«-Dovrà dimenticare tutto quello che è successo qui dentro, okay Edward?- mi dice sempre il mio capo al telefono, riferendosi agli esami fatti su Amber, sembrava una cavia in mezzo a degli scienziati pazzi.
-Certo e sarà fatto non si preoccupi- annuisco come un ebete, come se potesse vedermi annuire. Chiude la chiamata.
Amber ci serviva per capire se questi poteri che si tramandano fossero nei geni o in che altro posto. Non so cosa abbiano trovato, io sono solo un pedone, non so niente dei piani malvagi del mio capo.»
Mi sveglio in una stanza imbottita più piccola della mia precedente, ha sempre una parte una parete in vetro. è arredata nello stesso modo.
-Her name is Amber Potter, she is 18 and lives in Verona in Italy. She writes unusual numbers in line, we discovered that serve to predict the future, each letter corresponds to a number, then she dreams of the past and from his point of view that of people who know. We moved because a doctor, Zayn Malik, it was discovered that he had a relationship with her.*- sento la voce del Dottor Jackson parlare.
- we will do everything we can, thanks**- risponde un'altra voce, con un accento inglese marcato.
Gli uomini si stringono la mano e Jackson esce. L'altro dottore viene, guarda un paio di moduli ed esce dalla stanza. Dopo neanche tre minuti rientra con un camice bianco e lo stetoscopio al collo. Viene da me.
- Welcome back ... ehm... Amber Potter?- mi chiede osservandomi. Attendo qualche secondo, che ha detto?! -Do you speak English?- mi chiede sempre osservandomi, questo mi sta sciupando.
È un uomo orientale sulla trentina, ha i capelli corti neri e gli occhi grigi non molto a mandorla, è basso ed è esile.
-Ehm... No, I'm not very good in English- lo guardo leggermente incerta, lui mi guarda con un sorriso in volto. Ma stronzo voglio vedere te a parlare in italiano.
-Bentornata ho detto prima. Ehm... Lei si trova a Londra e il dottore con cui ha avuto una relazione è stato licenziato- mi dice con una tranquillità che mi fa venire il nervoso in una maniera mostruosa e credo che il mio cuore si sia fermato. Scoppio in lacrime, mi hanno trasferito lontano da Emily, Niall, la mia scuola, ma soprattutto lontana da Zayn. In più lo hanno anche licenziato. Sono un completo disastro, se non lo avessi provocato magari non ci saremmo innamorati l'uno dell'altra.
Il dottore esce dalla stanza e rientra dalla parte dietro al vetro. Io comincio a guardarmi in torno quando sento le mie mani tremare, le braccia tremare. Urlo come non avevo mai fatto prima tanto da vedere i vetri tremare leggermente. Mi porto le mani nei capelli castani e urlo di nuovo stavolta ancora più forte. Da dare fastidio addirittura al dottore che era di là. Mi alzo dal letto e sfrego velocemente il mio polso contro una vite che spuntava leggermente dalle sbarre del letto e sfrego sino a farmi uscire il sangue. Mi fisso il polso con gli occhi sbarrati. Il sangue esce velocemente dal mio polso e mi sporco le mani con esso, mi sento la testa girare leggermente, vedo tutto offuscato e non mi reggo più in piedi. Nella parete con il vetro c'è una parte inferiore di muro bianco, con le mani sporche di sangue scrivo dei numeri.
«27/1/26/15 - 21/10 - 9/1 - 8/1/21/21/16 - 8/13/10 - 5/20/1/14/10 - 3/9/5 - 9/1/10 - 20/16/8/15/1/21/16»
Mentre scrivo questi numeri sento il mio cuore andare in frantumi pian piano e come piange il mio cuore, piano io. Sento la testa girare sempre di più, non riesco a tenermi in piedi. Sento le palpebre farsi pesanti, finché non mi si chiudono.
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Sbatto ripetutamente le palpebre, la luce mi invade. Mi guardo intorno e vedo che ho una flebo attaccata al braccio. Questo momento mi ricorda quando Zayn stava guardando i miei valori vitali e io lo fissavo. Mi manca Zayn... Solo ora mi sono accorta di quanto lo amo, mi manca tanto quanto mi manca l'aria. Chissà se lo rivedrò mai. Sento la testa girarmi ancora, il dolore è lancinante, mi porto una mano alla fronte.
-Excuse me...- chiedo alzando la voce per attirare il dottore dall'altra parte del vetro. L'orientale alza la testa e poggia il suo sguardo su di me.
Esce dalla stanza e rientra nella mia. Si avvicina al mio letto e guarda i macchinari che mi circondano con un volto indecifrabile. Si avvicina a me, mi prende il volto con la mano destra e con l'altra prende una torchia. Mi punta la luce negli occhi, mi da un po' fastidio e per non farmeli chiudere me li tiene aperti con due dita. Ad un certo punto sbarra gli occhi, fa cadere la torcia e corre via. Cosa c'è che non va 'sta volta??? Prende la cornetta del telefono e la porta all'orecchio, digita un numero e aspetta.
-Mi vedi attraverso il muro?- mi chiede mentre aspetta.
-Ehm... ma non- mi intorrompe con un gesto della mano e dice qualcosa in inglese, chiude la chiamata e mi fa segno di continuare- c'è una vetrata? - chiedo sbarrando gli occhi.
Il dottore squote la testa.-È un muro. Dobbiamo fare una visita oculistica- mi dice fissando dei moduli. Annuisco.
Arrivano quattro infermieri che portano degli strani attrezzi. Portano un tavolino da intervento con gli appositi attrezzi sopra e un tavolino con sopra varie lastre di vari materiali. Entra il dottore.
-Ora ti chiederò se riesci a vedere attraverso ogni materiale e poi vedremo se riesci ad usare i tuoi poteri telecinetici- dice calmo, come se fosse una cosa normale, strisciando la mano sopra i tavoli.
-Io ho poteri telecinetici? - gli chiedo urlando quasi essendo abbastanza sconvolta.
Mi risponde un "Si, perché? " come se avere poteri telecinetici fosse la cosa più normale di questo mondo. Prende una lastra di ferro in mano e guarda lo spessore, sono circa trenta centimetri, mi mette la lastra in mano e mi dice di mettermela davanti alla faccia e lo faccio, vedo tutto alla perfezione. Mi chiede quante dite ha messo dietro la lastra, sono tre. Prende tutti i materiali ma riesco a guardare attraverso a tutti.
-Alza questa piuma.- mi dice indicandomela.
Faccio spallucce e ci metto tutto il mio impegno, la mia testa, tutta me stessa. La testa mi gira e un dolore lancinante parte dal centro della testa. Il che mi deconcentra e la piuma non si muove.
-Vabbè quando sarai pronta ci riuscirai- mi dice l'orientale sbuffando e chiamando gli infermieri che portano via i tavolini.
Spazio Autrice:
Hey Lettori/lettrici,
Ho ripreso a scrivere per fortuna! Come sta procedendo la storia? Se vi piace mettete delle stelline☆→★ e se avete qualche consiglio o altro lasciate qualche commento. Vi farò sapere quando pubblicherò il trailer. Vi amoooo ♡♥ e grazie per le 776 visualizzazioni ♡♥ . Ora mi dileguo.
Lisa
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Nothing |z.m/n.h| #Wattis2015
Fiksi PenggemarDal capitolo 6: «-Come ti senti?- mi chiede aprendo il quadernetto. -Meglio rispetto alla settimana scorsa - rispondo sincera al dottor Malik . -Visto che il medicinale che ti ho prescritto funziona ?- mi chiede serio , credo sia serio , è indeci...