arrossirono distogliendo lo sguardo, e pronunciando un flebile si come risposta.Fortunatamente era ancora presto, ed il ristorante non era ancora affollato - visto che i commensali in luoghi del genere si presentano sempre verso l'una -, così i due potettero ordinare in tranquillità e scegliere il posto a sedere che più li aggradava.
Mentre il maggiore aspettava alla cassa il loro ordine, un Jisung tutto imbronciato (solo perché l'altro aveva insistito sul pagare) si avviò alla ricerca di un tavolo che lo aggradasse.
Scelse un tavolo con le sedute a divanetto.
Minho arrivò poco dopo con il loro vassoio in mano, sedendosi difronte al biondo.I due mangiarono i loro panini in silenzio, scambiandosi solo qualche parola di circostanza; forse per la fame, forse per l'imbarazzo.
Ed il silenzio aleggiò fino a quando una domanda da parte di Minho non penetrò le orecchie del piccolo: «Jisung, ti metto in imbarazzo? ».Da quando erano entrati nel centro commerciale, il castano non faceva altro che pensare a quella domanda: il più piccolo si imbarazzava spesso quando si trovava con lui, e molte volte si guardava intorno con aria di disagio come se non volesse veramente farsi vedere con lui. Minho cominciava a pensare che il minore non fosse veramente interessato ad essere suo amico.
Non era la prima volta gli capitava, ovviamente; ma solitamente non gli interessava molto perché le persone che conosceva a sua volta non erano di gradimento al moro... ma Jisung gli interessava eccome!
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I bet you look good on the dance floor |Minsung|
FanfictionMinho insegna danza alla nipote di Jisung, e quest'ultimo deve andare a prenderla dopo lezione. •Minsung •boy x boy •soft •slow burn [ slow updates! ] Le persone descritte, i fatti narrati e i riferimenti alla realtà sono puramente casuali. Tutto...