VIII

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Sentì la mano calda e bagnata del killer afferrargli il viso.

«Aprili. Non voglio tagliarti le palpebre»

Quasi istintivamente ubbidì al comando.

Si trovò il biondo davanti. Il suo viso, precedentemente noto per essere immacolato e quasi splendente di luce propria, era imbrattato di liquido scarlatto.

Quel sangue era suo?

Ovvio che no. Era del centinaio di persone riverse sul pavimento.

Ma non doveva pensarci. Doveva tentare di preservare la sua salute mentale il più possibile.

Il biondino gli sorrise e si allontanò, accennando un sorriso.

«Sai perché sei qui?»

«N-no» rispose, immerso nel suo mare di pensieri che gli stava salvando la mente.

Vide una figura spuntare dal buio, una figura molto familiare.

Lily.

Ma Lily aveva qualcosa che non andava.

La sua pancia aveva qualcosa che non andava. Era gonfia e... anormale.

Nonostante la deformità, la ragazza accarezzava il suo ventre sorridendo e camminando piano verso i due.

Oh no.

Stava iniziando a capire.

Ma come era possibile? Erano passati due giorni... o forse tre.

Non poteva essere.

No.

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