•Capitolo 57•

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Adesso aveva la possibilità di parlargli. Di spiegargli ciò che sentiva. Eccome se lo sentiva

Il biondo si avviò verso di lui cercando di fermarlo

B=«Hey Deku»

Izuku, sentendo la sua voce, sobbalzò sul posto frenando coi piedi la sua partenza

E adesso che vuole...?

Izuku, si girò col capo e guardandolo con sguardo apatico, gli rivolse con parole spente:

I=«che vuoi

Katsuki sentiva l'amarezza del suo tono farsi più intensa. Era chiaramente irritato dalla sua presenza

B=«Devo parlarti, perciò ascoltami, ti pre-»

I=«Non ho niente da sentire. Niente di niente. Ho sentito abbastanza dalla tua bocca e direi che può bastare»

Katsuki quasi non lo riconobbe. Perchè non lo lasciava parlare? Sentì un dolore al petto intenso e gli occhi gli si sgranarono avvolti da un velo di tristezza

In effetti Izuku notò il ragazzo difronte a lui turbato da quelle parole sputate con ardore

Aveva sbagliato qualcosa? Non poteva reagire in quel modo pure lui pur essendo un ragazzo così dolce?

Il verdino lo guardò quasi sul punto di sbraitargli sopra. Ma si trattenne deciso e continuò:

I=«Non ti è bastata la mia lontananza? NON TI E' BASTATO QUEL DISCORSO CHE TI FECI?! EH?! Allora tu vuoi farmi proprio soffrire!»

B=«Ma cosa dici Deku, io non ti voglio ferire, anzi, tutt'altro»

I=«E cosa allora? Ah? Vorresti dirmi un semplice 'scusa' come quella volta all'ospedale? Non basta Kacchan, non basta! Lo vuoi capire?!»

Izuku sentiva gli occhi pizzicargli. Voleva scappare da quella situazione ancora una volta. Non avrebbe resistito a un suo solo sguardo

Il verdino si girò, ma non riuscì nemmeno a compiere un passo che sentì quel forte braccio avvolgergli il corpicino muscoloso ma formoso

B=«Non ti lascerò andare fin quando non mi farai finire quello che devo dire, ok?! Pe-perfavore...»

I=«...»

Izuku si ritrovò a guardarsi le scarpe rosse che indossava ogni volta. Quel rosso ardente non era però ardente quanto i suoi occhi. Quegli occhi... li bravama ogni volta

Ritirò lo sguardo dalle scarpe rivolgendolo al rosso che desiderava da sempre:

B=«Deku, io... ultimamente mi sono ricordato di vari avvenimenti di questi mesi passati con te... non tutti, ma qualcuno...»

Quelle parole erano una luce in lontananza nel buio pesto della sua vita. Doveva credergli? Davvero qualcosa gli venne in mente?

Katsuki non riusciva a vedere il suo sguardo, ma aveva capito fin troppo bene che Izuku si stupì alle sue parole

Questo lo sollevò nel profondo del suo cuore. Avendo in risposta il silenzio totale coperto dai loro respiri, continuò:

B=«Non so come, ma vorrei risolvere questa distanza che hai nei miei confronti... in qualche modo vorrei risolverlo questo dannato problema»

I=«...Kacchan... davvero? Non mi stai prendendo in giro, vero?»

Qualcosa però distraette il biondo dalle parole del verdino. Un profumo... un profumo per niente nuovo

Mela verde e spezie di cannella

I suoi occhi si sgranarono ad un tratto. Questo ad Izuku non passò inosservato, infatti lo sentì sobbalzare e si girò di scatto

I=«Kacchan... va tutto be- KACCHAN!»

Katsuki sentì un dolore lacerante svilupparsi nella testa mentre cercò un sostegno con una mano

Cadde in ginocchio mentre si mise l'altra mano sulla fronte che gli pulsava imitando i battiti cardiaci

Izuku lo affiancò inpanicato e "abbracciandolo", lo fece alzare avvolgendo un suo braccio (di Katsuki) sulle sue spalle (di Izuku)

B=«Cazzo, fa male!»

I=«Resisti Kacchan, ti sto portando-»

B=«ARGH CAZZO!»

Il biondo ringhiò ad un crampo alla testa e in mente gli venne un dettaglio: una stanza coi led azzurri e due ombre unirsi in un dolce bacio. Ma quelle non erano ombre: erano due ragazzi. E quel profumo dalle narici, passò al cervello, mandandolo in subbuglio

B=«DIO CRISTO!»

I=«Kacchan resisti, ti prego!»

Erano vicini. Mancavano solo quattro passi ad arrivare davanti alla struttura. Katsuki sentì gli occhi pesanti e le parole del verdino ovattate

Ormai la testa era diventata un palloncino. Sentiva la stanchezza accoglierlo

Quel forte corpo muscoloso cadde privo di sensi creando un rumore pari a un tonfo

Il verdino affianco a lui sgranò gli occhi appena si sentì tirare appresso al biondo verso quel pavimento che portava all'edificio

Izuku, ancora inpanicato, si alzò con un piccolo graffio sulla fronte e girando lo sguardo, notò Katsuki steso a terra inerme e privo di sensi

I=«Kacchan! Kacchan! Ti prego rispondi! Kacchan!»

Izuku strinse i denti e sollevandolo da terra, lo cercò di trascinare verso il dormitorio chiamando aiuto man mano che si avvicinava ancora di più all'ingresso

I=«Kacchan resisti, adesso chiamo aiuto»

Disse con gli occhi che ormai gli stavano lacrimando lasciando cadere quelle goccioline sul pavimento giallo di quella struttura
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Ed eccomi con un'altro capitolo otaku. Scusatemi per l'attesa e cliccate la stellina se vi è piaciuto questo capitolo! Ciau~





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