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I fiori erano esattamente come li aveva lasciati l'ultima volta.

Ma c'era qualcosa in più adesso.

Una luce all'orizzonte, molto strana, l'origine era sconosciuta. Sembrava venire dal suolo.

E c'era un... canto?

Una voce di donna, acuta, dolce, tranquillizzante, sconosciuta eppure tremendamente familiare.

"Lascia ch'io pianga

Mia cruda sorte,"

La luce iniziava ad avvicinarsi, ed il cuore del ragazzo nel campo di fiori prese a battere velocemente, completamente preso dall'ansia.

"E che sospiri la libertà"

Le fiamme si avvicinavano.

Era il fuoco la fonte di quella luce primordiale.

"E che sospiri,

E che sospiri la libertà"

Tutto bruciava. Tutto.

Un olocausto di fiori.

"Lascia ch'io pianga,

Mia cruda sorte,

E che sospiri la libertà"

Corri.

Il ragazzo prese a correre verso il centro del campo di fiori.

Bravo, ti sei chiuso nella trappola.

"Il duolo infranga

Queste ritorte

De' miei martiri

Sol per pietà"

Arrivò proprio dove erano i due fiori neri.

Non aveva scampo, le fiamme erano ormai vicine. Si limitò ad accovacciarsi a terra, in posizione fetale. Quei due fiori lo facevano sentire tanto al sicuro.

"Lascia ch'io pianga,

Mia cruda sorte,

E che sospiri la libertà"

Ma il fuoco si limitò a divorare le rose, creando un muro di fiamme attorno a lui, lasciandolo senza scampo, da solo, con quei fiori neri come la pece.

Quei fottuti fiori.

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