Capitolo 14

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-Riprova- ripete sbadigliando l'orientale che è nell'altra stanza che guarda il computer.

Sbuffo e riprovo, fisso la piuma con tantissimo impegno ma questa non si muove di neanche un millimetro. Un dolore alla testa mi blocca dal continuare.

-Non riesco, lo volete capire che non ci riesco? Non sono ancora pronta- urlo con gli occhi lucidi per il dolore. Il dottore si alza ed esce dalla stanza per poi rientrare nella mia. -No no no, la prego si calmi- urlo con tutta la voce che riesco a tirare fuori.

Mi alzo dal letto e comincio ad indietreggiare con le mani a coprirmi il viso. Lui sbatte la porta e si avvicina velocemente a me. Con una mano mi sposta le mani dal viso e me le blocca sopra la testa, con l'altra mi tira uno schiaffo. Mi lascia le mani e se ne va.

-Dopo pranzo riprovi, ora riposati- mi dice uscendo dalla stanza sbattendo la porta più forte che può.

Mi sdraio a letto a pancia in giù e le lacrime cominciano a scendere lungo il mio viso copiosamente. Fa male sentirsi una nullità. Le palpebre diventano pesanti e gli occhi sono stanchi. Lascio che le palpebre si fermino sopra i miei occhi.

《Una risata proviene da una bambina piccolina, dai capelli biondi, gli occhi azzurri e bassa. Mi ricorda molto me da bambina. Questa bambina corre in contro ad una donna che è identida a mia madre. Si volta nella mia direzione e sbarra lo sguardo. Mi guardo in torno ma sono da sola. Si volta di nuovo verso la bambina.

-Amby, vai un attimo da papà.- dice alla bambina con una dolcezza infinita, poi si rivolge al padre. - Sam! Torno subito tieni d'occhio Bibi- alza il tono di voce sorridendo al marito. Che risponde con un cenno positivo del capo.

La donna si incammina verso di me fino a ritrovarmela davanti a cinquanta centimetri di distanza.

-Bibi, che ci fai qui?- mi dice questa donna. È identica a mia madre, comincio a credere che la sia.

-Mi sono addormentata nel letto della mia stanza psichiatrica di Londra e mi sono ritrovata qui- dico alla donna che mi abbraccia.

-Tesoro, io sono tua madre, lui è tuo padre e lei sei tu.- dice guardando la me bambina, la sua piccola creatura, con gli occhi colmi d'amore. -Comunque credo che tu abbia delle domande da farmi.- afferma con fermezza ma con un sorriso tranquillizzante sul volto dai lineamenti dolci. Annuisco e le faccio segno di camminare. Lei mi segue. Passeggiamo per un po' prima che io riesca a dire anche solo una parola.

-Perché tu e papà ve ne siete andati proprio quando avevo più bisogno di voi?- chiedo guardandomi i piedi, gli occhi mi bruciano leggermente. Lei mi osserva, sospira.

-Noi ti avremmo solo portato brutta gente che vuole ucciderci.- dice con gli occhi lucidi ed io rimango scandalizzata. Passano altri minuti prima che riesca a farle un'altra domanda.

-Ma ne esistono altri come me?- chiedo tossicchiando leggermente. Mia madre mi sorride comprensiva.

-Si tesoro, fortunatamente non siamo gli unici- mi sorride con gli occhi di una madre che cerca di proteggere la sua bambina. - Li incontrerai e loro ti aiuteranno, altri ti vorranno fare del male- Mi sorride.

-Mamma, sai chi sono?- chiedo alla Sherlock Holmes. Mia madre sorride e fa un cenno negativo con il capo.

-Ti chiamo papà, così parli un po' con lui- mi dce con lo sguardo leggermente addolorato ma con un sorriso tranquillizzante e dolce. Annuisco con il magone ricordando l'ultima volta che li avevo visti, rimando le lacrime in dietro. Abbraccio mia madre che se ne va.

Mia madre si avvicina a mio padre che ha in braccio la me piccola. Mia madre prende la me piccola e dice qualcosa a mio padre che sorride e si volta verso di me sorridendo ancora più evidentemente. Schiocca un bacio sulla guancia di mia madre e cammina verso di me, io lo raggiungo. Ci abbracciamo con forza, una lacrima mi riga il viso, mi prende in braccio e mi bacia con dolcezza la guancia. Mi poggia e sorride.

-Tesoro sei diventata fortissima! E guardati, sei diventata una donna!- mi dice con entusiasmo palpabile. - E i tuoi occhi... Sono mezzi gialli mezzi blu... Più belli di quelli di tua madre, ma non dirglielo!- dice ridendo ed io anche.

-Papà, mi sei mancato tanto- gli dico con le lacrime che mi rigano il viso e la voce rotta. Ci abbracciamo nuovamente.

-Anche tu, Bibi- mi dice trattenendo le lacrime. Mi schiocca un bacio sulla guancia.

-Era da tanto che non mi chiamavi così, papà- dico con le lacrime che scendono copiosamente sul mio viso, una lacrima solca il suo viso. Mio padre mi prende il viso tra le mani e mi asciuga le lacrime con le dita.

-Papà, non so cosa fare; sono sola, ho paura. Zayn non c'è più.- dico sciogliendo l'abbraccio.

-Non sarai sola, conoscerai altri ragazzi come te, Zayn forse tornerà, noi forse anche, succederanno tante cose.-dice sorridendomi. -Ti devo dire che significano i numeri.- la mia attenzione viene immediatamente attirara dalle ultime sette parole dette da mio padre.

-Dimmelo, non ho molto tempo ancora- sussurro sbrigativa. Annuisce e continua.

-Ogni nuneri che scrivi equivale ad una lettera, e molti numeri insieme formano delle parole, ma dovrai scoprire tu a cosa equivalgono- annuisco scocciata.

Sento un vento che mi spinge via.

-Papà! Abbracciami forte- urlo con le lacrime che i solcano il viso e la voce rotta. Fa ciò che gli chiedo e gli do un bacio sulla guangia che lui ricambia.

-Era da tanto che non mi chiedervi un abbraccio in questo modo- dice con una lacrima che scende lungo la sua guancia. I miei piedi cominciano a fluttuare in aria tirati dal vento.

-Dì alla mamma che le voglio bene- lo abbraccio ancora più forte. -Non voglio lasciarti papà- urlo con le lacrime che fluttuano, sto scivolando dalla presa possente di mio padre.

-Lo so, ma devi andare.- mi sorride con le lacrime che cadono a terra.

Piano piano comincia ad allentare la presa, io lo stringo sempre più forte, mi sorride e mi schiocca un bacio bagnato sulla fronte.

-Mi mancherai- urlo allentando la presa anche io cominciando a sentirmi debole e stanca.

-Anche tu- mi bacia di nuovo la fronte, una sua lacrime scende sulla mia fronte ed in quel secondo lascia la presa, comincio a fluttuare finché una luce bianca mi oscura la vista.》

Spazio Autrice:
We Lettrici,
Vi piace come procede la storia? A me da morire! Comunque vi saluto, alla prossima settimana! Vi amo♥
Lisa

Nothing |z.m/n.h| #Wattis2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora