"Oh, sei sveglio. Finalmente." Mi voltai di scatto, guardando la flebile figura di Ana che emergeva dal buio e mi lanciava una maglietta pulita. "L'appuntamento con Adam è tra..." Sbadigliò rumorosamente, strofinandosi un'occhio. "Mezz'ora." Guardai la mia felpa grigia con Topolino, e mi chiesi chi l'avesse fatta finire tra la mia roba. Mia. Era tipico di lei.
"Mi sono addormentato." dissi, come se non fosse già abbastanza evidente. Avevo la bocca impastata di chi era stato svegliato nel bel mezzo di una dormita, e per quanto Gideon continuasse a dire di farsi una doccia ogni sera, i suoi piedi sembravano non vedere l'ombra di una sapponetta da secoli.
"Buono a sapersi. Credevo stessi meditando." mi prese in giro, infilandosi una delle sue innumerevoli felpe colorate e tirando la zip con un saltello. Al contrario della sua esuberanza, il recente incubo e il sonno arretrato mi rendeva lento e dolorante. Mi trascinai verso il bagno, sbadigliando due o tre volte prima di chiudermi la porta alle spalle. "Che stai facendo?" mi sentii chiedere, e la sua domanda mi sembrò assurda per il mio povero cervello rovente.
"Puzzo." mi limitai a dire, spogliandomi velocemente e gettando i vestiti nel lavandino. Lo specchio dall'altra parte della stanza mi restituì lo sguardo della parte superiore del mio corpo, dove le piccole cicatrici tonde sostavano tranquille e bianche. Grace mi aveva chiesto se mi sarebbe piaciuto toglierle con il laser. Giusto per buttarmi alle spalle qualsiasi cosa della mia vecchia vita. Ma io non volevo dimenticare. Non volevo dimenticare né il dolore né l'umiliazione. Le avrei tenute al caldo e al buio in un angolo del mio stomaco, e un giorno sarebbero emerse a mio vantaggio. Sapevo che sarebbe accaduto. Continuavo a dirmi che bastava aspettare. Mi presi una giocca di capelli tra le dita, portandola davanti agli occhi e guardandola allo specchio. Dovevo tagliarli un po'. Ana mi aveva detto che c'era anche un parucchiere, lì.
"Abbiamo solo mezz'ora. Non c'è tempo." Lasciai perdere la mia immagine, entrando nel gabbiotto della doccia e facendo scorrere l'acqua. Oddio! Fredda! Fredda!
"Ci metterò poco." Buttai la testa sotto al getto ghiacciato, sperando che potesse penetrarmi nel cranio e raffreddarmi il cervello, oltre che a lavare via l'immagine di mia madre. Mi ero stancato di vederla ogni notte. Non volevo più saperne di lei, e adesso che avevo scoperto che Anastasia era la sua copia sputata non sapevo più come muovermi. Provavo qualcosa per lei. Non potevo negarlo, ma cosa? Cos'era? C'era qualcosa che mi impediva di definirlo amore. Forse era una sorta di platonismo. Un amore, sì, ma fraterno. Il senso di protezione che provavo nei suoi confronti non era altro che quello che avrei provato guardando Mia vertere nelle stesse condizioni. Convinto che la doccia mi avesse davvero rinfrescato le idee, mi asciugai velocemente e indossai quella stupida maglietta con Topolino, portandomela al naso per cercare un sentore di mia sorella. Sentii l'odore di chiuso dell'armadio, e poi quello dell'ammorbidente che usavo di solito. Niente Mia. Niente casa. Uscii in fretta, ancora con i capelli bagnati, trovando Anastasia intenta a fissare il lucchetto della porta.
"Come farai a scassinarlo?" chiese, ma io mi limitai a chiederle una molletta di metallo. Lei si mise una mano nella tasca e me la porse, facendosi indietro.
"Guarda e impara, Steele." sussurrai, infilando la molletta nella toppa e armeggiando con calma, per nulla pressato dagli occhi di Ana che osservavano attenti ogni mia mossa. La serratura cedette con mia grande soddisfazione, e aprii piano la porta, sbirciando se il corridoio fosse deserto.
"Come hai fatto?" Ero felice di sorprenderla, ma prima che potessi aprire bocca lei schioccò le dita davanti al mio viso, facendo un sorriso complice. "Certo. Tre denuncie per piccoli furti. Me ne ero dimenticata."
"Quante cose sai di me?" chiesi, a metà tra il divertito e l'adirato. Ero colpito che Carrick l'avesse istruita così bene in così poco tempo, ma allo stesso tempo non mi piaceva che sapesse troppo.
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It's only a bad dream, Christian
FanfictionVi siete mai chieste come sarebbe un mondo in cui il piccolo diciassettenne Christian Grey avesse conosciuto il problematico Gideon Cross e lo spensierato Adam Scott? E se avesse incontrato un'Anastasia sicura di se e divertente? E se tutto questo f...