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Kirishima

Trattengo un altro singhiozzo, mentre le dita tese tremano e cedono, e il braccio raggiunge di nuovo l'altro sulle mie ginocchia, ricreando lo spazio in cui torno a nascondere il viso.
Lo sento avvicinarsi e cercare di chiamarmi, ma non sento altro che il mio pianto e il cuore rimbombarmi nel petto e riecheggiarmi fin nelle orecchie; mi manca l'aria e mi sento svenire, di sicuro la posizione non aiuta, ma mi sembra di preferire quello al farmi vedere in queste condizioni... anche se ormai è troppo tardi. Sono un idiota, non sono riuscito a nascondere fino in fondo. Non sono forte. Non come lui.
<<Kiri, guardami!>> ripete quasi gridando, dopo avermi chiamato diverse volte gradualmente sempre più forte, senza ricevere risposta a nessuna.
Mi prende la testa tra le mani tentando di sollevarla per incontrare il mio viso e faccio un po' di resistenza prima di lasciarmi muovere da lui, troppo stanco e confuso per oppormi ancora.
Ma appena i nostri sguardi si incrociano, la vergogna è così forte che mi sporgo verso di lui per poggiarmi al suo busto e nascondermi di nuovo, continuando a singhiozzare nonostante gli sforzi per smettere e cercare invano di placare la crescente pateticità, di cui basta un minimo per far sì che sia troppo tardi per tornare indietro.
Tanto vale continuare e finire.
Katsuki coglie il mio cambio di posizione per stringermi a sé e sento nell'energia con cui mi abbraccia tutte le parole rassicuranti che avrebbe potuto dirmi, ma meno efficaci di quel gesto.
Ricambio debolmente avvolgendogli la schiena e aggrappandomi al retro della sua maglietta, costretto dalla mancanza di fiato a bloccare il pianto e prendere un profondo respiro.
<<Piano, respira...>> sussurra accarezzandomi i capelli, e come sempre mi sembra che anche quello sia incredibilmente facile, se è lui a dirlo.
Prendo fiato, stringendo la presa sul tessuto quando sento i sensi venire meno, separandomi leggermente dal suo petto per respirare meglio.
Tengo il viso ancora rivolto verso il basso, ma coglie il mio movimento per cercare di guardarmi anche se non glielo permetto, ripoggiandomi con la testa contro di lui per evitarlo.
<<Hey, guardami...>> ripete più dolcemente, forse pentendosi del tono precedente. Ma come biasimarlo, era l'unico modo per farsi ascoltare da un testardo come me.
Probabilmente mosso dal senso di colpa, sollevo piano il viso verso il suo evitando però ancora lo sguardo, finché non approfitta subito dell'occasione per prendermi il volto tra le mani e sollevarlo verso il suo, costringendomi a guardarlo negli occhi.
Non riesco a metterlo a fuoco per via delle lacrime, ma appena lo vedo inizio a piangere ancora di più.
<<S-scusa...>> balbetto singhiozzando.
<<Ma di cosa? Va tutto bene, piano...>> mi rassicura scorrendo i pollici sulle mie guance per asciugarmele.
Chiudo gli occhi al gesto e lo lascio fare, riuscendo per un attimo a respirare normalmente per la pace improvvisa che mi provoca il suo tocco.
<<Bravo, così...>> continua a rassicurarmi sussurrando con una delicatezza tale da essere stavolta quasi questa la causa delle lacrime e della mancanza di fiato.
Non so quale potere abbia, ma come sempre riesco a seguire con facilità i suoi comandi, fino a calmarmi quasi del tutto. Appena anche l'affanno si placa, prendo un respiro più profondo e mi sporgo di nuovo per poggiarmi a lui.
Mi stringe di nuovo, avvicinandosi il più possibile per tenermi meglio a sé, accarezzandomi per un po' i capelli prima di muoversi lentamente verso il letto.
<<Vieni qui>> mi invita sedendosi con attenzione per non farmi spostare, tirandomi piano verso di lui fino a farmi sedere sulle sue gambe.
Rimango stretto a lui, con la testa sulla sua spalla e le gambe ai lati delle sue, tirando ancora un po' su col naso mentre continua a scorrere le mani sulla mia schiena.
<<Scusami...>> ripeto dopo un po' con voce appena udibile.
<<Non hai nulla di cui scusarti, è a me che dispiace... sapevo stessi male ma non ho insistito per rimanere>>
Alle sue parole, il senso di colpa che stava pian piano svanendo torna a riaddensarmisi nel petto: per averlo fatto preoccupare, per non essere stato abbastanza bravo da nascondere, per non essere riuscito ad affrontarlo da solo...
<<Tu non hai colpe>> mormoro sforzandomi di tenere intatta la voce, nonostante rischi di crollare per l'ennesima volta.
<<E tu nemmeno>> mi contraddice subito, quasi sovrastando le mie parole con le sue e così anche i pensieri con i propri, cosa di cui gli sono grato.
Sentirlo però negare qualcosa che ha facilmente trovato ancora dentro di me, mi fa crollare un'altra volta.
Piango per essere così prevedibile, leggibile, incapace di star solo... e piango perché sono così debole da star ancora piangendo.
In risposta, lui si limita a stringermi di nuovo con forza, lasciandomi sfogare anche se mi impegno il più possibile per farmelo passare.
Cosa ormai inutile.
<<S-stavo davvero meglio, ci ho provato davvero...>> mormoro frustrato con la voce incrinata dalle lacrime con cui gli bagno la spalla.
Lui sembra sorpreso dalle mie parole, dato che ci mette un attimo prima di rispondermi.
<<Lo so Kiri, stai facendo davvero tanto e si vede. Ma non è così facile e non è una strada lineare, è normale cadere ma non vuol dire che hai fallito... vuol dire solo che ci stai provando>>
Cerco di assorbire quanto posso le sue parole, che so essere sincere e reali, ma non riesco comunque a crederci così tanto in questo momento.
<<Non è facile nemmeno crederci, ma fidati di me, okay?>>
L'ha fatto di nuovo, ha letto i miei pensieri, ma inizio a capire quanto ciò sia un bene invece che una cosa negativa per cui star male.
<<Okay... grazie>> mormoro con lo sguardo ancora basso, per poi prendere un respiro e seguire la sua carezza sul viso che cerca di farmi alzare, riuscendo a guardarlo per un attimo.
<<E sono fiero di te, okay?>> aggiunge cercando di tenermi le guance, già sapendo che avrei tentato di spostarmi ancora, cosa che cerco di fare ma che per la sua stretta viene sostituita dal rossore che mi scoppia sulle guance.
Annuisco piano con un lieve sorriso.
<<Grazie>>
<<E ti amo, okay?>>
A quell'ultima specie di domanda non resisto e sorrido, lasciando anche una lieve risata mentre annuisco, riuscendo poi finalmente ad alzare gli occhi nei suoi, col viso ancora arrossato.
<<Anch'io, davvero tanto>>

[𝘶𝘯]𝘣𝘳𝘦𝘢𝘬𝘢𝘣𝘭𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora