Capitolo 4

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«-Che ne dici ,Arancia,se andiamo a prenderci una cioccolata calda in quel bar laggiù ?- mi dice Edward indicando il bar "Sunny" .

-Okay , ma smetilla per piacere di chiamarmi "Arancia" capisco che ho scelto il colore sbagliato per i capelli sta volta ma smettila !- dico ridendo.

-Okay .... Arancina - dice sorridendo .

-Ma dai !- ridiamo all'unisono . 

Entriamo in quel bar , con l'insegna a led rossa , il pavimento il legno , le pareti crema , il balcone in legno , i tavoli rotondi in legno coperti da una tovaglietta bianca . Ci sediamo ad un tavolino isolato, solo noi due in una stanza troppo grande . Prendo in mano il catalogo delle cioccolate . Lui lo prende dei caffè .

-Ma non ti piace la cioccolata ?- chiedo incuriosita .

-No- risponde con un sorriso sul volto .
-Allora perché- mi interrompe .

-Perché ti ho chiesto di prendere una cioccolata con me se non mi piace ?- mi chiede ed io annuisco .

-Perché so che la adori, e se ti avessi chiesto di andare a prendere un caffè probabilmente avresti risposto di no - dice lui con un sorriso .

-Anche se mi avresti chiesto di salire sulle montagne russe con te , anche se soffro di vertigini , ti avrei risposto di sì solo per stare con te e stringersi la mano - dico arrossendo e sorridendo imbarazzata .

Si alza in piedi e si avvicina a me con il viso , mi alzo anche io e incontro all'improvviso le sue morbide labbra rosee , profuma di vaniglia . Le nostre labbra si sfiorano quasi impercettibilmente , e questo mi fa già venire i brividi lungo la schiena , le nostre labbra si scontrano in un incidente passionale , penetra la mia bocca dolcemente , le nostre lingue danzano un lento molto passionale e dolce al contempo . Ci stacchiamo senza fiato , ci sorridiamo e  ridiamo . Arriva il cameriere .»

-IMBECILLE NO , CHE CAZZO COMBINI, CON TUTTI MA NON CON LUI !- urlo ricordando ancora il sogno .

Non voglio più ricordare pezzi della mia vita che avevo volutamente rimosso , è una tortura , non riesco a vivere così .

I miei capelli stanno perdendo il colore viola , sembra che ho i capelli grigi , ma non tanto , da quando mi hanno rinchiuso in questo stanza non mi hanno fatto fare una doccia , e per questo mi sento uno schifo , ma magari fosse solo perché non mi faccio la doccia , non so niente di come stanno i miei amici , non sto andando a scuola , mia madre non mi viene a trovare da una settimana , sì , sono rinchiusa qui dentro da più di una settimana o due , ho perso il conto , dato che mi danno sedativi come se piovessero .

Entra un dottore , senza camice , senza mascherina , vestito con giacca grigia e pantaloni uguali e cravatta grigia chiara . Lui è alto più o meno un metro e settanta centimetri , capelli neri , occhi castani profondi, fisico mozzafiato , e tatuato , molto tatuato .

-Salve signorina ... Potter ?- chiede rivolgendosi a me con quei bellissimi occhi che mi scrutano .

-Si proprio io ...- sussurro .

Ha un quadernetto , prende dalla tasca della giacca una penna blu e annota qualcosa sul quaderno .

-Da quanto tempo sono rinchiusa qui ?- chiedo guardando intorno come se quando è entrato lui tutta la stanza fosse cambiata .

-Da quasi un mese - dice lui calmo .

Un mese ?! Cazzo !

-Quanto tempo mi avete tenuto sedata ?- chiedo cercando di mantenere la calma .

Nothing |z.m/n.h| #Wattis2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora