Luci ingarbugliate

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Luci ingarbugliate


È tutto molto più grande di me

Come siamo finiti in questa casa di specchi

Non riesco ad uscire, vedo solo riflessi

Fammi distrarre, andiamo a guardare l'alba

Torno a colori se mi ci porti tu


"Che succede?"

Manuel se l'è sentita fare fin troppo spesso quella domanda, nelle ultime settimane.

Gliel'ha chiesto sua madre, Chicca, Dante, addirittura Matteo, e a tutti aveva rifilato la stessa risposta: un'alzata di spalle che stava a significare che non c'era niente di cui preoccuparsi.

Ma quel giorno è Simone a fargli quella domanda e Manuel non sa come rispondere perché, dopo la loro discussione in garage e dopo che Simone ha comunque deciso di perdonarlo, si è ripromesso di non raccontargli bugie.

E rispondere come ha risposto a tutti gli altri sarebbe una bugia.

"Che vuoi dire?" chiede cercando di prendere tempo.

"Sei strano ultimamente, come se avessi dei pensieri per la testa."

Manuel si lascia sfuggire una risata che suona come uno sbuffo. I pensieri per la testa li ha davvero, in effetti. Li ha da settimane.

Deve essere onesto, almeno con sé stesso: ha iniziato ad avere pensieri dopo che Simone ha tentato di baciarlo al museo. Pensieri su come mai non si fosse mai accorto che Simone provava qualcosa per lui, pensieri sul perché gli avesse dato fastidio che Simone non gli avesse parlato della confusione che aveva in testa ma che in realtà non fosse stato infastidito la bacio in sé.

Quando Simone era partito per Glasgow i pensieri erano solo aumentati, alimentati da una mancanza che Manuel sapeva benissimo non era normale sentire nei confronti di un amico. Simone gli era mancato troppo, così tanto che Manuel aveva sentito un buco nel petto per tutto il tempo che erano stati lontani.

Quei pensieri avevano iniziato a vorticare nella sua testa senza un senso logico, senza una forma precisa. Stavano semplicemente lì, quasi a ricordargli che c'erano cose su cui doveva riflettere, cose da riconsiderare, ma senza fargli capire davvero cosa.

E poi c'era stato il compleanno di Simone e tutto era cambiato.

Il compleanno di Simone e ciò che era successo tra loro quella notte, aveva dato forma ai pensieri che Manuel si portava dietro da tempo.

Baciare Simone e fare l'amore con lui l'aveva messo di fronte all'evidenza che, per quanto si sforzasse, non poteva più vederlo solo come un amico. Quella consapevolezza lo aveva spaventato così tanto che di fronte alle continue domande di Simone aveva cercato di difendersi come poteva: barricandosi dietro un muro di bugie, negando che ciò che era successo tra loro fosse stato importante anche per lui, dicendo a Simone - o meglio, urlandogli addosso - che per lui non esisteva quando la verità era l'opposto. Simone esisteva, Simone era fin troppo presente nel suo cuore, nella sua testa, sulla sua pelle e Manuel non riusciva più a ignorarlo.

L'incidente gli aveva fatto guadagnare tempo e gli aveva concesso una seconda possibilità con Simone, l'ennesima chance di stargli accanto. Manuel si era ritenuto incredibilmente fortunato quando Simone aveva deciso di perdonare tutte le pessime parole che gli aveva urlato contro.

I was blind before I met youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora