Capitolo 6

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7 settembre

Sono passati circa quattro giorni da quando ho iniziato a lavorare in quel bar.

In questo breve periodo di tempo ho scoperto che i Fancazzisti avevano pubblicato una foto mia e di Leo ed ecco spiegato il perché tutti mi guardavano in città, facendomi anche domande.

Tutto è stato chiarito, per fortuna. Ho detto ai due che ora dovranno sempre pagare 50 centesimi in più.

Io e Leo ora siamo ottimi (Spero) amici, anche se ci conosciamo solo da circa una settimana.

In questo momento sto andando da lui dato che mi ha invitato a casa sua, sono curiosa di vedere come sarà.

Parcheggio l'auto e lo trovo li davanti.

"Ciao." Mi dice. Ricambio. "Ho voluto invitarti per farti vedere un po' casa mia, luogo in cui registro i video e...dove vivo."

Sorrido ed entriamo in casa. Non è molto grande, ma per una persona che abita da sola è perfetta.

"E' molto bella, ma...camera tua?"

Senza dire nulla e sorridente, comincia a camminare seguito da me. Eccola.

"Co sono un mucchio di robe da parte dei fans, o come preferisco chiamarli io AMICI."

"Amici?" Chiedo io.

"Si, per me non sono fans, sono amici."

Per me è strano. Perché considerare amico uno sconosciuto, anche se ti segue?

"So a cosa stai pensando, Linda. Ma per alcuni di noi YouTubers è cosi."

Sorrido e la mia attenzione viene attirata da un oggetto un po' mal ridotto.

"E quello?" Chiedo avvicinandomi.

"E' un peluche che trovai da piccolo su una panchina in un parco, a Torino...Accanto c'erano delle bambine, forse era il loro ma non ho resistito e l'ho preso...una di quelle due bimbe mi ha colpito in particolare."

Prendo il peluche e lo fisso...

"Questo è per te Linda."

"Sei l'unico ricordo che ho della mia amica."

"Linda il Peluche non c'è piu'!"

"Dai non piangere...ne riprenderemo uno uguale!"

"Non ne voglio uno uguale! Io voglio quello!"I miei occhi diventano lucidi e mi esce un sorriso involontario.

"Leo." Chiedo guardandolo. "Come era la bambina che ti ha colpito?"

Lui sorride e cerca di ricordare, qualcosa però mi dice che non c'è bisogno che lo faccia.

"Era un po' più bassa dell'altra, avevo un vestitino bianco e delle scarpette rosa...degli occhi marroni e dei capelli biondi che arrivavano alla spalla. Vorrei tanto sapere chi fosse, incontrarla per magari ridarle questo." Poi resta immobile e mi fissa. "Tutto Okay?"

Io alzo lo sguardo. "Sisi...ora però devo andare."

"Come mai?"

"Ho da fare, ci sentiamo." Esco fuori ed entro in macchina, parto e vado a casa.

Infilo la chiave nella serratura ed entro...non ci credo.

Il peluche a cui ero molto affezionata da piccola...l'ha sempre avuto lui. Non è cambiato niente dall'ultima volta che lo vidi...l'ha trattato benissimo. Poi...il modo in cui ha descritto la bambina, ovvero me.

"Vorrei tanto sapere chi fosse. Magari per ridarle questo."No. Ora è suo. Ora appartiene a lui. Non gli dirò chi era in realtà quella bambina...Non so perché ma...no.

"Trattalo bene..." Sussurro a me stessa, le stesse parole che mi disse la mia vecchia amica prima di partire. Prima che io potessi smettere di vederla. 

Lo Zero Che Crea L'infinito. (FF Su Leonardo Decarli)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora