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Kirishima

<<T-tu...?>>
<<Sì. Fino allo scorso anno>> mormora quasi noncurante, con lo sguardo altrove, per poi continuare come se si fosse reso conto dell'importanza del segreto rivelato, puntando i suoi occhi di fuoco nei miei: <<Non una parola con nessuno o ti faccio saltare in aria.>>
Spalanco le palpebre a quel cambio repentino che mi aspettavo però arrivare da un momento all'altro e il suo tono mi risveglia dal cercare di capire la peculiarità di quella frazione di calma nel suo comportamento; <<Tranquillo, tranquillo>> lo rassicuro appena mi riprendo, spaventato da quella minaccia che non reputo affatto esagerata, ritenendo lui perfettamente in grado di portare a termine persino quella promessa; <<posso solo...?>> aggiungo poi con cautela e un po' di esitazione, dopo aver riflettuto sul farlo o meno.
<<Cosa?>> chiede lui quasi seccato, posando di nuovo lo sguardo su di me dopo averli alzati al cielo. Deglutisco a vuoto, inghiottendo insieme alla saliva anche il groppo di paura che mi lancia insieme a quell'occhiata, trovando poi nemmeno io so dove il coraggio di dare voce alla mia domanda.
<<Perché? Cioè... perché ti succedeva?>> mormoro infine preparandomi subito a sentirlo gridare, cosa che per mia immensa sorpresa non accade. Bakugo infatti risponde ancora con la stessa calma iniziale e rilasso le spalle che avevo nel frattempo contratto come per assorbire il possibile colpo.
<<Sentivo la pressione delle aspettative>>
<<E... e poi?>> chiedo ancora, approfittando di quella fase che ha però breve durata.
<<E poi mi sono dato da fare!>> quasi sbotta di nuovo tornando normale e indietreggio leggermente col busto. Ma non mi sarei mai aspettato di sentirmi sollevato al suo solito atteggiamento, quasi mi rassicurasse di più dell'altro.

<<Ho cominciato a pensare solo a dare il massimo, fregandomene se quel massimo non raggiungeva quello che gli altri si aspettano da me>> si spiega meglio, trovando finalmente una specie di equilibrio in quell'alternanza di toni che mi stava decisamente confondendo ma a cui mi ero ormai abituato.

Lo fisso pendendo dalle sue labbra, percependo paradossalmente una sorta di pace dalle sue parole nonostante il ritorno della durezza con cui le pronuncia. Sto quasi per domandargli come abbia fatto, ma lui mi precede, facendomi credere che avesse letto i miei pensieri: <<Ci vuole tempo e non è facile, ma alla fine viene da solo;>> mi guarda ancora negli occhi, pungendomi con lo sguardo <<basta non arrendersi.>>
Lo osservo ancora per un attimo, come incantato, per poi sorridergli; <<Grazie!>>
<<Sì, prego>> mi liquida con un gesto della mano, ponendo definitivamente fine a quella montagna russa di toni e riprendendo a camminare, e a ciò segue una mia piccola risata. Riparto anch'io per raggiungerlo, camminando al suo fianco fino alle camere, dove ci separiamo.

<<Oi>> mi chiama inaspettatamente Bakugo prima di entrare, come se gli pesasse farlo, fermandosi sull'uscio e facendo bloccare anche me. Lo guardo cercando di celare la sorpresa di quel gesto e di capirne il motivo.

Lui non dice nulla, limitandosi a dare con le nocche un paio di colpetti sul legno.
<<Uhm?>> lo guardo aggrottando le sopracciglia, inclinando leggermente la testa.
<<Hai capito.>> borbotta dopo un sospiro, prima di alzare ancora lo sguardo e rientrare, chiudendo la porta. Rimango immobile per un attimo, cercando di decifrare il suo gesto, illuminandomi poi quando ipotizzo un significato al quale non riesco però a credere: mi sta forse dicendo di bussare se avessi bisogno di aiuto? No, impossibile. Però...
Cos'altro potrebbe significare?
Mi riattivo scuotendo la testa ed entro anch'io in camera. Mi stendo sul letto e continuo a riflettere, rendendo il soffitto che fisso la tela su cui la mia mente dipinge i pensieri in cui finisco per perdermi.

[𝘶𝘯]𝘣𝘳𝘦𝘢𝘬𝘢𝘣𝘭𝘦Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora