Quarto anno -quarta parte-

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Stettero così fino a quando Petunia si staccò lentamente, non voleva che quella stretta così intima finisse, ma non poteva farsi vedere da qualcuno, era inapropriato. "Io non so cosa mi sia preso" si provò a scusare ma il docente scosse la testa "Non scusarti, se non avessi voluto, ti avrei respinto. Ora vai a dormire, ne parliamo domani." e gli accarezzò dolcemente il viso, poi lo guardò andare via con il mantello che svolazzava drammaticamente e rise di poco. Si prese del tempo per riprendersi e poi andò nel dormitorio, dove salì le scale diretta verso la sua stanza, ma Draco la prese e la portò nella sua di stanza. "Draco, ma sei impazzito?" "Se ti avessi chiesto di venire non saresti venuta." si scusò e Petunia vide la presenza dei suoi ex amici. "E' una sorta di riunione?" scherzò e vide le sue amiche sorriderle di poco. Per un momento sembrava che tutto era tornato alla normalità, ma per la biondina non era così. 

"Potrai mai perdonarci un giorno?" chiese Astoria guardandola. Petunia si fermò a riflettere, forse si un giorno sarebbe stata in grado di perdonarli, ma non al momento. Al momento i ricordi erano freschi ed anche le ferite. "Non possiamo sapere il futuro, non sappiamo cosa ci attende, io devo affrontare questo torneo con Harry, non so nemmeno se a fine torneo sarò viva. Quindi, non lo so, ragazzi." rispose lentamente ponderando bene le parole per non ferirli. "Tu non morirai, non puoi" disse Blaise avvicinandosi "Anche se dobbiamo barare, tu vincerai tutte le prove, non sarai sola" continuò prendendogli le mani. Petunia sorrise e annuì, non seppe cosa dire, poi si scusò e lasciò la stanza. Andò nella sua e chiuse le tende del baldacchino, indossò il pigiama e si mise sotto le coperte. Dormire quella sera fu difficile, sognò più volte lei e il docente in atteggiamenti non consoni per un'alunna e un docente, ma erano così belli quei sogni che non volle svegliarsi e tronare alla realtà. 

Una volta sveglia -e in ritardo-, si fermò a fissare le tende verdi e ripensò al sogno appena fatto e si trovò ad arrossire e si nascose il viso, doveva darsi una calmata. Attese altro tempo per riprendersi e poi si vestì. Una volta indossata la divisa e le scarpe, prese lo zaino e andò in sala comune dove vi trovò gli amici e il docente di pozioni che la guardavano. "Cosa succede?" chiese e vide il docente avvicinarsi, cercò di controllarsi. "Petunia, ce stato un attacco a Diagon alley" disse il docente e Petunia sperò che nessuno della sua famiglia si fosse fatto male "Quindi?" chiese e vide il docente prendere un respiro "Sirius e Remus sono stati rimasi feriti. Ora sono al San Mungo, ma nessuno può andare" rispose, a Petunia vennero gli occhi lucidi e si sedette sugli ultimi scalini del dormitorio. "Chi é stato?" chiese guardando l'uomo "Al ministero si vocifera che siano stati due mangiamorte, ma avevano le maschere e non sono stati identificati" rispose dispiaciuto per la ragazza e per vederla in quelle condizioni.

"Professore, i miei genitori?" "Sono nelle loro stanze, se vuoi, puoi andare da loro. Per le lezioni di oggi sarai esonerata" e gli regalò un sorriso, piccolo e nascosto agli altri, ma che diede la forza alla ragazza di alzarsi e asciugarsi il viso. Ringraziò e corse via dai sotterranei. Arrivò nella stanza dei genitori e corse ad abbracciare il padre, visibilmente distrutto che i suoi amici più cari stessero al San Mungo. "Papà vedrai che si riprenderanno" lo consolò e il padre la strinse. "Tu come stai?" gli chiese "Non lo so, non ci capisco più nulla di tutta questa storia" rispose e poi andò a sedersi vicino la mamma. "I tuoi amici?" "Hanno provato a chiarire, ma ho paura mamma." "Lo so, prenditi tutto il tempo che ti serve" rispose accarezzandogli il viso. Restò con i genitori e poi andò a pranzo, dove si sedette accanto al fratello. "Harry, Sirius si riprenderà" disse prendendoli la mano "Lo so, ma vorrei capire il colpevole" disse guardando il tavolo delle serpi "Harry, ricorda che anche Mia è una di loro, e non si vede dall'inizio della scuola" "Lo so ma spero sempre che rinsavisca" e Petunia aumentò la stretta. I suoi amici al tavolo verde e argento la guardavano speranzosi di una ricongiunzione. "Hey, vi va se gli facciamo uno scherzo?" chiese Fred, ma Petunia era contraria, ma non disse nulla, si scusò ed uscì dalla sala. Non aveva una meta precisa e girovago per il castello.

"Petunia" venne chiamata da Blaise, sospirò e si voltò verso il ragazzo "Cosa ce" chiese "Facciamo una passeggiata?" Petunia lo guardò e poi annuì, Blaise felice si avvicinò e i due camminarono vicini. "Mi dispiace per gli amici di tuo padre, dell'attacco non sappiamo nulla" disse e Petunia capì che era la verità. "Potrebbe esser stata Mia?" chiese guardandolo "Non lo so, dopo il tuo rapimento i nostri genitori non ci hanno più coinvolto" rispose e Petunia annuì. "La mamma vorrebbe scriverti" continuò e la ragazza si fermò "Per cosa?" "Per esser stata costretta a farti rapire, ci teneva e ci tiene ancora a te" rispose e Tunia sospirò. "Non è il momento, magari più avanti. Ancora sono scossa da quegli avvenimenti" rispose e si sedette sulla panchina di marmo, Blaise la imitò "Mi manchi, mi manca il nostro rapporto" "Anche a me, ma Blaise devi capirmi , vederti lì quella sera mi ha ferito" "Ma ero costretto, ti ho lasciato andare" "Lo so ma non puoi credere che solo per quello io ti perdoni. Mi hai comunque tradita e così anche Draco e la famiglia Malfoy. Accettare Mia in casa dopo che ci sono stata io, dopo le cure che ho ricevuto, scusami ma ho il diritto di avercela con voi. Costretti o meno non importa" rispose alzando di poco la voce "Hai pienamente ragione, non ti biasimo ma vorrei che i futuro tu potessi perdonarmi, non voglio vederti al fianco di una persona che non sono io. E dal tuo atteggiamento, hai già qualcuno che ti piace" disse e Petunia si bloccò. Che anche gli altri avessero notato il suo atteggiamento nei riguardi di Piton? "Se non rispondi vuol dire che è vero, di chi si tratta" chiese il moro "Nessuno, non so di cosa parli" rispose non guardandolo "Menti, merito di sapere chi è il mio rivale" "Tu non meriti di sapere nulla" e poi si avviò lontano da lì, aveva il cuore a mille, era spaventata che qualcuno venisse a sapere della sua "cotta" verso il docente di pozioni e creare dei casini.

Raggiunse la sala comune e quando entrò, vide seduta sul divano verde argento la sorella, subito prese la bacchetta e la strinse. "Cosa ci fai qui" disse avvicinandosi e la sorella si avvicinò a sua volta sorridendo maligna, sorriso che gli ricordò quello di Bellatrix. "Sono venuta dal mio ragazzo, problemi?" "Si, molti. Iniziamo dal fatto che volevi uccidere la mamma. Oppure che sei una mangiamorte, o che sei una bastarda doppio giochista. Dimmi tu" rispose ironica e Mia la guardò male "Non sono obbligata a rispondere." Petunia cercò di stare calma ma solo il viso della sorella la faceva innervosire. "Via da qui, sei una grifona non dovresti stare qui" disse indicando la porta "Nah, sto bene qui. Non pensi che il verde mi dona?" chiese ridendo "Staresti meglio sotto terra, feccia umana" rispose e gli puntò contro la bacchetta. "Ho aspettato anni questo momento, il momento di darti una bella lezione" aggiunse e senza darle tempo di capire la schiantò verso la libreria. Si avvicinò e passò a picchiarla alla babbana, ormai il viso della sorella era pieno di sangue e lividi. "Muori bastarda" urlò prima di dargli un calcio alla mandibola che le fece perdere i sensi. Quando gli studenti verdi argento tornarono videro il corpo di Mia inerme per terra e un primino andò a chiamare il docente di pozioni, che una volta arrivato, prese la ragazza e la portò in infermeria. "Poppy, io vado ad avvisare il Ministero, tu tienila sotto controllo" e corse verso l'ufficio del Preside. "Albus, ce Mia in infermeria, i miei studenti l'hanno trovata in sala comune." disse e Albus mandò subito una lettera Ministero e raggiunse l'infermeria. "Poppy" "Albus, la ragazza è stata pestata alla babbana, ha diverse costole incrinate e lo stomaco spappolato. Cosa faccio?" "Ne parliamo con il Ministro, penso che sarà rinchiusa ad Azkaban, le cure lì non sono previste." e in infermeria entrò Cornelius con due auror. "La ragazza?" chiese e Mia si svegliò "Laaciatemi andare stronzi" urlò dimenandosi dalle corde "Vi ucciderò tutti" continuò e il ministro fece segno ai due auror di addormentarla e portarla ad Azkaban.

Una volta andati via con Mia, la notizia girò per la scuola e tutti erano felici che fosse stata arrestata, ma i due genitori della ragazza erano afflitti dal dolore, alla fine era sempre la loro figlia. Petunia invece era in biblioteca e venne avvicinata dai suoi vecchi amici
"Hai saputo di tua sorella?" "Si, ne parlano tutti, pace all'anima sua" rispose fregandosene. "C'entri qualcosa?" chiese Draco "No, ma se trovo chi mi ha fatto questo favore lo ringrazierò. Una mangiamorte in meno, ora manca a quella squilibrata di  tua zia, anche se a lei spero che la facciano a pezzi. Non merita nemmeno il carcere." rispose e tutti la guardavano, quella davanti a loro non era la loro Petunia, mai la loro Petunia avrebbe parlato così. "Avete altro da dirmi?" e scossero la testa. Cosa le era successo?

Petunia Potter: la Potter non desiderata.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora