Capitolo 16

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"Allora si, Linda."

Restiamo abbracciati per circa un minuto. Poi ci lasciamo.
"Tornerò domani."
"D'accordo...mi mancherai in questo breve tempo."
Mi saluta con un sorriso e poi se ne va.
Sono fidanzata.
Dopo ben 21 anni di vita, sono finalmente fidanzata per la prima volta.
Sono felice che sia stato lui il primo, anche se non può dire lo stesso di me.
Mentre sono immersa nei miei pensieri, entra Johanna.
Butta sul letto alcuni vestiti, probabilmente suoi.
"Tieni."
"Sono tuoi, giusto?"
"Si."
Sono dei jeans neri e una t-shirt grigia con una specie di teschio.
"Grazie."
Le scappa un sorriso. "So che non ti piacciono i teschi, ma erano gli unici che potevo darti."
"Non importa. Sono belli lo stesso."
"Come va con Leonardo?"
"Ci siamo fidanzati."
Lei non sembra per niente stupita.
"Sono felice per te." Dice sorridente mentre mi abbraccia.
"Johanna!" Le dico. "Non mi avevi mai abbracciata prima d'ora!"
Le esce una piccola risata. "Gia'..."
Restiamo in silenzio, poi mi saluta e se ne va.
Adoro quella ragazza.
E' piena di sorprese.
E' uno spirito libero che fa quello che vuole.
Una volta le chiesi se rifarebbe mai tutte le cazzate che ha combinato nella sua vita, non ci ha pensato due volte a dire di si.
Il giorno dopo
Oggi uscirò da questo ospedale, finalmente. Sono stata qui per poco tempo, ma mi è sembrata un'eternità.
In questo momento sto indossando i vestiti di Johanna, devo ammettere che mi stanno abbastanza bene.
Una voce mi prende alla sprovvista:"Andiamo?"
Mi giro e vedo Leo. Mi osserva mentre sorride. "Certo."
Si avvicina e mi bacia, poi mi prende la mano.
Ci dirigiamo nel corridoio, non vedo l'ora di uscire.
Mi guardo un po' attorno. Una ragazza attira la mia attenzione.
E' di altezza media, i suo capelli sono rossi e raccolti in un ciuffo. I suoi occhi hanno qualcosa di particolare, grigi.
Ci guardiamo, probabilmente ho attirato anche io la sua attenzione.
Quando la superiamo, cammino voltata per guardarla, lei neanche distoglie lo sguardo.
"Che guardi?" Chiede Leonardo.
Mi volto. "Nulla."
Lui mi avvicina di più a se e continuiamo a camminare.
Usciamo finalmente dall'ospedale.
Mi mancava questa sensazione di aria fresca...
"Linda." Mi chiama Leonardo. "In teoria saresti dovuta rimanere più tempo li dentro."
"In che senso?"
"Li ho convinti io a farti uscire prima..."
"Come mai l'hai fatto?"
Guarda un attimo il cielo. "Perché volevo stare con te. Non sarei riuscito a stare un altro giorno in più senza poter passare tempo insieme."
Arrossisco. Poi lo abbraccio.
"Ti conosco da poco tempo, ma per me è come se ti conoscessi da molto di più..." Dico.
"Anche per me."
Entriamo nella sua auto.
"Ora andiamo a casa mia." Dice lui.
"A fare cosa?"
Sta un attimo in silenzio. "Non lo so, andiamo e basta."
Come vuole lui.
Dopo circa dieci minuti, lo sento mettere una mano sulla mia gamba per poi prendermi la mano.
Cazzo, lo adoro.
SPAZIO AUTRICE:
Stavolta non lo dico, eheheh. Di nuovo grazie a tutti per i complimenti...Grazieeee! Non so più che dire, quindi...ciao.
 

Lo Zero Che Crea L'infinito. (FF Su Leonardo Decarli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora