Di anelli nascosti e matrimoni interrotti
In ventotto anni di vita, Manuel non ha mai imparato a fare il nodo a una cravatta.
Non gli è mai servito, in realtà. Le poche volte che si è vestito elegante - la sua laurea, quella di Simone, il matrimonio di sua madre e Dante - c'è sempre stato qualcuno che ha fatto il nodo per lui.
No, non qualcuno. Simone.
È sempre stato Simone ad allacciargli la cravatta. Ma quel giorno, no.
Quel giorno Simone non ha tempo per pensare a lui, e Manuel deve litigare da solo con quel ridicolo pezzo di stoffa.
Il rumore del campanello è quasi una liberazione, perché finalmente può mettere da parte un attimo quella cravatta e pensare ad altro per almeno cinque minuti. Si dirige velocemente verso la porta di ingresso e sospira sollevato quando aprendola trova di fronte a sé Jacopo.
"Ti chiederei cosa ci fai qua, ma non mi interessa. Anzi, meno male che sei qui che ho bisogno di una mano con la cravatta" dice Manuel, spostandosi di lato per lasciarlo entrare in casa.
"Sono venuto a vedere come stai, ecco che ci faccio qui" dice Jacopo, avvolto nel suo completo elegante blu scuro.
"Sto bene. Ho solo un problema con la cravatta."
"Il problema non è la cravatta, lo sappiamo entrambi" dice Jacopo.
Manuel sospira. In fondo, Jacopo ha ragione. Il problema non è la cravatta.
Il problema è che Simone - il suo migliore amico, nonché ex ragazzo e amore della sua vita - sta per sposarsi. E non con lui.
"Manu, guarda che non c'è niente di male ad ammettere che stai di merda."
"È il giorno di Simone. Quello che provo io non è importante" dice Manuel tenendo lo sguardo basso.
"È importante per me, Manuel. Siamo amici."
"Dovresti essere con Simone. Sei il suo testimone, non dovresti tipo preoccuparti delle fedi o qualcosa del genere?" chiede Manuel riprendendo di nuovo la cravatta in mano e provando ad annodarla per l'ennesima volta, guardandosi nello specchio a figura intera appeso al muro dell'ingresso.
Jacopo gli sposta le mani posizionandosi di fronte a lui e cercando di aiutarlo a fare quel maledetto nodo. Tiene lo sguardo fisso sulla striscia di stoffa che sta annodando mentre dice: "In questo momento, tu hai più bisogno di me di quanto ne abbia Simone."
Manuel non risponde. Lascia semplicemente che Jacopo lo aiuti, mentre cerca di farsi rincuorare da quelle parole, dal fatto che almeno a uno dei gemelli Balestra importa ancora di lui.
In realtà, anche a Simone importa. Nonostante la loro rottura, ormai un paio di anni prima, sono riusciti a mantenere un rapporto civile, amichevole. E Manuel sa di poter contare su Simone se ha bisogno di qualcosa. Ma non se l'unica cosa di cui ha bisogno è stare insieme a lui. Non quando ormai Simone è pronto ad andare avanti con un'altra persona.
"Nessuno ti biasimerebbe se tu decidessi di non venire oggi" dice Jacopo, quando finalmente finisce di fare il nodo.
Manuel si guarda allo specchio per un attimo, mentre abbassa il colletto della camicia sopra alla cravatta. Poi dice: "È giusto che io ci sia. È un giorno importante per lui, devo esserci."
Jacopo fa un sorriso triste. "Sai, l'ho sempre immaginato diversamente il matrimonio di mio fratello."
"Diversamente tipo?"
"Tipo che immaginavo avrebbe sposato te."
Manuel sospira mentre va verso il soggiorno e si siede sul divano. Poi dice: "Per tanto tempo l'ho pensato anch'io. Forse lo pensava anche Simone. Ma abbiamo preso strade diverse, ormai."