CAPITOLO 14

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La festa era meravigliosa. Dai pavimenti in marmo scintillanti, agli antichi pilastri bianchi, ai lampadari a gocce di cristallo che pendevano dai soffitti. Ma nulla brillava più della donna che lo accompagnava... La donna che camminava appoggiata al suo braccio.

Sarà stata la gravidanza, l'abito che indossava, la sua bellezza mozzafiato o tutte quante le cose messe insieme, ma Levana splendeva... Era la cosa più meravigliosa che lui avesse mai posseduto. Era la sua stella più brillante.

Mentre Iker entrava nell'affollata sala da ballo, avvertì un bisogno disperato di riportarla a casa e chiudere la porta, per custodirla in modo che niente e nessuno potesse toccarla. Lui aveva colto il valore di quella donna e ora, mostrandola al mondo, temeva che lo avrebbero fatto anche gli altri e, in particolare, ogni uomo presente.

Si sentiva minacciato, come se stessero per rubare qualcosa di suo. Nulla al mondo lo riempiva di ansia come quella sensazione e, mentre avanzavano nella sala, sentì l'antico timore afferrargli la gola, riportandolo indietro a stanze vuote e all'impotenza, alla perdita da cui non era mai riuscito a riprendersi del tutto.

No, questo non sarebbe più accaduto! Era quello il vantaggio di avere tanto potere.

Il salone da ballo gli tornò davanti agli occhi e strinse la presa attorno alla vita di Levana, attirandola più vicino. Lei voltò la testa per guardarlo con espressione interrogativa. Era così sensibile... sempre a studiarlo in cerca dei suoi lati più intimi, che difficilmente lui si sarebbe fidato a mostrarle.

"Stai bene, cariño?" le chiese.

"Sto magnificamente bene, Iker. Grazie mille per avermelo chiesto," rispose lei, scrutando la stanza.

Quella sera era accuratamente truccata, grazie alle ragazze che Iker aveva mandato ad aiutarla per prepararsi alla serata. Levana si era sentita scioccata e anche un po' offesa, ma infine aveva acconsentito e i risultati erano andati oltre l'immaginabile.

Lei era veramente bella, sia con gli abiti che lui le aveva mandato per umiliarla, che con la divisa da cameriera, con il viso pulito. Ma quella sera, in qualche modo, Levana era più bella che mai.

La truccatrice le aveva applicato sfumature d'oro e arancio attorno agli occhi, valorizzando il loro colore marrone scuro. Il suo viso sembrava brillare e le labbra erano lucide e invitanti. I folti capelli neri erano stati domati e acconciati in lucide onde, sciolte sulle spalle e trattenute da un pettine di diamanti che luccicava sotto le luci.

Il famigerato abito dorato sembrava metallo colato sopra le sue curve, mentre lo spacco esponeva una parte di coscia abbronzata e tonica. Quello che Iker avrebbe voluto fare era spingerla in un corridoio buio e strapparle l'abito di dosso...

Ma allora avrebbe potuto fare a meno di andare a quella serata, dannazione!

Tuttavia doveva fermarla prima che arrivassero al centro della sala perché aveva un'altra cosa per lei. Era quasi tentato di non dargliela ora, perché Levana era perfetta così com'era e temeva di rovinare l'insieme e, soprattutto, di perdere il poco autocontrollo che gli era rimasto.

Decise di avere una ragione di più per fare ciò che aveva in mente e dimostrare così a sé stesso che non aveva ceduto del tutto al fascino di Levana.

"Ho qualcosa per te, pequeñita," annunciò, fermandosi di colpo.

Levana lo guardò sorpresa e qualcosa di evidente apparve nei suoi occhi scuri. Iker avvertì una strana sensazione allo stomaco.

"Qualcos'altro ancora?"

Lei abbassò lo sguardo.

"Non ho già abbastanza, Iker? Mi hai comprato tutto quello che ho, incluso quest'abito e tutto il resto... Stai pagando le cure mediche..."

IO TI AVRÒDove le storie prendono vita. Scoprilo ora