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Jimin lo aiutò ad alzarsi
<<Ti porto in camera, così ti sdrai>> gli disse mettendogli un braccio intorno alla vita e mettendosi un suo braccio sulle spalle
<<Non serve, ora sto bene>> Jimin lo guardò male
<<Ma davvero?>> gli chiese ironicamente, lo lasciò e il ragazzo cadde, Jimin lo riprese al volo <<Lo vedo, Yoon so quando menti e soprattutto sento che ti aggrappi a me, quindi sta zitto>>
<<Che palle! E la riunione? Il mio posto?>> Jimin si girò verso gli altri ragazzi
<<Forza tutti dentro, così il rompi coglioni qui può partecipare alla riunione>> li invitò Jimin
<<Perché inviti gente a casa mia?>>
<<Ma vuoi stare un po' zitto? Prima parlavi meno, che scocciatura>> entrarono in casa facendo mettere l'impronta a Yoongi e Jimin lo adagiò sul divano.

<<Ora che il principino chiacchierone è a nanna, proseguiamo con il secondo punto in elenco>>
<<No aspetta>> lo interruppe Yoongi, Jimin alzò gli occhi al cielo
<<Che vuoi?>>
<<Io non ho acconsentito>>
<<Non mi interessa, il voto ha deciso per te, zitto, fammi lavorare>>
<<Sei testardo eh?>>
<<Si e lo sai>> un'altra fitta lo colpì, l'immagine di lui e Jimin biondo in riva ad un lago si fece largo nella sua mente

"<<Con me quella faccia non attacca, ho deciso che imparerò con o senza il tuo aiuto>>
<<Sei testardo eh?>>
<<Si>>"

<<Tutto bene?>> gli chiese Jungkook
<<Si proseguiamo>> disse
<<Oh menomale! Allora il secondo punto è che mi servono più uomini fidati a Seoul e deve andarci qualcuno di voi, Hoseok non riesce a gestire tutto, serve qualcuno che svolga quello che fa qui Namjoon>> si guardarono tutti
<<Te l'ho detto Jimin, posso farlo io, non capisco perché non lo lasci fare a me>> protestò Jackson
<<Lo sai benissimo il perché, tu occupati delle piazze, è più che sufficiente>>
<<Ti ho dimostrato che ti sbagli>>
<<In che modo? Cerchi sempre di essere al centro di tutto, di aumentare di grado, ma io non sono Suga, non mi faccio abbindolare da te>>
<<Ei piano con le parole, che succede?>> chiese colui che era stato chiamato in causa

<<Non mi fido di lui, secondo me sta con Hobi solo per poter avere più potere>> spiegò tranquillamente davanti a tutti
<<Jackson è il mio successore, non è come dici tu!>>
<<Un successore incapace, ti ricordo che appena sei tornato, hai dovuto uccidere uno perché non aveva rispettato le regole, ti lamentavi spesso del fatto che c'erano lavori non compiuti e quando sei finito in coma e ho preso io il comando minacciandolo, ce ne erano altri che non aveva svolto, vuoi davvero dare in mano tutto questo a uno così?>> calò il silenzio

<<Jimin io non credo che mi usi, non è carino quello che dici>> obiettò Hoseok
<<Sapete bene che non me ne frega niente e che vi dico quello che penso in faccia, non lamentarti, comunque, tornando al discorso iniziale, chi vuole andare?>> nessuno parlò <<Allora scelgo io, Nam mi serve qui, come Jin, che deve pensare a far tornare Suga al cento per cento, Jungkook non mi perdonerebbe mai se lo separarsi adesso da Yoongi, ovviamente per ovvie ragioni, non mando neanche Tae, Soobin è troppo piccolo e abbiamo appurato che non deve immischiarsi troppo, rimane solo Kai, sai che di te mi fido ciecamente, appena si sarà ripreso a pieno, andremo noi a Seoul e tu gestirai questo posto, un po' di ossa sul campo ti faranno bene, che dici?>>
<<Sai che per te farei di tutto, se ti servo a Seoul, andrò a Seoul>> disse sicuro di sé
<<Sapevo che potevo contare su di te>> si diedero il cinque

<<Tsk>> sbuffò Yoongi
<<Che vuoi ora?>> chiese severo Jimin
<<Potreste filtrare da un'altra parte?>>
<<Cos'è sei geloso?>> lo provocò
<<Si certo, come no, semplicemente odio le smancerie>> Jimin non riuscì a trattenersi e rise insieme a tutti gli altri <<Che vi ridere?>> protestò
<<Niente, ma capirai che non ti sei aggitato per quello>> lo informò Jungkook

"<<Ti sei spogliato davanti a loro?>>
<<Si>>
<<Ti hanno visto fare la doccia nudo?>>
<<Si>>
<<Chi ti eccitava di più?>>
<<Tuo fratello>>" nuovamente un ricordo gli tornò alla mente, nascose la smorfia di dolore provata alla testa.

