SLEEPING BAG_thebadnauts

337 10 2
                                    


Thebadnauts, mondo reale 


L'aria fresca della montagna riempì il corpo di Giorgio non appena mise piede fuori dall'autobus. Era la sua prima gita insieme ai sui nuovi compagni di prima liceo. Non conosceva praticamente nessuno se non pochi ragazzi che venivano dal suo stesso paese ma coi quali non aveva mai parlato. Ma la gita era stata organizzata proprio per quello: permettere ai ragazzi di socializzare e formare un bel gruppo classe già all'inizio dell'anno scolastico. In sostanza si trattava di un soggiorno di due giorni e una notte in un rifugio in montagna con varie attività gestite da degli esperti. Prima però bisognava raggiungere il rifugio. Ed infatti appena tutti furono scesi dall'autobus una guida si presentò ai professori e ai ragazzi e li condusse in una lunga camminata verso il luogo del loro soggiorno. Ci vollero circa due ore per avvivare dato che le soste furono numerose sia per far riposare gli studenti sia per mostrare loro alberi, piante, animali e funghi del luogo. Si fermarono anche più volte a notare i diversi segnali lungo i sentieri che indicavano altitudine, distanza dal rifugio più vicino, kilometri percorsi dalla partenza ed altre informazioni utili.

Una volta arrivati a destinazione, dopo aver superato stretti sentieri, molti alberi e qualche fiumiciattolo, si ritrovarono difronte ad una grande struttura in legno con ampie finestre e dall'aspetto molto accogliente. Al piano terra si trovavano i tavoli per mangiare, una piccola area bar e, nascosta alla vista, l'ampia cucina dove venivano preparati i pasti. Salita una rampa di scale ci si ritrovava in una sala per l'intrattenimento dove erano presenti una piccola parete d'arrampicata, un calcetto ed un proiettore per vedere film e documentari. Vi erano poi i bagni, sia al piano di sopra che di sotto, divisi in maschi e femmine, e le camere. Oltre a quella per i due professori, che presentava due letti singoli, un piccolo tavolino e due comodini, le stanze per gli studenti erano due, sempre divise in base al sesso.

La prima cosa che gli studenti fecero quando arrivarono fu proprio quella di andare a posare gli zaini. Dopo essersi tolto gli stivaletti infangati, Giorgio quindi salì le scale insieme agli altri per poi dividersi dalle ragazze ed entrare con i maschi nella prima porta a sinistra. Quella che gli si presentò davanti fu una grande camerata piena di letti a castello uniti a coppie per guadagnare spazio e divisi in due colonne con sopra soltanto un cuscino. Al fondo della stanza dal tetto spiovente che pendeva verso sinistra c'era una finestre che dava sul bosco che circondava il rifugio.

Ogniuno dei ragazzi segnò un letto appoggiandoci sopra il proprio zaino e la propria giacca, che in molti si erano già tolti per il troppo caldo durante la salita. Giorgio scelse un letto in fondo, in basso e verso l'interno della stanza. Non c'era un motivo preciso, semplicemente aveva visto quello spazio libero e lo aveva scelto.

Prima e dopo pranzo si svolsero diverse attività in squadre ogni volta diverse come ad esempio una caccia al tesoro dove si poteva usare solo una cartina ed una bussola, una simulazione di soccorso alpino e, la più divertente di tutte, la costruzione di una barella utilizzando solo materiali naturali trovati nel bosco e lo spago fornito dalla guida.

Al termine della cene tutti i ragazzi erano stanchi ma nessuno aveva davvero voglia di dormire. Così decisero di ritirarsi nelle proprie stanze dove il controllo degli insegnanti era più allentato per passare un po' di tempo a chiacchierare e fare alcuni giochi tipici degli adolescenti.

Giorgio ad esempio si unì ad un gruppo di ragazzi che giocavano ad obbligo o verità e, superata la prima ansia e l'imbarazzo iniziale, vennero fuori obblighi molto divertenti e verità imbarazzanti ma nessuno prese in giro nessun altro e questo lo rassicurò molto.

Mentre rideva per un suo compagno che aveva dovuto far finta di provarci con un altro, un'imprecazione dietro di lui lo fece voltare insieme a tutti gli altri. Alcuni ragazzi che stavano giocando ad una nuova versione del gioco della bottiglia, in cui invece di baciare bisognava fare della penitenze, avevano rovesciato l'acqua sul sacco a pelo steso sul letto dove erano seduti. Ciò che tuttavia colpì particolarmente Giorgio fu il fatto che quello era il suo sacco a pelo. Si alzò prendendo dei fazzoletti passati da chissà chi e insieme ad altri ragazzi cercò di asciugare il tessuto che però era ormai, almeno nella parte centrale, completamente zuppo.

WGF one-shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora