"Carlos, guarda che ti vedo"
"E va bene, mi hai scoperto"
ammise sconfitto lo spagnolo.La stanza sembrò all'improvviso fredda, cupa;
Miranda aveva la pelle d'oca ed era ancora pietrificata.
Suo padre le disse che quando era piccola, la Ferrari era la più forte e lasciava il marchio.
Ma adesso che Miranda era cresciuta, sapeva che non solo la Ferrari lo lasciava.
Erano anche i piloti a farlo.
E Leclerc, su di lei, ci era riuscito perfettamente."Ah Charles, lei è Miranda, la mia nuova stratega.
Miranda lui è Charles"
"Miranda, che nome carino.
Piacere mio"
Dichiarò il ragazzo di fronte lei.Il suo nome, scandito sulle sue labbra era droga.
Era come un fuoco.
Gli avrebbe ordinato di ripeterlo ma non poteva.
Miranda si sentiva strana.
Si sentiva svenire.
"si anche per me"
"Charles, dai tocca a te"
Urlò Carlos, rovinando il momento.
"Si andiamo, è stato un piacere Miranda"
Lo aveva rifatto, di nuovo.
Miranda non avrebbe resistito.
Non era mai stata incerta in vita sua, era sempre stata sicura e determinata.
Ma davanti a lui, a Charles, si sentiva debole. Aveva le gambe molli pronte a cadere al suolo, le guance arrossate come due pomodori e la testa in confusione.
Una confusione in cui annegava, naufragava. Non c'era via d'uscita e lei lo sapeva. Lo aveva capito mesi prima.Scacciava quel pensiero più lontano possibile, doveva stare a chilometri e chilometri di distanza anche perché lui era fidanzato e lei si stava sentendo con un ragazzo d'oro, pronto a far qualsiasi cosa per lei.
E questo lo capì sere dopo quando Jace la sorprese con una cena a casa sua.
Quella sera Miranda non stava bene.
Non stava bene perché non capiva più niente, era, forse affranta; non spiegava certi suoi atteggiamenti.
Avrebbe preferito fare le valigie e tornare da quella pazza di Camilla, tornare alla vita di prima.
Dove studiava puntando al massimo dei voti, dove la domenica usciva per non pensare al passato, dove si rifugiava nei bar quando pioveva e si rifiutava di tornare a casa.
Miranda adesso non faceva più niente delle ultime tre cose.
E Jace la sorprese in un momento inopportuno che si rivelò però ideale.
Per una sera, Miranda si sentì amata da qualcuno, voluta da qualcuno.
I due cenarono insieme, ormai lo facevano quasi sempre.
Ma quella volta fu diverso, fu diverso perché Jace le confessò quello che provava nei suoi confronti.
Miranda si sentiva apprezzata e il suo cuore non faceva che sbattere contro il suo petto.
Aveva il desiderio di baciarlo, di fare l'amore con lui.
E lo fecero.
Peccato che al risveglio Miranda non si sentiva come aveva immaginato, non stava bene con se stessa.
Durante la notte, aveva sognato Charles, ma di quel sogno ricordava poco e niente.
Si ricordò però di Jace, di quello che avevano fatto.
Si sentiva in colpa, forse sporca?
Non era la prima volta che aveva un rapporto con qualcuno.
Il problema non era quello.
Il problema era se effettivamente provasse qualcosa per Jace.
Non voleva illuderlo ma allo stesso tempo non voleva neanche che il loro rapporto si rovinasse.
Miranda era nel pallone più assoluto, non si riconosceva più.
La Miranda determinata e menefreghista non c'era più.
Ma non aveva tempo per pensare, mancavano sette giorni alla prima gara e ancora non sapeva se sarebbe andata con il team in Bahrain.***
Non appena arrivò in ufficio, si mise a lavorare per sistemare le ultime cose in vista del weekend di gara.
Ma soprattutto per non pensare alla notte passata, al disastro combinato.
Bussarono alla porta.
"Entri pure, è aperto"
"Ciao Miranda..."Miranda sbiancò, tra le tante persone che immaginava, non si aspettava certo di ritrovarsi Charles sull'uscio della porta.
"Oh, ciao. Come mai qui?"
"Carlos...vuole che lo raggiungi in sala riunioni tra qualche minuto"
"Sai il perché?"
"No, però dato che sono il suo migliore amico vengo con te. Sono stra curioso"
"Oh...ok"
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seventeen // charles leclerc
RomanceMiranda odia la Formula 1. Quest'ultima infatti è l'unica cosa a toglierle del tempo dal padre che invece preferisce passare le domeniche pomeriggio sul divano a guardarla e a tifare per la rossa. Eppure spesso le cose non vanno come si spera e un...