Sogni

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"Drogato o problematico?" Eva aveva inchiodato Adam alla panchina della mensa, e lui la guardava con un sorriso a trentadue denti.

"Ehi, dolcezza. Come pretendi che ti risponda se così posso continuare a vederti il davanzale?" Anastasia l'allontanò con una mano, fissandola con sufficienza.

"Coprirti un po' di più non ti farebbe male." le disse, togliendosi la felpa e porgendogliela, in modo che potesse coprire la fascia autoreggente che indossava al posto della maglietta. Eva sbuffò, infilandola velocemente e tirando su la zip, mentre io fissavo le braccia magre di Anastasia che si incrociavano sotto al seno. Non l'avevo mai vista con solo una canotta addosso, ma non era male. "Allora. Qual'è il tuo problema?" chiese sbrigativa, sedendosi sul tavolo. Io e Gideon osservavamo dall'altra parte, mangiando in silenzio i nostri passi. Lunedì c'era pesce. Più precisamente salmone grigliato in crosta di noci e aceto balsamico. Avrei preferito di gran lunga un hamburgher da Mac Donald's, ma non mi lamentavo. Adam alzò le mani in segno di difesa, stiracchiandosi un pò.

"Niente di importante. Mio padre mi ha beccato mentre mi facevo di coca con il mio amico Lucas. Era un episodio isolato, ma ha voluto comunque mandarmi qui."

"Sta mentendo." suggerì Gideon, con la bocca piena. "Fanno dei controlli prima di ammetterti qui. Se fosse stato un episodio isolato non lo avrebbero preso. Ho è un tossicomane, oppure ci nasconde qualcosa."

"Wow, bestione. Allora hai anche un cervello." lo prese in giro Adam, ma Cross non si scompose, continuando a rimanere al mio fianco. "Comunque è vero, ma non credo che il mio problema sia rilevante."

"Sì, se sei un cleptomane o uno che fuma." dissi, pensando che io avrei fatto la stessa cosa per ottenere un po' di erba dall'astinenza.

"Giusto, ma per vostra fortuna non sono né uno né l'altro, quindi non avrete problemi."

"E come facciamo a sapere se sei un bugiardo cronico?" chiese Eva, mordendo un finocchio. "Non si sa mai cosa si aggiri in questi corridoi."

"Siete davvero delle persone diffidenti. I vostri problemi devono essere legati alla famiglia." Lo fissammo per un lungo istante, ed io capii che mi aveva dato una nuova informazione. I loro problemi erano familiari. Perché la cosa non mi suonava nuova? "Facciamo così: vi dico il mio problema se voi mi rivelate i vostri." Altro silenzio, poi Anastasia parlò.

"E va bene, tienitelo per te, il tuo problema. Basta che non ci distragga dall'obbiettivo."

"Au contraire." Adam ridacchiò, buttando un'occhiata al vassoio accanto al culo di Ana. "Ora vorrei mangiare, se non vi dispiace." La cosa che mi stupii in Adam fu che lo avrei visto poche volte senza un sorriso stampato in faccia, ma a quel tempo non potevo ancora capire quanto le persone potessero cambiare nel corso degli anni. Anastasia gli passò il suo vassoio, scendendo e venendo a sedersi vicino a me. Eva era sulle gambe di Gideon, e osservava il solitario Scott mangiare tranquillamente alla nostra Tavola Rotonda, sospirando ogni tanto.

"A cosa pensi, angelo?" le chiese Gideon, poggiando il naso nell'incavo del suo collo. Eva strinse gli occhi, per poi voltarsi verso Anastasia.

"Secondo te è affidabile?" disse, ignorando totalmente il suo compagno. Ana portò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, mettendo in bocca una forchettata di insalata di fagioli e poggiandosi distrattamente alla mia spalla con il braccio. Non la scostai. Mi bastò fare un respiro profondo per farla accorgere del suo errore e rimediare senza molti drammi. La mia capacità di controllo aumentava visibilmente, e mi chiesi se sarei arrivato alla più totale apatia nel corso di una settimana.

It's only a bad dream, ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora