Capitolo 26

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"Buonanotte, Leo."

Ho ancora gli occhi chiusi, ma sono sveglia.
Sono sempre nella stanza di Leo. Credo che nessuno sia entrato.
Ci voglio poco per accorgermi che qualcuno mi sta accarezzando la testa.
Forse si, qualcuno è entrato. Sicuramente si saranno accorti che non ero con loro quando si sono svegliati e l'unico posto possibile dove potevo trovarmi era questo.
Sto ancora tenendo la mano di Leo da quando mi sono addormentata.
Alzo la testa ma non vedo nessuno.
Mi guardo attorno ma non vedo ne i ragazzi, ne i genitori di Leo.
"Perché ti guardi attorno?" Sento qualcuno che parla a bassa voce.
Spalanco gli occhi. Non riesco a dire una sola parola. Riesco solo a farmi spuntare un sorriso a trentadue denti.
"Non è possibile..."
Lui allarga le sue braccia e mi stringe a se. Faccio anche io cosi.
"Non potevo..." inizia Leo. "Non potevo abbandonarti."
Ho paura che sia un sogno.
Ho paura che tutti questo non sia vero.
Ho paura che tutta la mia felicita' possa scomparire da un momento all'altro.
"Dimmi che sta accadendo sul serio..."
"Sta accadendo sul serio."
Le lacrime cominciano a scendere sul mio volto.
Mi stacco lentamente da lui.
"Aspetta." Gli dico.
Poi esco dalla stanza. Stanno ancora dormendo, tranne Simone.
Mi vede che sto piangendo e si alza velocemente.
"Linda! Che è successo?!"
Gli faccio segno di abbassare la voce.
"Vieni." Sussurro.
"Cos-" Non lo lascio finire che lo porto dentro.
I suoi occhi si fanno lucidi quando vede quelli di Leo.
"Oddio, non ci credo!" Corre da lui e non si trattiene dall'abbracciarlo.
"Dobbiamo dirlo agli altri!" Continua lui.
"Prima ai medici, Simone."
Annuisce e corre fuori chiamando i medici.
Questi ultimi accorrono preoccupati nella stanza.
Si fermano quando vedono Leo sveglio.
"Come è possibile?" Chiede uno di loro.
Sorrido. "Il 10% di possibilita' è poco. Ma non nulla."
Gentilmente ci fanno uscire dalla stanza, ovviamente per controllare meglio la situazione di Leo.
Simone, urlando, deve aver svegliato tutti. Infatti la madre di Leo è ansiosa e ci chiede subito cosa sia successo.
Io e il Fancazzista ci guardiamo sorridendo, cerchiamo di non far uscire le lacrime.
"Crediamo...sia salvo."
Il viso di tutti si illumina, i genitori piangono dalla felicita'.
Un medico esce dalla stanza. Tutti lo fissiamo.
"Non so come sia stato possibile. Il ragazzo si è svegliato e sembra che ora non ci sia nulla di negativo."
"Quando..." inizia suo padre. "Quando potra' uscire?"
"Dovrebbe rimanere circa una settimana, in modo da poter vedere se peggiora o migliora."
"Possiamo vederlo?" Chiede Valerio.
Il medico annuisce e fa uscire gli altri.
Possiamo dirigerci nella stanza uno alla volta. I suoi genitori però vanno insieme.
Poi va Valerio.
Poi Simone.
Poi Alessio.
Uscito quest'ultimo, entro io.
"Mi mancava il tuo sorriso, Leo." Dico avvicinandomi.
"Anche tu mi sei mancata."
Lo abbraccio un'altra volta.
"Ho avuto paura di perderti, Leo. Io non voglio immaginare una vita senza averti accanto."
Una lacrima solitaria scende sul mio volto e lui la ferma con il pollice.
"Neanche io."
Restiamo abbracciati per un altro po'.
Lui non vuole lasciare me.
Io non voglio lasciare lui.
Questa cosa è perfetta.
SPAZIO AUTRICE:
Il nostro Leo è salvo, finalmente <3
Adoro quando fate i complimenti a questa storia.
Ha ricevuto più di 1.000 visite! Grazie!
 

Lo Zero Che Crea L'infinito. (FF Su Leonardo Decarli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora