Jimin la osservava allenarsi nello sparare. La scrutava attentamente. Gli sarebbe piaciuto sapere a cosa stesse pensando. Cosa le stesse passando per la testa in quel momento. Lei, con molta cura, centrava il bersaglio, una piccola mela posizionata su un muretto. Non la mancò nemmeno una volta. Sembrava che volesse sfogare tutta la sua ira contro quel frutto.
"Cosa ti ha fatto di male quella povera mela?" Disse, distraendola.
Lei si girò e sorrise.
"Non mi piacciono le mele." Affermò semplicemente.
Lui non diede molta attenzione a quella frase e le fece segno di passarle l'arma. La impugnò, prese la mira e premette il grilletto.
"Wow, notevole. C'è qualcosa che tu non sappia fare o sei come Jungkook che è un tuttologo?"
"Mh, fammi pensare... Non so schioccare le dita!"
Lei rise di gusto.
"Cioè, tu non sai fare questo?!" Disse incominciando a schioccare le dita senza smettere e girando attorno al ragazzo per prenderlo in giro.
"Ok ok smettila."
Lei si fermò, continuando però a guardarlo imbarazzato.
"Io non so cucinare." Rivelò.
Lui alzò un sopracciglio divertito.
"Dai. Seriamente! La cucina? E cosa mangi quando sei da sola?"
"Semplice. Compro d'asporto, oppure non mangio proprio."
"Bene, allora domani cucinerai tu per tutti noi." Disse lui, sedendosi a tavola insieme a lei e agli altri. "Sentito ragazzi? Domani cucinerà Layla!"
"Ma che cosa stai dicendo?" Le sussurrò lei, mentre tutti gli altri gioivano rilassati.
"Questo ti aiuterà ad avere un rapporto più stretto con la tua squadra." Terminò lui con un furbo occhiolino.
"Che stronzo."
"Ti ho sentita."
Lei buttò in alto gli occhi e si rassegnò al suo triste destino.
~~
"Buongiorno chef! Allora? Pronta per il pranzo?" Intervenne Jin.
"Ah. Ah. Ah. Molto divertente ragazzi. Sappiate che oggi ho la vostra vita nelle mie mani. Potrei avvelenarvi con il mio cibo." Disse Layla, mentre buttava ingredienti a caso in una pentola enorme.
"Noi ci fidiamo della tua italianità." Continuò Hoseok.
Lei sorrise fintamente.
"Fate male ragazzi, molto male."
Ma non si abbatté e si mise al lavoro, rimboccandosi le maniche. Tagliava la carne come se fosse un uomo su un tavolo operatorio, cuoceva il sugo come se fosse sangue e affettava la cipolla come se volesse infliggere qualcuno.
"Sembra che di qui sia scoppiata una bomba!" Disse ridendo Jimin entrando nella cucina.
"Sta' zitto. È tutta colpa tua di questa situazione." Lo rimproverò lei con un coltello in mano.
"Infatti, dal momento che mi sento in colpa, sono venuto per darti una mano." Continuò facendo per abbassare l'arma.
Lei lo guardò scocciata.
"Tu? Non scherzare. Non sai nemmeno come cuocere la pasta." Incrociò le braccia.
Lui non rispose alla provocazione, si mise il grembiule e iniziò a mettersi all'opera. E in un batter d'occhio, lei rimase a bocca aperta.
"Ammetti che volevi solamente farmi sfigurare." Disse Layla, buttandosi su una sedia lì vicina.
Jimin scoppiò a ridere.
"I miei genitori hanno un ristorante a Busan. Ecco perché so cucinare. E poi, non mi sembra giusto che gli altri debbano cucinare per noi ogni giorno."
"Siamo in addestramento Jimin, è normale che ognuno abbia i propri compiti da svolgere. Questa mattina avrei potuto migliorare la mia resistenza e invece sono stata obbligata a cucinare come Cenerentola." Sbraitò.
Il ragazzo sospirò.
"Vedrai che non è stato tempo perso."
Si diressero in mensa dove tutti erano seduti ad aspettarli per il pranzo e, una volta che ognuno ebbe il piatto pieno, incominciarono a mangiare.
"Allora com'è? Vi piace?" Chiese Layla speranzosa.
I ragazzi si guardarono con espressioni rigide e inespressive.
Jungkook inevitabilmente tossì.
"Pensavo che stessi scherzando quando avevi detto di volerci avvelenare." Disse Yoongi, stroncato da una gomitata di Namjoon sul fianco.
"Nam, cavolo, vuoi farmi strozz-" Il soldato Min si rese conto di aver parlato troppo solo dopo aver visto l'espressione degli altri che gli intimavano di far silenzio.
"Però questo piatto è ottimo Layla!" Si inserì Jungkook, masticando con gusto.
"Quello l'ha fatto Jimin." Disse lei con poco entusiasmo.
Il Maknae fu immediatamente punito da un calcio sotto il tavolo da Hoseok.
"Bene ragazzi, direi che è arrivata l'ora del dolce!" Intervenne Jimin che, alzatosi in piedi, cercava di risollevare le sorti del pasto.
Il ragazzo si diresse in cucina e tornò con un ciambellone tra le mani. Lo divise con un coltello e mise un pezzo in ogni piatto.
"Avanti Layla! Assaggialo e dimmi cosa ne pensi."
La ragazza lo prese e provò un morso, per poi accorgersi che...
"Ma è con le mele!?"
"Si, è buono vero?"
Layla impallidì immediatamente, come se avesse visto un morto risorgere. E Jimin se ne accorse subito.
"Che c'è? Non è buono?"
"No... è buono." Disse lei abbassando lo sguardo. "Scusate, mi sono ricordata di dover fare una... cosa."
Tutti la osservarono andarsene in stanza, non capendo cosa le fosse preso.
"Così? All'improvviso." Affermò Namjoon, un po' stranito è un po' divertito.
Ma a Jimin non convinse quella scusa, tant'è vero che, non appena gli fu possibile, andò a parlare con lei per chiarirsi le idee e per scusarsi se, in qualche modo, l'avesse ferita.
Toc toc.
"Layla? Posso entrare?"
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𝐋𝐚 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐫𝐚 𝐦𝐞 𝐞 𝐭𝐞 |𝐏𝐚𝐫𝐤 𝐉𝐢𝐦𝐢𝐧|
Fanfiction24 febbraio 2022. Sette giovani ragazzi speciali si ritrovano a combattere per la patria di qualcun altro. Ma cosa accadrebbe se la mente di uno fosse offuscata dalla paura di perdere una cara conoscenza di trincea?