Surreale
"L'ultima volta che hai tenuto una macchina qua dentro non è finita bene."
Manuel getta un'occhiataccia a Simone. "Vuoi distruggere pure questa?"
Sono nel garage di Manuel, a guardare una Peugeot 107 di seconda mano che Anita ha comprato dopo che le è stato offerto un contratto a tempo indeterminato al museo.
Manuel si era anche offerto di contribuire alla spesa con i soldi che aveva messo da parte grazie al suo lavoretto estivo, ma Anita non glielo aveva permesso.
Quella macchina sarebbe stata di entrambi - Manuel aveva appena preso la patente - ma voleva essere lei a farsene carico.
Avevano sfogliato parecchi annunci su internet e poi erano arrivati a quello ed era stato amore a prima vista.
La macchina era immatricolata da più di dieci anni e aveva superato i centomila chilometri, ma la vecchia proprietaria - una simpatica signora sulla cinquantina - aveva garantito che fosse perfettamente funzionante.
Era una macchina piccola, sicuramente non adatta a viaggi particolarmente lunghi, ma perfetta per il traffico romano e per la quasi totale assenza di parcheggi nella capitale. E come prima auto per Manuel andava benissimo.
Quindi, appena sua madre era andata a ritirarla, Manuel non aveva potuto fare a meno di chiamare Simone e chiedergli di raggiungerlo per fargliela vedere.
"Dipende da come ti comporti" risponde Simone, aggirandosi attorno alla macchina.
La osserva come se capisse davvero qualcosa di automobili, Manuel lo trova quasi comico.
"E come dovrei comportarmi? L'unica persona con cui vado a letto sei tu, quindi non penso che quella situazione si possa ripetere."
Simone sorride compiaciuto.
Non sa come definire il rapporto tra lui e Manuel. Non si sono mai soffermati troppo a rifletterci su.
Dopo l'incidente di Simone è successo tutto in modo così naturale che quasi non se ne sono resi conto. Hanno iniziato a trascorrere sempre più tempo insieme cercando di ricostruire il rapporto che si era incrinato, fino a quando, nel tentativo di evitare gli errori che li avevano portati ad allontanarsi, si erano resi conto che forse non c'era nulla di sbagliato in qualcosa che li rendeva tanto felici.
Però non ne hanno mai parlato e, soprattutto, ciò che c'è tra loro non è mai uscito dalle loro camere da letto.
Quindi Simone è sempre molto felice e soddisfatto quando capisce che, nonostante non si siano dati un'etichetta, di fatto si sono imposti un rapporto esclusivo.
"Meglio così" dice Simone puntando gli occhi in quelli di Manuel, che se ne sta appoggiato con la schiena contro la portiera. "Non ho intenzione di dividerti con qualcun altro."
"Vale lo stesso per me" risponde Manuel, prima di attirare Simone a sé e baciarlo.
Simone risponde al bacio con foga, tenendo una mano sulla nuca di Manuel e una appoggiata alla macchina dietro di lui. Manuel invece gli stringe i fianchi, lo attira verso di sé.
Simone si perde totalmente in quel bacio, sospira sulla bocca di Manuel quando lo sente accarezzargli la pelle sotto l'orlo della maglia, e finisce per premersi contro di lui ancora di più, bloccandolo tra il suo corpo e la macchina.
"Inauguriamo la macchina?" chiede Manuel, con il fiato corto e le labbra gonfie dopo quel bacio, appena Simone si scosta leggermente.
Simone sorride malizioso. Conosce Manuel troppo bene, sa che non gli sta chiedendo di andare a fare un giro e che il suo modo di inaugurare quella macchina prevede molti meno vestiti di quelli che hanno addosso in quel momento.