La prima cosa che percepisco è il rumore delle doghe del letto, che scricchiolano sotto di me, quando Kageyama mi spinge sul materasso.
Inumidisco le labbra con la lingua.
È perfetto. È bellissimo.
Sfila la cravatta dal collo, l'appoggia sul comodino. Mi guarda, mi sfiora le labbra nel mentre che appoggia il peso sulle mani, sul letto, occhi negli occhi.
«È colpa della droga, lo sai?»
«Lo so.» Apro i bottoni della camicia, la sfila con il gilet. «Guardami, Tobio.»
Kageyama si sporge ancora, mi fa stendere di schiena e mi sale sopra. Mi bacia la guancia, il collo, la mandibola con estrema cura, senza cercare di farmi peso addosso.
Il mio corpo reagisce da solo, e gemo così forte, da non riconoscere la mia stessa voce.
Percepisco il fuoco dentro di me.
La lingua di Kageyama traccia una scia umida, dal collo, la clavicola, la linea degli addominali. Bacia la pelle sotto l'ombelico, con le dita apre il bottoni del pantalone, dopo avermi chiesto il consenso con lo sguardo.
«La testa sui cuscini.» Mi ordina pacato, e io eseguo. «Sei così docile, non eri una furia a letto?»
Prendo i miei boxer, li sfilo con i calci, quando mi abbassa i pantaloni.
Accenno un ghigno, poi spalanco le gambe.
Kageyama non se lo aspettava, il suo sguardo è languido.
Venerami.
Dimmelo ad alta voce, ti prego.
Con la testa lo guido verso le mie cosce. Le bacia, le lecca, succhia la pelle.
Gemo ancora, stavolta il suo nome.
«Tobio...» Socchiudo piano gli occhi, rivolti verso al soffito, la sua testa si infila perfettamente nelle mie cosce. «Tobio... io...»
Kageyama sembra intuire le mie intenzioni.
«Ti darò qualcosa che nessuno ti ha mai dato.» Sussurra piano, mi torna a baciare la pelle. Succhia, morde forte e lecca. «Te lo prometto.»
Realizzo che non sono pronto. Mi stringe i fianchi, quando la pallina del piercing passa attraverso la mia apertura. Entra, esce, mi fa gemere da lasciarmi senza fiato.
Il mio bacino cerca la sua bocca, le mie gambe si stringono intorno alla sua testa.
«Dio, Tobio.» Ansimo ancora, un rumore soddisfatto esce dalla sua bocca. Continua il suo lavoro, il gelido del piercing mi fa tremare le gambe. «Cristo... Tobio... Tobio!»
Il ritmo diventa meno regolare, io tremo senza controllo.
Ripeto il suo nome.
Spingo il bacino contro la mia testa, con più forza del dovuto.
Ingoio la saliva a vuoto, la mia testa finisce sui cuscini. Urlo il suo nome, quando la sua mano esperta incomincia a scivolare dal basso verso l'alto, per tutta la mia lunghezza.
Le mie ginocchia finisco sulle sue spalle. Mi spalanca le gambe, lecca ancora più profondamente. Ora è veloce, conciso, duro.
Io sono inerme, senza fiato, non appena un'ondata carica di piacere mi travolge forte.
Respiro ad occhi socchiusi, la sua bocca ritorna contro la mia gola. Mi bacia, mi accarezza piano, mentre cerco di riprendere fiato, di guardarlo e ringraziarlo.
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☽ 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘃𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 ᵏᵃᵍᵉʰᶦⁿᵃ
Fanfic➯ ᴋᴀɢᴇʜɪɴᴀ + sɪᴅᴇ sᴛᴏʀʏ ➯ ᴍᴏʙ !ᴀᴜ ➯ ᴄᴏᴍᴘʟᴇᴛᴀ ──── ⋆.•☆⋆.• ──── Hinata Shoyo è l'erede del Karasuno. La sua città, gli affari, i distretti sono le pedine che lo proteggono dai nemici. Sa come usare una pistola, ricava info...