L'attirò di nuovo a sé, baciandola ancora e ancora. Levana avrebbe voluto lottare contro di lui, contro quello che stava sentendo in quel momento, ma non ci riuscì. Si sentiva come se lui la stesse spogliando togliendogli l'intimo di seta di dosso senza toccarla...
Si sentiva infinitamente piccola, ma protetta... Non debole... mai debole. E mentre aveva l'impressione di sgretolarsi e di crollare e la rabbia e la paura iniziavano ad incrinarsi, fu pervasa da una sensazione insaziabile e selvaggia di desiderio che chiedeva a gran voce di venire colmata.
Non era sesso che desiderava in particolare, ma attenzione e contatto fisico. Voleva qualcuno che la guardasse come se contasse davvero, come se agognasse ad avere solo lei e nessun'altra donna. Qualcuno che si prodigasse per darle piacere.
Levana era persa in quella sensazione, concentrata su quell'uomo grande e potente che non la stava trattando con rabbia e disprezzo, ma cercava di farla sentire... bene. Non era quello che si era aspettata e provava una strana sensazione di vulnerabilità.
Nessuno l'aveva mai voluta, né aveva mai avuto bisogno di lei e anche se era ingenuo da parte sua, in quel momento sentì che Iker lo aveva e questo le fece venire voglia di cedergli, di dargli ogni cosa.
'Lui ti odia. E tu stai vendendo il tuo corpo solo per evitare la prigione. Non puoi farlo.'
Lei poteva ancora andarsene e mandare tutto al diavolo. Lui non l'avrebbe fisicamente fermata, ne era certa. Ma non voleva. No, perché non avrebbe mai più avuto il coraggio di toccare un uomo come quello e di baciarlo come lo stava facendo in quel momento.
'No! Non voglio fermarmi... Perché non avere tutto questo? Perché non avere quest'uomo stupendo?'
Premette i palmi sul suo petto dai muscoli d'acciaio e si spostò più in avanti per baciarlo meglio. Iker gemette, stringendola e indietreggiando con lei attraverso la stanza, fino al letto.
Sì! Non si trattava né di denaro o prigione, né di libertà o paura. Tutto questo non riguardava nemmeno il controllo, non più. Riguardava lui e tutto ciò che Levana nella sua vita aveva sempre avuto troppa paura di prendere.
Era così stanca di quella situazione, così stanca di essere un fantasma che nessuno poteva toccare o con cui rapportarsi perché doveva nascondere il proprio passato. Iker la stava toccando e pur conoscendo e detestando il suo passato, la voleva ancora. Questo significava che non importava cosa sarebbe accaduto ora. Non importava che lei fosse vergine e non avesse idea di cosa stesse facendo.
Levana gli fece scivolare le mani sulle spalle e lungo la schiena, esplorando il suo corpo così diverso dal proprio. Lui le mise una mano sul fianco, sollevandole la gamba e avvolgendosela attorno. Si spinse contro di lei, più eccitato che mai, mandandole un fiotto di piacere ovunque.
Stava accadendo tutto in fretta, eppure a Levana non sembrava abbastanza. Non riusciva più a pensare, né a ragionare. Non riusciva a realizzare perché aveva avuto così tanta paura di diventare sua? Niente di quello che lui le faceva sentire o provare era spaventoso o doloroso.
Sembrava solo meraviglioso... mentre tutto intorno a lei svaniva, mentre non importava veramente chi fosse lei... chi fosse lui. Iker non era più un bersaglio e lei un'artista della truffa. Erano solo un uomo e una donna che si desideravano fortemente.
Lui scostò la bocca dalla sua e scese a baciarle la linea lungo la scollatura, fino al bordo del reggiseno in pizzo. Con la punta della lingua, seguì il bordo frastagliato del delicato indumento e Levana tremò, infilandogli le dita tra i capelli e attirandolo a sé.
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IO TI AVRÒ
ChickLitNon sarà stata Levana Phillips a sottrarre qualcosa ad Iker Jiménez Elizari, ma è lei che dovrà pagare il prezzo della sua spietata vendetta. Una notte, un'unica notte di passione salderà ogni debito che il padre di Levana ha verso Iker. Ma, come s...