Kim Taehyung credeva che non sarebbe mai riuscito a sfuggire alla vita a cui era stato destinato, o per meglio dire costretto.
Jeon Jungkook credeva di aver ormai raggiunto il limite di dolore sopportabile da un essere umano, e che ormai sarebbe and...
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Taehyung's pov.
<Cavolo, cambiare le ruote è davvero difficile> mi lamentai dopo aver fissato il primo bullone
<è solo scocciante, ma devi pur imparare, cosa fai se un giorno ti ritrovi in mezzo ad un bosco con una gomma a terra?> commenta retorico il bianco da sotto la macchina
<chiamo un carroattrezzi?>
<telefono scarico>
<ok ho capito, devo imparare> sbuffo allungandomi a prendere il secondo bullone
<mi raccomando, ricordati di inserire sempre i bulloni opposti l'uno all'altro, in modo che la ruota non si sbilancia>
<si tutto chiaro capo> gli rispondo io.
Mentre sono intento ad inserire il secondo bullone di metallo, esso mi scivola per sbaglio dalle mani, rotolando a parecchi metri da me, sbuffo cecando di allungare la mano per prenderlo, purtroppo non posso lasciar andare il cerchione, è ancora instabile, quindi l'unica alternativa è sperare di arrivarci.
Dopo un po' di sforzo riesco a toccarlo con la punta delle dita ma esso scivola ancora più lontano, emetto un piccolo lamento di frostrazione, fino a quando non lo noto bloccarsi sotto la suola di uno stivale. Istintivamente alzo lo sguardo per capire di chi sia, anche se dallo stile estremamente sportivo e il colore immancabilmente nero, credo di averlo intuito.
Jungkook, che mi guarda dall'alto in basso, con indosso un berretto, rigorosamente dello stesso colore dei suoi capelli, che gli copre leggermente il viso, si china alla mia altezza per raccogliere il pezzetto metallico.
<sei davvero imbranato> commenta affiancandosi a me vicino alla ruota e inserendo il bullone al posto mio.
<ora puoi gire> conclude riferendosi alla chiave che mi ero scordata di avere tra le mani, troppo intento ad osservare i suoi movimenti.
<Grazie> mormoro soltanto
<alla fine è venuto anche il re> commenta l'altro da sotto il telaio.
<ciao anche a te Hyung, non credere che lo faccia per te, è stato Taehyung a chiedermelo>
<potevi anche non scomodarti, ce la facevamo da soli>
Jungkook gli lancia uno sguardo di fuoco, anche se l'altro non può vederlo, gli poggio una mano sul braccio, cercando di calmarlo.
Si gira a guardarmi e vedendo la mia espressione contrariata sbuffa e torna a concentrarsi sul suo lavoro.
Sospiro afflitto, spero solo che questi due non si ammazzino a vicenda mentre io sono distratto.
Finiamo di montare la ruota destra e passiamo alla sinistra.