<<Bene riunione conclusa, tutti al lavoro ora, vado a prendere i faldoni e torno, lascio aperto>> disse Jimin uscendo dalla casa insieme agli altri, una volta fuori la vista di Yoongi, Tae lo abbracciò
<<Mi dispiace ChimChim, ti ha ferito molto vero?>> gli sussurrò
<<Si TaeTae, non sono riuscito a trattenermi e gli ho risposto in modo troppo cattivo, dovevo difendermi>>
<<Hai fatto bene, si merita più di questo>>
<<Tae... Lo sai che non è colpa sua se non ricorda>>
<<Non mi interessa, gli avevo detto che lo avrei ucciso se ti trattava male>>
<<Dai, fai il bravo, vedrai che si risolve tutto>> Jin diede una botta in testa a Tae
<<Ma che fai?>> protestò
<<Dovresti essere tu a dirgli quelle cose stupido! Forza ora andiamo al lavoro>> lo trascinò da un braccio facendo ridere gli ultimi rimasti
<<Jimin mi riccomando non litigate>> lo ammonì Jungkook.
Uscirono tutti e Jimin tornò da Yoongi con i faldoni.

Passarono la mattina a studiarli tutti, Jimin gli illustrava tutti i compiti effettuati da quando aveva preso il controllo fino a quel momento, gli spiegò le nuove disposizioni che aveva dato e gli spiegò anche i vari compiti di Seoul, giunse l'ora di pranzo.

<<Ti preparo il Kimchi ok?>> chiese Jimin alzandosi dal divano
<<Ok, ti faccio vedere dove sono le cose>> fece per alzarsi, ma Jimin lo bloccò
<<So dove sono, tranquillo>> rispose in modo freddo, lo uccideva pensare che si fosse scordato della loro convivenza, dei loro momenti intimi, del loro amore, ma non era colpa sua e lui non poteva cambiare le cose.

Andò in cucina e preparò il pasto, Yoongi rimase tutto il tempo a fissarlo "Sa dove si trova tutto, perché sa dove si trovano le cose? Perché la mia casa ha il suo odore?" pensò, non riusciva a capirlo, non riusciva a capacitarsene.

Mangiarono in silenzio e dopo Jimin tornò in cucina a lavare i piatti, senza che se ne accorgesse, Yoongi gli andò dietro
<<Lascia faccio io, tu hai cucinato>> gli disse cercando di spostarlo
<<Non rompere, tu stai male e odi lavarli, quindi torna sul divano>>
<<Come fai a sapere... Lascia perdere, devo smetterla di farmi domande alle quali non so rispondere o alle quali non comprendo la risposta>>
<<Esatto, vai, sparisci>> iniziò a lavarli, ma Yoongi non si mosse da lì, in qualche modo guardarlo lo incantava <<Che c'è?>> gli chiese senza guardarlo
<<Non lo so>> Jimin finì e si girò guardandolo negli occhi

<<Senti, io non pretendo niente da te, però sappi che sto male per tutto questo>> lo avvisò
<<Non so perché ma mi dispiace, non ti conosco, eppure mi dispiace>> gli disse a testa bassa
<<Lo so Yoongi, lo so>> gli accarezzò una guancia, ancora una fitta

"<<Mi dispiace piccolo>>
<<Mi dispiace gattino>>"

Jimin lo sorresse e lo accompagnò al divano
<<Mi dispiace che ti faccio male>> gli disse Jimin dolcemente
<<Non è colpa tua, si è colpa tua, ma non fa niente, aah che palle! Perché non riesco ad avercela con te fino in fondo?>> gli chiese guardandolo, Jimin voleva rispondergli semplicemente perché non si può odiare chi si ama, ma rimase in silenzio alzando semplicemente le spalle.

Passarono anche il pomeriggio insieme, poi Jimin prese i faldoni e fece per uscire
<<Dove dormi?>> gli chiese Yoongi
<<Da Jungkookie e TaeTae>> rispose sulla porta
<<Perché non hai una stanza tua? Sei il capo no?>> Jimin abbassò la testa
<<Fino a ieri non mi serviva, avevo un posto che era casa, una persona che era casa, ma ora ho perso tutto, buonanotte Yoongi, se ti senti male chiama>> uscì dalla casa lasciando Yoongi dolorante sul divano

"la mia casa l'ho trovata da un'altra parte, l'ho trovata in te"

Si alzò dal divano andando al piano superiore, doveva dormire, si sdraiò mettendosi sotto le lenzuola, nuovamente l'odore di vaniglia, l'odore di Jimin gli invase le narici, sorrise, lo trovava confortante, chiuse gli occhi e si addormentò.

~Underworld~ [Yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora