Ritrovarsi

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IMPORTANTE: Enorme e mastodontico ritardo, lo so, e me ne pento, però avete notato anche voi che questo Epilogo era immenso. Avrei voluto dividerlo in più parti, ma alla fine ho deciso di lasciarlo intero. Spero che non vi dispiaccia.
Siamo giunti alla fine, e vi dico che no, non farò un sequel. Ho adorato questa storia, ma sono del parere che già l'Epilogo l'abbia rovinata. Non voglio allungare ancora di più il brodo. Preferisco lasciarvi con questo bel ricordo.
Ma non ho intenzione di abbandonarvi. Ho già le idee per una nuova storia e, visto che molte di voi si sono affezionate a Gideon ed Adam, ci saranno anche loro. Questa volta, però, i protagonisti saranno i loro figli. Non saranno i tipici adolescenti ribelli. Ho intenzione di affrontare un tema abbastanza delicato nella mia prossima storia: l'omosessualità. Infatti, la trama verterà sull'amore di Theodore per Geoffrey, e della reazione dei loro padri alla notizia del loro imminente matrimonio. Come credete che reagiranno i due Scapoli d'oro d'America? Come avete capito, sarà una storia comica, ma avrà i suoi momenti toccanti, proprio come "It's only a bad dream, Christian." Se siete interessate, vi chiedo di non cancellare la storia, poiché pubblicherò qui il titolo della mia nuova storia, oppure aggiungetemi tra gli autori preferiti. Insomma, come volete.
Ma ora basta dilungarmi. Vi lascio al mio ultimo capitolo.
P.S. Si accettano suggerimenti per il titolo della nuova storia, visto che sono una frana in questo.




27 ANNI...


"Sì, Chris. Va tutto bene." Tenevo il telefono in una mano, concedendomi quel momento di totale tranquillità del mio ufficio per giocare con la sedia girevole. La adoravo, e adoravo guardare fuori dall'enorme parete-finestra alle mie spalle. Adoravo vedere Seattle ai miei piedi, come i gangster dei film che piacevano a Christopher. Stavo parlando con lui, quella mattina. Avevo un momento libero in quella giornata particolarmente affannosa. Dennis era appena uscito dal mio ufficio, dicendomi che avrebbe voluto giocare a golf. "Ed io odio il golf." conclusi, mentre sentivo Christopher mugolare qualcosa alla sua nuova compagna. Miriam era una persona fantastica. L'aveva conosciuta sei anni fa, ed io cinque, dopo che mio padre e Carrick avevano finalmente raggiunto un accordo che non prevedesse lo spionaggio della mia vita da parte di Grace.

"Sul campo si fanno i migliori affari, mr. Uomo dell'Anno del Times."

"Cosa posso dire?" mormorai, osservandomi le unghie con malcelato orgoglio. "Sono un mito in tutto ciò che faccio." Erano tutti orgogliosi di me per quella nomina, e soprattutto per la descrizione accanto ad una delle mie foto meglio riuscite. Bello, ricco, single e misterioso. Ero particolarmente fiero della mia vita.

"Sempre modesto. Cosa devi fare, ora?" Sbuffai, storcendo la bocca.

"Non ne ho idea. Forse c'è quella riunione con i newyorkesi." In quel momento l'interfono emise un rumore fastidioso, attirando la mia attenzione.

"Signor Grey." La voce della mia segretaria mi fece rabbrividire. Era il segnale che il mio tempo libero era finito. "La signorina Kavanagh è qui per l'intervista." Chiusi gli occhi, emettendo un lieve lamento che fece aizzare le orecchie di Christopher.

"Che ti prende?"

"C'è quella ragazzina che mi ha assillato per mesi. Te la ricordi?"

"La tizia che ha spinto Gruver al licenziamento? Quella del giornale dell'Università."

"Giusto."

"Sei fottuto."

"Grazie, Chris." Lo lasciai ridere, ringhiando in risposta come un cane annoiato.

It's only a bad dream, ChristianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora