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Hyunjin p.o.V

"Che vuoi?" Mi domandò lei con un tono al quanto arrogante...
"Voglio parlarti." Le risposi con un tono calmo.
"Di cosa dovremmo parlare?! I fatti sono più che chiari." Disse lei alzando un po' la voce.
"Prima di tutto, leva quell'atteggiamento che non ti sia addice proprio." Le dissi io con poca pazienza.
"Secondo , non provare neanche ad essere arrabbiata, dato che non mi hai dato nessuna possibilità di spiegarti..."
"Se tanto dovrei dire... dovrei essere io quello arrabbiato. Sei sparita per un giorno e mezzo, per lo più mi hai lasciato lì solo come il fesso."
Misi subito le cose in chiaro, dato che giustamente non volevo sembrare un traditore e non volevo di certo addossarmi colpe che non avevo.

Lei non mi rispose anzi, levò subito quell'atteggiamento arrogante e spavaldo per poi restare a guardare il pavimento mentre pensava.

"E allora cosa avrei dovuto fare...?"
"Dovevi ascoltare me."

"Posso spiegarti?" Le domandai mentre t/n sembrava già persa nel suo mondo.
"Non perderti in un bicchier d'acqua...
Non perderti nei tuoi pensieri..." le dissi dato che sembrava non più presente, tanto stava pensando.
Lei sollevò lo sguardo e mi annuì.

"Haru... è davvero acqua passata." Iniziai a dirle.
"Se lo fosse stato non si sarebbe trovata a casa tua." Rispose subito secca.
"Guarda che è stata una sorpresa anche per me!" Dissi alzando un po' la voce.
"Non la vedevo da più di un anno..."
"E allora perché?" Mi domandò lei alzando un sopracciglio.
"Era una storia seria o vi vedevate solo la notte?" Domandò
"Quanto è durata?"
"Perché sembrava così felice nel vederti?"
Ancora .
"Come ha fatto ad entrare a casa tua?"
Ancora...
"Vivete insieme?"
E ancora...
"Quella era la vostra casa?"
E...
"Dovevate sposarvi?"

Era così assillante che mi irritai talmente tanto che per fermarla urlai il suo nome...
"Gesù..." sospirai mentre lei si fermò spaventata dal mio richiamo.
"Vuoi fermarti un secondo?!" Le dissi spalancando gli occhi.
Lei cercava di evitare il mio sguardo...
Sapeva di essere pesante e per lei era un altro motivo di imbarazzo.
"Puoi rispondermi però?" Mi domandò sotto voce con una faccia intimorita.

Quelle domande molto probabilmente vagavano così tanto nella sua mente che se non le avessi risposto, sicuramente le paranoie sarebbero rimaste anche con il passare del tempo.
Aveva bisogno di certezze e io non avevo nessun problema nel dargliele.

"Si, c'è stata una storia...
Tenevo molto a lei, prima di me quasi non aveva un nome." Iniziai a spiegarle.
"L'avevo conosciuta davvero per puro caso."
"Ma non sapevo il fatto che fosse una poco di buono...
Ha saputo manipolarmi per bene, non voglio pensare che fosse legata a me solo dai soldi, ma Haru girava tra le case degli uomini aspirando ad un letto caldo e ad un bel piatto a tavola...
Era povera, non lavorava e tirava avanti adocchiando uomini benestanti."
"Fine." Conclusi io.
"No, quella non era casa nostra, aveva solo un doppione delle chiavi."
"No, non stavamo per sposarci..."
"Ti pare!"
"E in fine, se si trovava lì molto probabilmente sperava nel mio perdono dopo essere stata cacciata dall'ennesimo uomo tradito."

"Non riesci a dirmi nient'altro sulla vostra storia?" Mi domandò con un aria sospetta
"T/n cos'altro vuoi sapere?" Le dissi quasi disperato.
"Te ne eri innamorato?" Mi domandò.

Mi fermai a pensare...

"Avrei voluto innamorarmi." Risposi mentre abbassai lo sguardo.

Lei mi guardava con uno sguardo curioso.

"Infondo una piccola parte di me sapeva di tutti quei uomini,
E anche se cercavo di far finta di nulla aspettavo di sorprenderla nel pieno del tradimento.
Avrei voluto innamorarmi, provare quei sentimenti forti e pieni d'amore, ma con Haru non ci sono mai riuscito." Le risposi.
"Sapevo che potevo darle cielo e terra, ma non era lei a meritarsi tutto questo." Continuai mentre cercavo di avvicinarmi a t/n sperando di essere riuscito a calmarla.

"Capito?" Le domandai, guardandola diritto negli occhi mentre le accarezzai le braccia.
"Perché non sei spaventato?"
"Non hai paura che ricapiti?" Mi domandò lei.
"Se non crediamo nel futuro poi smettiamo di vivere."
"Tu..." le dissi.
"Mi sei capitata per puro caso..."
"Ma nessuno mi assicura che non possa capitare la stessa cosa."
"Posso rassicurarti io." Mi rispose lei convinta.
"Se le cose accadono, accadono, indipendentemente dalla persona."
"L'hai detto tu stessa, ricordi?"
"Non sarai mica tu ad assicurarmi che non ricapiterà."
"Ma io posso credere in te."
"Perché dovrei perdermi l'occasione di vivere dei momenti indimenticabili e specialmente con te"
"Se gli attimi non vanno vissuti, non potrai mai innamorarti" conclusi.

Lei sembrava quasi aver scoperto un nuovo mondo, mi guardava con degli occhi così ingenui e puri che mi incantai nel guardarli.
"Mi spiace" disse lei mentre si stropicciava gli occhi per trattenere il pianto.
"Nah... non preoccuparti."
Si fiondò sul mio petto e mentre aveva ancora le mani sul suo viso sembrava sfregare la mia maglietta con la testa.
"No..." sussurrò
"Non voglio perderti." Continuò lei mentre sfregava la testa sul mio petto.

In quel momento realizzai...
T/n era già avanti...
Sapeva che prima o poi ci saremo divisi con la forza e il tempo diventava sempre più poco.
Mentre lei piangeva porsi una mano sul capo mentre con l'altra la strinsi forte a me.

Una Vita nuova (hyunjinxReader)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora