Capitolo 24

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La testa ha finalmente smesso di farmi male. Non posso crederci. Non posso credere che Zayn, il ragazzo che amavo mi ha fatto del male ancora una volta, ma questa volta non emotivo, ma fisico. Mi ha distrutto. Dopo quella "visita" di Zayn, non è più venuto, almeno credo. Subito dopo mi sono addormentata e non so quanto ho dormito. Credevo che non mi sarei più svegliata. I miei polsi sono legati ai braccioli con delle corde, le caviglie anche. Se solo... potessi utilizzare i miei poteri telecinetici. Ma cosa dico, se non ci sono riuscita in presenza di un dottore, figuriamoci se riesco a farlo da sola. Sapete non sono una che crede che nel momento del bisogno le risposte cadano dal cielo, bisogna guadagnarsele. Anche se in questo momento non farebbe altro che comodo. Ma tentar non nuoce, no? Fisso un mio polso convincendomi che non farà male, non sentirò un dolore propagarsi per tutto il corpo. Il dolore mi invade. Ma ci passo sopra, devo passarci sopra. Mi convico che tra poco passerà, che il dolore è solo un'impressione. Fino a che un piccolo lembo, tremando, si alza leggermente. Un fischio terribile si infiltra nelle mie orecchie. Ma il contatto visivo tra me e la corda rimane. Questa si muove, fino a slacciarsi. Porto la mano libera, la destra, sull'altra mano. Slego anche quella. Poi porto le mani sulle caviglie e slego anche quelle. Mi alzo in piedi. Ora siete tutti fottuti. Potevano toccare me e uccidermi, ma hanno toccato la mia famiglia, ora soffriranno, come ho sofferto io quando ero fidanzata con Edward Owen, quando sono stata rinchiusa all' ospedale, quando non ho più potuto vedere i miei genitori, quando ho scoperto che Niall era in coma e stava per morire, quando mi avevano portato via da Zayn e mi hanno trasferito, quando mi picchiavano perché non riuscivo a far fluttuare in aria una piuma, quando ho reincontrato Zayn e l'ho insultato, quando sono rimasta incinta, quando lui mi aveva detto che voleva un bambino ed io no, quando ho deciso di abortire, quando dopo che avevo abortito lui che si era completamente isolato. Quando in aeroporto ho scoperto che lui mi usava. Ho pianto per lui, ma ora basta. Basta. Lui non merita le mie lacrime. Dopo che mi ha fatto soffrire così tanto, deve soffrire anche lui quanto ho sofferto io a causa sua. Ora scappa, scappa Zayn. Perché se ti trovo sei morto. Tu e la tua puttanella. Guardo un attimo i miei genitori. Scaccio le lacrime, non piango, non piango più ormai. Mi avvicino a passo sostenuto verso la porta. La spalanco e vedo Niall. Il mio battito cardiaco accelera a dismisura. Niall che stava per poggiare la mano sulla maniglia. Poggia una sua mano sulla mia spalla sinistra per spostarmi dall' uscio, si guarda in torno ed entra nella stanza chiudendo la porta. Sento la pelle sotto la mia mano scaldarsi.

-Che ci fai qui?- sussurro sperando che nessuno ci senta.

-Ero venuto per farti uscire di qui- sussurra in risposta. A quelle parole il mio stomaco si stringe. -Ma vedo che ci avevi già pensato tu a questo- continua.

-Allora hai un piano?- chiede.

-No, io ero lì che mi esercitavo con i poteri telecinetici e finalmente sono riuscita ad usarli- rispondo. -Tu?- continuo.

-Neanche.- ammette sorridendo.

-Perfetto.- dico ironicamente. Lui ridacchia.

Poi una sua mano si poggia sulla mia guancia destra. Con il pollice la accarezza. Il mio cuore minaccia di uscire dal petto. Poggia l'altra sua mano sul mio fianco, io porto le mie mani sul suo collo. Sento i punti dove sono poggiate le sue mani scaldarsi. Poi improvvisamente le sue labbra sono sopra le mie. Poi entrambi schiudiamo le labbra, come se ci intendessimo a vicenda, e le nostre lingue si scontrano appassionatamente. Gli tiro leggermente i capelli biondi, gli sfugge un gemito. Sento lo stomaco stringersi, le gambe molle. Ci stacchiamo senza fiato. Poggio la mia testa sul suo petto e le mie mani intorno al suo busto, poco dopo le sue braccia mi stringono e la sua testa è sopra la mia. Poi mi sposto. Non so che ho combinato ora. Lui mi lascia, prima che potessi dire qualsiasi cosa lui mi precede.

Nothing |z.m/n.h| #Wattis2015Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora