𝐩𝐫𝐨𝐥𝐨𝐠𝐨

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Un ampio e fastidioso raggio di sole splendeva su quel piccolo momento di pace. Seduti tra le macerie, inalavamo un'aria putrida e agghiacciante. Le nebbiose strade deserte infliggevano nell'animo il ricordo gelido di ciò che era stato poco prima. Esplosioni e bombardamenti erano solo un decimo della potenza russa. Gli Stati Uniti ci avevano abbandonati sull'orlo di un alto e irremovibile precipizio e noi, a corto di uomini, barcollavamo insicuri tra la vita e la morte, tra il pensiero di buttarsi o rimanere in bilico. Solo l'arrivo dei rinforzi ci avrebbe potuto salvare la pelle. L'esercito italiano, da solo ormai, non poteva proteggere una nazione intera, aveva bisogno di alleati; alleati forti, astuti, caparbi.
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𝐋𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐦𝐞 𝐞 𝐭𝐞 |𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora