ɪx - ᴇᴠᴇʀʏʙᴏᴅʏ's ᴡᴏʀʀɪᴇᴅ ᴀʙᴏᴜᴛ ᴍᴇ

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Prendo la teiera e l'avvicino alla tazza, per far scivolare l'acqua calda al suo interno, sotto lo sguardo divertito di Oikawa, mentre Iwaizumi parla al telefono, seduto sul divano, dietro la sua schiena.
Afferro la bustina e la infilo nella tazza, Oikawa sorride ancora.

«Hai imparato a fare il tè?»

«Me l'ha insegnato Kageyama... lo beve tutte le mattine, prima di raggiungerti a lavoro.»

«Avete gusti completamente diversi.»

Oikawa non ha tutti i torti: io e Kageyama siamo l'uno la faccia dell'altra medaglia. A me piace il dolce, a lui il salato, la mattina io mi sveglio presto, lui mi raggiunge un'ora più tardi.
Oikawa conosce bene i miei gusti, quella mattina post sesso mi aveva preparato la colazione con cura.
Prendo un biscotto dal piatto, lo mordo e mi siedo sullo sgabello di fronte al suo, mentre lo guardo girare il cucchiaino nella tazza, lo sguardo fisso sul liquido verde.
Oikawa ama il tè, prima di lavorare con me era un commesso all'interno di un caffè del centro.

«Allora, che cosa hai scoperto su Ukai e Nekomata?»

«Traffico di minorenni.»

«Che... Dio, non ci credo, cazzo.» Borbotto sottovoce, non appena Iwaizumi rientra in cucina e si siede accanto a Oikawa. Guardo entrambi per alcuni secondi, poi riprendo la parola. «Dobbiamo fare fuori quei figli di puttana.»

«Nekomata è un viscido senza limiti, non mi dispiacerebbe.» Ribatte Iwaizumi, che fa scorrere un braccio dietro ad Oikawa, da farlo alzare lo sguardo dalla tazzina, per poi sorridere. «E se facciamo fuori Ukai, non dobbiamo rovinarci la vita, né io, né Kageyama, né Tsukki.»

«Voglio parlare con Tsukki.» Aggiungo piano, riprendo il biscotto tra le dita. «È una tua spia, giusto?»

«Tsukki è il doppiogiochista più eccezionale dell'host club, è ovvio che è un mio complice. Non vede l'ora di andarsene da quel posto, il tuo bel culetto con le lentiggini gli ha fottuto il cervello.» Ridacchia Iwaizumi, che estrae il telefono dalla tasca e digita, prima di appoggiarlo all'orecchio. «Dovrebbe aver finito il turno da poco, ma lo trovi al pub in fondo alla strada. Di solito, è lì che va quando aspetta che Yamaguchi finisca a lavoro.»

Annuisco con la testa, scendo dallo sgabello e prendo la seconda pistola, quella che mi ha regalato Kageyama, dal cassetto delle posate.

Da sempre, i nascondigli migliori delle mie pistole sono i più improbabili. Non mi fido di nessuno, nemmeno di Oikawa, ad eccezione di queste quattro mura.

Infilo la pistola nella cintura, prendo la giacca dal divano e guardo Oikawa, che nel frattempo si lascia abbracciare da Iwaizumi, mentre con la mano libera cerco la chiave vicino il ripiano dell'ingresso.

«Quando Kageyama si sveglia.. puoi prenderti cura della sua sbronza?»

«Nessun problema, capo.»

Iwaizumi si sporge, mi saluta con la mano.

«La stanza del terzo piano è libera, ma i preservativi li trovate nel cassetto del bagno.» Borbotto piano, infilo la giacca sulle spalle con cura. «Poi cambiate le lenzuola.»

Oikawa accenna un ghigno, poi annuisce.

La mia casa è tappezzata dei ricordi delle coppie dei miei compagni, tranne la mia stanza. Lì, ci sono solo i ricordi con Kageyama e qualche host a cui ho concesso la grazia.

Infilo il cappuccio della felpa sopra la testa, lentamente percorro la strada che porta al pub. Cerco di scacciare i flashback della nottata, il profumo di Kageyama che percepisco addosso, anche adesso a distanza di ore.

 ☽ 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘃𝗶 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝘀𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘃𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 ᵏᵃᵍᵉʰᶦⁿᵃDove le storie prendono vita. Scoprilo ora