CAPITOLO 6

2.2K 136 19
                                    

Erano passati parecchi minuti da quando aveva lanciato la sua bomba e Iker non aveva ancora parlato. Levana non si sentì obbligata a riempire il silenzio. Lui meritava di provare lo stesso shock che l'aveva pervasa quando aveva fatto il test e aveva visto la parola 'incinta' che aveva cambiato tutto il suo mondo in un attimo.

Sì, era vero che lui aveva usato un preservativo, ma ne sapeva abbastanza da capire che a volte quel tipo di protezione potevano fallire miseramente. E comunque, quello che era stato fatto non sarebbe cambiato.

Tuttavia, sentiva che era stata punita per il modo in cui aveva gestito le cose... per aver scelto la via più breve, più semplice. Se avesse respinto Iker, sarebbe finita in prigione invece di aspettare un bambino.

Quel pensiero almeno la faceva ridere perché era così assurdo e perché non riusciva a provare alcun rimorso per avere evitato il carcere. Non importava cosa fosse accaduto da allora.

In qualche modo, era arrivata a sentirsi piena di speranza per quel bambino. Sarebbe stato un vero trampolino verso una vita diversa. L'arrivo di suo figlio l'avrebbe aiutata a dare una svolta alla sua vita, a prendersi delle responsabilità che fino a quel punto aveva evitato.

"E questo è il tuo modo di dare un simile annuncio?" disse infine Iker con tono duro che la fece trasalire.

"Con un uomo come te... sembra l'unico modo..."

"Ma non può essere mio... Ho usato un preservativo... Lo faccio sempre," replicò lui gelido.

"Sì, hai ragione," aggiunse lei, cercando di non sentire il fastidio che le dava sapere delle sue scappatelle amorose, "e non potevo crederci quando mi sono resa conto di avere un ritardo. In ogni caso, questa cosa non ha più importanza adesso, non credi?"

"E come so che non ti sei precipitata nel letto del primo che hai trovato dopo che ci siamo salutati? Per vendetta magari? Sei nata truffatrice, perciò chi mi dice che non stai tentando di far passare il bambino di un altro come mio?"

Levana si fece travolgere dalla rabbia.

"Come diavolo osi? Chi diavolo credi di essere per parlarmi in questo modo? Io so che cosa sono e sto tentando in ogni momento della mia vita, di cambiare... Tu pensi di essere un qualche stinco di santo?... Tu, che mi hai ricattato col sesso, che ti sei preso la mia verginità a saldo del denaro che ha rubato mio padre e che io non ho MAI toccato!" gli gridò contro. "Tu, Iker Jiménez Elizari, sei indiscutibilmente il cattivo in questa faccenda ed io non me ne starò qui a sentire accuse simili. Non ti permetterò di assumere quell'aria da superiore, quando la verità è che TU mi hai costretta a fare sesso con te. Non puoi permetterti di muovermi accuse, quando eri tu quello che giostrava le cose tra noi!"

Iker trasalì, ma lei avvertì la sua ira.

"Forse avrò anche fatto qualcuna di queste cose, ma non ti ho costretta a venire a letto con me. Non negare, perché alla fine mi hai perfino supplicato. Hai detto di sì. Hai detto 'Por favor', se non ricordo male. Ed io ti ho solo dato quello che volevi."

"Io ero vergine... inesperta... Un playboy come te, così abituato ad andare in giro con le donne, poteva intuirlo dal primo momento. Di fronte ad un uomo con il tuo charme, ogni donna, per quanto orgogliosa e intelligente, si dichiara subito sconfitta. Perciò, che possibilità di uscirne illesa, di non perdere la testa, poteva avere una donna come me?"

Levana aveva bisogno che lui si sentisse responsabile, ma terrorizzato. Così, le avrebbe offerto del denaro e si sarebbe sbarazzato di lei.

"Ora non puoi giocare il ruolo della vittima. Io non mi sarei mai spinto così oltre, se tu non me lo avessi chiesto."

IO TI AVRÒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora