Secondo anno.

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Rieccovi, sono felice di vedervi di nuovo qui. In questo capitolo scoprirete il mio secondo anno al castello e di come l'ho vissuto. Bando alle ciance iniziamo. Voglio iniziare dalla fine delle vacanze estive, poco prima del nuovo anno. Precisamente al giorno in cui discussi -anzi mi ribellai- contro la mia famiglia.

-Fine agosto, Villa Potter-
Come consuetudine per Petunia le vacanze estive non furono affatto felici, per evitare un qualsiasi litigio o punizione, rimase nella sua stanza e l'Elfa di casa gli portava i pasti, così non doveva uscire dalla stanza. Passò i due mesi a fare i compiti e leggere i libri del secondo anno, sarebbe arrivata al castello preparata al massimo. Aveva scoperto che era molto brava in tre materie: Pozioni, Erbologia e Difesa contro le arti oscure. La sua bravura in Pozioni metteva all'ombra i suoi fratelli, che andavano malissimo e si facevano togliere una marea di punti. Era felice che il docente di pozioni odiasse i fratelli, godeva quando gli scalava dei punti e li metteva in punizione. 

Come dicevo, la sua bravura in pozioni portò non poche critiche in casa, alzate dal padre e da Sirius, che odiavano il docente di pozioni e di conseguenza anche lei visto che andava bene nella sua materia, anche più di Hermione. Quel giorno stava ripassando appunto pozioni quando il padre entrò nella sua stanza. "Petunia" la chiamò e la ragazza guardò il padre "Si papà?" "Hai fatto il tema di pozioni?" chiese e Petunia annuì "Bene, i tuoi fratelli hanno difficoltà con il tema, dai il tuo a loro e fanne un altro." disse come se fosse una cosa normale ma Petunia scosse la testa. "Ho passato tre giorni per farlo, non lo darò a quei due che hanno solo pensato a divertirsi, se ora si trovano indietro non sono problemi miei. Tu e la mamma potete aiutarli benissimo." rispose e al padre non piacque come risposta. "In famiglia ci si aiuta." "A comodi vostri si, vero papà?" chiese ironica e James guardò la figlia. "Non ti riconosco più" "Hai mai provato a farlo?" rispose e James non seppe come rispondere, così si avvicinò alla scrivania della figlia e prese con forza il tema di pozioni.

"Come ho detto, ci si aiuta. Tanto non avrai difficoltà a rifarlo." e uscì dalla stanza con il tema in mano. Ma Petunia non sarebbe stata zitta, non più. Lo seguì fino al giardino. "Ridammelo" disse e il padre la guardò "Non si parla così al proprio padre." "Come se tu fossi per me una figura paterna" rispose e si riprese il tema "Sono stanca di subire le vostre angherie, se hai due figli idioti non è colpa mia" e strappò il tema davanti ai suoi occhi in mille pezzi. "Ora vediamo se il mio tema potranno copiarlo." disse lanciando il aria i pezzi di pergamena. "Signorina, questo tuo atteggiamento non é gradito in questa casa. Vai in camera tua e non uscirai da lì fino al primo settembre." si intromise la madre. "Ecco che si intromette la paladina di giustizia, si giustizia solo quando vi conviene vero? Mi fate disgusto." e tornò nella sua stanza sbattendo la porta e bloccandola con un incantesimo.

-Primo settembre-
Dalla stanza non uscì fino alle prime luci dell'alba del primo settembre, e in rigoroso silenzio prese il baule e con la passaporta che avevano incantato i genitori, si fece trasportare al binario 9 e tre quarti. Il treno era già lì e ci salì. Si mise al terzo vagone, quello che prendevano i serpeverde e si mise nella solita cabina. Guardò l'orologio e lesse le sei e mezza, aveva altre ore di sonno disponibili prima che il treno si riempisse. Alle undici in punto, venne svegliata da Draco "Da quanto sei qui?" "Dalle sei, credimi non potevo più stare lì" rispose e il biondo si fece raccontare ciò che era successo. Poi si aggiunsero anche Pansy e Blaise e raccontò anche a loro la sua estate. 

"Però non capisco perché si comportano così, tu sei meglio rispetto ai tuoi fratelli, non ti metti mai nei casini, hai i voti più altri del nostro anno e ti comporti bene." disse Pansy "Lo so, ma non é una storia che é iniziata l'anno scorso, queste cose vanno avanti da quando avevo quattro anni. Io non ero prevista, la mamma sapeva di aspettare solo sue gemelli, non tre. Penso che in qualche modo non voleva che nascessi." rispose e quella risposta intristì gli altri tre. Loro vivevano con le famiglie che anni addietro si erano unite a Voldemort, eppure non avevano quel trattamento dai propri genitori. "Io se avessi una sorella come te, ne andrei fiero" disse Blaise e Petunia gli sorrise. Quando il treno si fermò, insieme si diressero verso le carrozze e da lontano vide i fratelli indicarla e parlare tra loro, ma se ne fregò. Arrivati al castello, e in sala grande vide al tavolo dei docenti i genitori che le mandavano sguardi di fuoco. "Penso che la tua fuga non gli abbia fatto piacere" scherzò Pansy e Petunia alzò le spalle. "Non mi importa, mi comporterò di conseguenza." rispose e dopo lo smistamento poté mangiare.

Petunia Potter: la Potter non desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora