E si svegliò ancora più felice la mattina dopo aver ricevuto quel tanto inaspettato invito.
Uscendo dalla stanza si sentì come il piccolo centro dell'universo.
Per quanto non fosse abituato a sentirsi gli occhi di tutti quanti addosso, la cosa gli piaceva e anche parecchio.
Si sentiva bene, finalmente, questo non può essere negato assolutamente.
Il suo percorso venne interrotto da Henry Stone, che lo aspettava nel corridoio.
Henry era il ragazzo più popolare della scuola, ma quella volta era da solo.
Non ricordava di averlo mai visto senza alcun tipo di compagnia.
«Hai ricevuto l'invito, giusto?» gli disse, sfoggiando un sorriso a 32 denti.
Henry era un ragazzo abbastanza singolare: la sua aria da sbruffone, il suo sfidare continuamente chiunque e mettersi a tu per tu con tutti, insieme al suo fascino esteriore, i suoi capelli biondi e il suo ego ne erano testimoni.
Alla vista del biondino, il ragazzo andò nel panico e si confuse; si confuse così tanto che in un primo momento non si ricordò dell'invito.
Ci dovette pensare su per qualche secondo, creando quel silenzio tanto assordante quanto imbarazzante. Sembrava un idiota che non riesce a capire la lingua della persona che gli rivolge la parola.
Il ricordo gli venne in testa improvvisamente, come una lampadina che si accende.
«Ah sì, l'invito... certo che l'ho ricevuto» rispose balbettando.
Ora sì che sembrava un idiota.
«Perfetto, controllavo. Hai intenzione di venire? È per sabato sera»
Ci pensò per un attimo, facendo il resoconto di tutto quello che avrebbe dovuto fare per lunedì.
«Non saprei, ad essere sincero. È una bellissima opportunità, sarebbe divertentissimo, però vedi lunedì ho un esame... sai, biologia, essendo materia di indirizzo prendere un voto basso non è proprio il mio obiettivo, posso provare se...»
«Ho capito,» lo interruppe il biondino «non c'è problema. Gli esami sono importanti, in questo periodo soprattutto. Non fa niente, senz'altro ti inviteremo la prossima volta. Ci vediamo»
Ma, quando i due stavano per dividersi, proprio prima di girare l'angolo Henry parlò di nuovo.
«Ah beh, però Lily ci rimarrà un po' male pensandoci. È venuta a lei l'idea di invitarti, ha davvero lottato con tutta se stessa per farti venire. E credimi fratello che ha un debole per te. Però per tua fortuna è anche molto comprensiva, sono certo che capirà»
Non appena sentì il nome della ragazza, scattò qualcosa in lui.
La conosceva dalle scuole medie, e gli piaceva da altrettanto tempo.
La paragonava sempre ad un "angelo al contrario", al contrario perché il suo aspetto era tutto l'opposto di quello che si ci immagina quando si pensa agli angeli: un caschetto di capelli corvini gli cadeva delicatamente sulle spalle, il pallore della carnagione del viso era interrotto ad un certo punto da due occhi che avevano lo stesso colore del ghiaccio, il corpo pur essendo esile manteneva le sue forme da donna, e lo sguardo che aveva...
Lo rendeva debole, l'aveva fatto dal primo istante.
E, sapere che lei probabilmente era debole allo stesso modo per lui, lo faceva cadere in preda ad ogni genere di fantasia.
«Aspetta,» questa volta fu lui a fermare il biondo «non dirle nulla. Ci sarò, ho abbastanza giorni a disposizione per studiare. Quindi contami, perché verrò»
La reazione di Henry fu quella di allargare il suo sorriso che era già a 32 denti.
Si salutarono e corse a lezione, era già tardi e non poteva permettersi alcun tipo di ritardo.

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Ritual
Terror"il sacrificio fa parte della vita. non è qualcosa di cui ti penti. è qualcosa a cui aspirare." - Mitch Albom, Le Cinque Persone Che Incontri in Cielo 3° su #distruzione