Capitolo 10

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Mentre sono tra le sue braccia un mucchio di pensieri prendono posto nella mia mente, non voglio più lasciarlo, però alla fine ci stacchiamo contemporaneamente.
"Ora devo andare." Mi fa lui.
"D'accordo...ci sentiamo."
Lui mi sorride un ultima volta e poi esce, vorrei che rimanesse qui. Con me.
Prendo il mio "vecchio amico" e lo porto nella mia stanza. In questo momento sto tremando, non so perché.
13 settembre
"Linda, sei strana oggi. Non hai detto nulla da quando sei arrivata..."
"Parlare non è un obbligo, Daniele."
Lui sta un attimo in silenzio. "Almeno per ringraziare i clienti..."
"Non riescono a bere o mangiare se io non gli parlo?"
Lui non risponde.
Controllo l'ora e noto che sono le 12:00. Finalmente il mio turno è finito.
"Ci vediamo domani." Dico a Daniele. Lui ricambia il saluto.
Mi metto le cuffie, faccio partire la musica e comincio a camminare con il cellulare in tasca.
Penso a Leonardo e a tutte le emozioni che ultimamente sto avendo nei suoi confronti. Ieri non volevo nemmeno che andasse via. Forse mi piace, anche se lo conosco da poco tempo.
Ho provato qualcosa subito appena l'ho visto, forse di lui mi aveva colpito solo il suo aspetto. Però ora posso dire di conoscerlo...
I miei pensieri si fermano quando qualcuno si aggrappa alle mie spalle e mi salta davanti.
"Ti avrò chiamato minimo tre volte, togliti queste cuffie." Il protagonista dei miei pensieri è qui davanti a me.
"Scusa, non ti avevo sentito."
"Ma dai..." Dice lui ridendo. Ha un sorriso stupendo.
Degli occhi stupendi.
Una bocca stupenda.
Tutto di lui è stupendo.
"Leonardo..." gli dico con l'intento di continuare la frase. "Mi sei un po' troppo vicino..."
Lui resta immobile per circa due secondi e poi si tira indietro. "Scusa."
No! Perché glielo hai detto?
Restiamo imbarazzati per qualche secondo. Mi decido a ricominciare la conversazione. "Grazie di nuovo...per ieri."
Lui si morde il labbro inferiore. "Di nulla, Linda..."
"Non proprio nulla."
Lui per un attimo non dice nulla. "Dove stai andando?"
"A casa, dove senno'?" Mi esce un sorriso.
Lui viene al mio fianco. "Ti accompagno."
"Tranquillo, non c'è bisogno. Non voglio causare disturbi."
"Disturbi? Stare con te non è mai un disturbo."
Arrossisco e per non farlo vedere abbasso la testa. Vedo i suoi piedi che cominciano a muoversi e cosi ci incamminiamo entrambi.
Durante la strada c'è molto silenzio...troppo.
E' da quando siamo partiti che sento una "presenza" dietro di me, come se qualcuno ci stesse seguendo. Alla fine mi giro e noto un tizio che mi guarda in modo molto strano, uno sguardo cattivo. Crudele. Lo diventa ancora di più appena lo incrocio.
Leonardo nota che io sono girata, impegnata a guardare dietro di me mentre cammino e anche lui nota quello strano tizio.
Mi prende la mano, si ferma e ci appoggiamo al muro. Uno di fianco all'altro.
Non riprendiamo a camminare finché finalmente lui non ci passa davanti.
"Sentivo anche io qualcuno che ci seguiva." Mi sussurra Leo.
L'uomo entra in un furgoncino bianco molto familiare e se ne va. Cerco di ricordare dove l'ho visto, ma non mi viene nulla in mente.
"Andiamo." Mi dice Leo. Mi sta ancora tenendo la mano.
In questo momento è come se appartenesse a lui.

Lo Zero Che Crea L'infinito. (FF Su Leonardo Decarli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora