Una Ford Mustang del '72 completamente nera si fece strada nel vialetto della casa.
Era Henry, che era arrivato con grande stile ovviamente, come sempre d'altronde.
Sfoggiava i suoi vestiti sgargianti e costosi quasi come sfoggiava l'auto.
In quei momenti, si sentiva come se fosse Dio o qualcosa del genere.
«Il festeggiato dov'è?» disse il biondino con voce trionfante.
Il festeggiato? Che intendeva?
Non appena vide il ragazzo, corse ad abbracciarlo, poi gli prese il braccio e glielo alzò come un arbitro alza il braccio del vincitore in un incontro di boxe. Tutti quanti esultarono.
Lily guardava la scena ridendo, era felice ma imbarazzata al massimo.
Il ragazzo non capiva esattamente perché gli stessero dando tutta questa importanza ma si sa, a caval donato non si guarda in bocca.
Sarebbe dunque stato la star della serata, cosa che lo rendeva felice al massimo.
«Allora gentaglia, vogliamo entrare oppure ci facciamo congelare i nasi prima?»
Henry tolse il catenaccio dalla porta mezza rotta.
Entrarono e vennero subito tutti quanti investiti dalla musica a palla.
Gli occhi del ragazzo tentarono subito di adattarsi alla luce particolare del luogo: l'ambiente era completamente buio, ma le luci aiutavano.
Luci gialle, verdi, rosse e viola, un arcobaleno di luci che cambiavano continuamente.
Lily lo prese per mano e lo portò subito in mezzo alla folla.
Le canzoni anni '80, miste al suono delle persone che si divertivano, riempivano le orecchie di tutti quanti.

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Ritual
Horror"il sacrificio fa parte della vita. non è qualcosa di cui ti penti. è qualcosa a cui aspirare." - Mitch Albom, Le Cinque Persone Che Incontri in Cielo 3° su #distruzione