Secondo anno -parte due-

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Rieccoci, eravamo rimasti al momento in cui si scopriva che soffrissi di anoressia. Riprendiamo dal giorno dopo alla diagnosi.

-Settembre-
La mattina seguente al castello arrivò il primario che si occupava del reparto 'Disordini alimentari' del San Mungo. Madama Chips lo presentò alla ragazza, che non capiva ancora come fosse possibile che fosse anoressica e soprattutto di cosa avrebbe sofferto e quali percorsi avrebbe intrapreso. "Petunia, ti do del tu se non ti dispiace" disse il medimago "Faccia pure" rispose cortese, il medimago avrebbe potuto avere una trentina d'anni, aveva ancora dei lineamenti del viso da giovane. "Allora, prima di tutto vorrei chiederti di parlarmi delle tue abitudini alimentari, cosa mangi spesso, cosa eviti e quante volte consumi i pasti." iniziò e Petunia deglutì, lei alternava i pasti, avvolte quando era a casa nemmeno mangiava per evitare di stare con la famiglia. "Io magio normale, colazione, pranzo e cena. Avvolte capita che salti la colazione, ma non succede spesso" mentì cercando di risultare convincente "Se è davvero come dici, non avresti problemi di anorssia. Per favore Petunia, sii sincera sono qui per aiutarti." rispose il medimago gentile.

Petunia si morse le labbra, per quanto odiava la famiglia non voleva metterli nei casini, anche se se lo avrebbero meritato. Il medimago vedendo farla scena muta sospirò ma non demorse. "Raccontami di come trascorri le tue giornate al castello e a casa" chiese e Petunia raccontò solo le cose belle, dei suoi amici, di come l'aveva accolta e le volevano bene. "Molto bene, ora descrivi le tue giornate a casa, sono come quelle che hai appena raccontato?" chiese segnando tutto su una cartellina "Più o meno, le trascorro in camera a leggere, amo molto la lettura." rispose stando sul vago "Molto bene, e con i tuoi genitori? La tua famiglia?" chiese e Petunia fece di nuovo scena muta, il medimago capì che i problema nasceva dal suo rapporto con i genitori. "Va bene così, ora ti lascio riposare. Passo tra poco, ti peserai e decideremo in base al tuo peso che alimentazione darti." disse e si alzò dalla sedia uscendo poi dall'infermeria.

Fuori da essa vi trovò i genitori e il preside. "Allora'" chiese il vecchio preside "Temo che sia più difficile di quello che pensavo. La ragazza ha risposto stando molto attenta a cosa dire, é un chiaro segno che é trattenuta da qualcosa che la costringe a non essere sincera al 100 per cento, temo che le sedute dovranno aumentare, minimo quattro volte a settimana." iniziò e i genitori di Petunia ancora non capivano quale fosse la loro colpa. "Ce altro?" "Si, da quel poco che ho capito, Petunia ha evitato di rispondere alle domande riguardo il suo rapporto con la famiglia e delle sue giornate a casa, penso che il problema sia nato da lì. Chiedo ai genitori della ragazza di evitare qualsiasi contatto con lei, fino al momento in cui si aprirà e scoprirò realmente da dove nascono questi problemi legati al cibo." continuò "Mi scusi, se dovesse uscire qualcosa di compromettente come vi comporterete?" chiese il preside grave "Se i problemi sono causati dalla famiglia, la ragazza verrà allontanata in una famiglia che sarà in grado di fornirgli la pace necessaria per riprendersi. Mentre i genitori verranno denunciati per maltrattamenti su minori." rispose sincero.

"Ma noi non c'entriamo nulla, e lei che non mangia e quando stiamo a casa non esce dalla sua stanza. Non é sempre colpa dei genitori." si intromise James alterato. "Signore, la ragazza ha subito qualcosa che l'ha portata ad isolarsi e mangiare di meno, a meno che non sia pazza e le confermo che non lo è, il problema l'avrete causato voi, forse anche inconsapevolmente, ma i problemi la ragazza li ha." rispose e i due coniugi ancora non capivano dove avessero sbagliato. "Ad ogni modo, ora torno dalla ragazza e la peso, in base al peso attuale le organizzò un'alimentazione personale" tornò a parlare con il preside che annuì "Quando avrà il piano alimentare della ragazza, ne faccia una coppia che lo porterò agli elfi della cucina." e poco dopo il medimago tornò in stanza. "Eccoci qui Petunia, ora ti chiedo di salire sulla bilancia e di tenere il capo alto e dritto." disse e la ragazza annuì. Scese dal letto e salì sulla bilancia. Il medimago guardò il display dove c'era scritto 36 e il medimago sospirò, di solito una ragazzina di dodici anni dovrebbe pesare dai 40 kili in su, era decisamente sottopeso. 

Petunia Potter: la Potter non desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora