"Camilla".
Un sospiro, un sospiro che però sentì e la fece voltare verso Miranda, i loro occhi si incrociarono nuovamente come la prima volta che si erano conosciute.
Adesso seppur fossero passati otto mesi non erano cambiate affatto."Miranda?"
Chiese sbalordita.
Era sempre perfetta: i capelli dorati le ricadevano sulle spalle coperti in parte dal famoso cappellino arancione. Indosso aveva un blazer bianco combinato con un jeans che ne risaltava le curve.
Era semplicemente bellissima e Miranda, dopo tanto si sentì insicura.
Insicura perché lei sulle spalle si portava settimane di lavoro, settimane dove le cose con occhi verdi non erano andate, settimane dove la confusione nella sua testa regnava sovrana."Cosa ci fai qui?"
Chiese allora Miranda, non la vedeva da tanto, forse da troppo.
"Quando te ne sei andata sono tornata dai miei genitori, non ho bisogno di lavorare per mantenermi, né tanto meno di studiare"
Rispose aspra.
Si sentiva superiore ma Miranda sapeva di avere un asso nella manica che però non avrebbe mostrato.
"Quindi appena sono usciti i biglietti, ne ho preso uno per il paddock; in fondo a differenza tua questo sport mi è sempre piaciuto"
Continuò poi con tutto l'odio che aveva addosso.
"Non ne sai un bel niente di quello che mi piace...smettila con questa storia"
Si difese, allora Miranda.
Non avrebbe perso la pazienza, in quel momento stava ipoteticamente lavorando e non poteva permettersi delle sbandate."Oh andiamo, sei qui e non sai nemmeno tu il motivo"
Concluse poi.
Miranda fece per ribattere, i nervi le salirono su per il corpo, sentiva la rabbia ribollire nel sangue e battere nelle vene.
Le sarebbe saltata addosso ma qualcuno la precedette sul tempo."Ti stavo cercando...ti sei allontanata all'improvviso. Tutto bene?"
Entrambe si voltarono e lui era lì.
Nel suo metro e ottanta, con i capelli ancora bagnati dal sudore delle prove precedenti e la sua polo rossa, Charles si avvicinò a Miranda e le fece cenno con il capo."Eccolo. Ecco il vero motivo per cui sei qui"
Disse fredda Camilla dietro di loro.
Poi avanzò e porse una mano al ragazzo al suo fianco.
Lui la squadrò, poi con un po' di titubanza ricambiò.
"Ciao Charles! Sono Camilla"
La sua voce divenne stridula e la voglia di ammazzarla salì notevolmente.
"Adesso è meglio andare, ma ti ricordo una cosa cara Camilla:
prima di entrare in Ferrari, a differenza tua, di questo ragazzo qui sapevo poco e niente"
Disse calma ma con il viso rosso e puntandole un dito contro.
Aveva tante cose da rinfacciarle ma non avrebbe perso altro tempo.
Alzò i tacchi e se ne andò, dopo poco sentì la presenza di Charles dietro di lei e si rassicurò."Cos'è questa storia?"
Chiese lui cercando di tenere il suo passo mentre camminavano spediti per il paddock.
"Niente, è invidiosa...crede che sono qui solo perché ci sei tu ma si sbaglia di grosso"
Rispose affrettata.
In quel momento l'unica cosa che voleva fare era parlarne con Madeline. Lei sapeva tutto.
Aveva assistito alle loro litigate."Mi spieghi che cazzo significa?!"
Questa volta Charles la bloccò per un polso e la fece voltare verso lui.
Miranda emise un gemito di dolore mentre continuava a toccarsi il punto dove fino a pochi secondi prima c'era stata la mano di Charles, poi
tornò subito a guardarlo negli occhi.
"È una lunga storia ti prego..."
Lo supplicò.
"Ho tempo...le qualifiche sono tra tre ore e i briefing iniziano tra un'ora!"
Sbottò quasi irritato.
"Charles..."
Sospirò affranta ma soprattutto stanca dalla situazione che si era creata.
"Ti prego...io voglio capire chi è quella ragazza è perché...perché adesso sei arrabbiata"
Ansimò.Miranda si lasciò andare.
Gli raccontò e gli condivise un altro pezzetto di sé.
Dell'odio per quello sport e il tempo che le toglieva dal padre, alla macchina rossa, per passare da lui...lui che aveva conosciuto quando guidava in Alfa Romeo, lui che il padre tanto ammirava e lui che con il sorriso le aveva stregato il cuore.
Poi c'era Camilla.
La coinquilina pazza amante della Formula 1 con la quale era sempre in competizione.
STAI LEGGENDO
seventeen // charles leclerc
RomanceMiranda odia la Formula 1. Quest'ultima infatti è l'unica cosa a toglierle del tempo dal padre che invece preferisce passare le domeniche pomeriggio sul divano a guardarla e a tifare per la rossa. Eppure spesso le cose non vanno come si spera e un...