La colazione fu un momento di trionfo. Varcare quelle porte mano nella mano con Anastasia fu come accendere una miccia. Ci avvicinammo al tavolo, apparentemente normali, collegati solo da quel minimo contatto. I ragazzi stavano già mangiando, e parlavano tranquillamente, come ogni mattina.
"Ehi, gente." dissi, alzando una mano. Adam alzò la testa, sorridendo.
"Mr. Impomatato è tornat..." si fermò un attimo, lasciando cadere la forchetta nel piatto. Tutti quanti si voltarono all'unisono, osservandoci un attimo per capire cosa fare.
"Secondo te sono vivi?" chiese Ana, senza muovere i denti.
"Non lo so." la imitai, iniziando a spaventarmi. Fu l'urlo di Eva a riscuoterci completamente. Si lanciò su Anastasia, facendola arretrare ed abbracciandola con trasporto, seguita da Sophie. I ragazzi invece continuavano a rimanere seduti, senza dire una parola. Sapevo cosa stavano pensando, e temevo che uno dei due avrebbe parlato, costringendomi a dare spiegazioni che non sapevo ancora se essere disposto a rivelare. Adam si spostò un po' verso destra, facendo posto tra lui e Gideon e picchiettando lì la mano.
"Siediti, ragazzo mio." disse con tono paterno, facendomi scuotere la testa.
"Posso almeno prendere la colazio..."
"Siediti." ringhiò Gideon, cercando di non farsi sentire dalle ragazze, anche se non credevo ci fosse pericolo: Eva e Sophie stavano già pressando Ana di domande vicino al bancone delle verdure. Alla vista del cibo il mio stomaco emise rumori poco dignitosi, ma non ci badai mentre mi accomodavo tra quei due, che mi squadravano con disappunto.
"Saremo chiari, amico. O glielo dici tu, o lo faremo noi." Adam fece l'occhiolino a Gideon, accompagnato da un sorrisetto malizioso. "Vero, scimmione?"
"A volte ti odio profondamente, sai?" disse l'altro, ma l'unico risultato fu quello di far ridere anche me. Tornai serio non appena capii quello che mi avevano detto.
"Voi non direte niente. Non è necessario che Ana lo sappia. Siamo ancora in prova."
"Oh, e perché non lo hai detto prima?" mi prese in giro Gideon, storcendo la bocca. "Hai sentito, nano da giardino? Christian è in prova, quindi è il momento buono per costruire una solida base di bugie in una relazione."
"Nano da giardino non era male." si complimentò Adam, dandogli il cinque e poi mettendomi un braccio intorno alla spalla. "Ascolta. Sarai anche carino, ma non troverai una ragazza migliore di Anastasia. Anche se la vostra relazione non dovesse uscire dalla NARCONON, questo non vuol dire che tu debba mentirle. E poi, parliamone, quella biondona sarà anche la donna di mezza età più arrapante che io abbia mai visto, ma io non mi farei trattare come te neanche per tutto l'oro del mondo."
"Le scelte sessuali di Christian non sono affari nostri, Adam. Te l'ho già detto."
"Okay. Okay." Lui alzò le mani in segno di resa dopo l'intervento di Gideon, ma sapevo che sarebbe tornato sul discorso. Lo faceva sempre.
"Di che state parlando, voi ragazzi?" Sophie poggiò il suo vassoio sul tavolo, ed Ana me ne porse uno pieno prima di imitarla.
"Tieni, altrimenti questi due ti faranno morire di fame." Sorrisi in segno di ringraziamento, prendendo un morso di uova. Ana si era presa uno yogurt magro e una tazza di latte, ma vidi anche metà cornetto vuoto, in che mi rassicurò.
"Allora?" mormorò Eva, anche lei con una colazione all'italiana. "State stressando il povero Christian? Dategli pace."
"Lo stavamo solo mettendo in guardia dall'inferno che lo attende." disse Gideon, ed Eva gli lanciò un pezzo di cornetto che lui prese al volo. "Burro d'arachidi. Buono. Grazie, angelo."
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It's only a bad dream, Christian
FanfictionVi siete mai chieste come sarebbe un mondo in cui il piccolo diciassettenne Christian Grey avesse conosciuto il problematico Gideon Cross e lo spensierato Adam Scott? E se avesse incontrato un'Anastasia sicura di se e divertente? E se tutto questo f...