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<<Jimin ma che ti è successo? Da quando sei così serio? Tae che hai sul collo? Jungkook il tuo braccio...>> disse perplessa la donna, si trovavano nel salone di Jimin seduti sul divano e la madre seduta sulla poltrona messa davanti a loro.

<<Mamma ora ti racconto tutto, ma prima vorrei che rispondessi ad una domanda, ma devi essere sincera al cento per cento, ok?>> iniziò Jimin
<<Ok...>>
<<Che lavoro fa papà?>> la madre corrucciò la fronte, non capiva
<<Lo sai che lavora fa, che domande fai?>> lo riprese, si stava stufando di quella situazione
<<Perché non fa il lavoro che dice di fare>> spiegò a testa bassa il figlio, aveva appurato che la madre non stava mentendo, lo capiva dalla sua espressione, dal suo tono di voce
<<Jimin per cortesia, smettila di dire assurdità!>> disse spazientita
<<Ricordi il livido enorme sul fianco che mi feci circa due mesi fa?>> gli chiese
<<Si, perché?>>
<<È stato l'inizio di tutto>>

Le raccontò tutto, dei bulli a scuola, di come aveva conosciuto Yoongi e Hoseok, del rapimento di Taehyung, di come i bulli erano diventati parte integrante del gruppo, di come erano dovuti scappare da Seoul, dei sentimenti che crescevano per Yoongi, di Jungkook, di come la mafia di Seoul li aveva trovati e minacciati, della fuga a Busan, della mafia di Busan, di Yoongi, del piano, di come si fosse innamorato di Yoongi, del giorno del piano, di come aveva ucciso, di come Yoongi era finito attaccato alle macchine, del suo cuore diventato di ghiaccio, della scoperta del capo della mafia di Seoul

<<Ti faccio vedere le foto>> le disse, mettendole davanti il proprio telefono con le immagini, la madre non aveva aperto bocca, era scioccata, scandalizzata, impaurita, si continuava a chiedere cosa centrasse il marito e si incolpava del fatto che suo figlio era diventato un assassino.

Prese il telefono, sbiancò
<<Ti sbagli>> disse a bassa voce
<<Nessuno sbaglio, papà è il capo della mafia di Seoul e sapeva che io ero con Yoongi e voleva comunque uccidermi o rapirmi, in più sapeva che sono diventato il capo di quella di Busan e nonostante questo, cerca ugualmente modi per farmi fuori, dimmi mamma, cosa dovrei fare?>> le chiese scavallando le gambe e appoggiando i gomiti sulle ginocchia, guardandola con la testa leggermente inclinata
<<Io... io non lo so>> rispose con le lacrime che le rigavano tutto il viso
<<Chiamalo, digli che ti sei fatta male in qualche modo e che deve portarti in ospedale, così ce lo dirà lui cosa devo fare, eh che dici?>> le fece uno dei suoi sorrisi inquietanti
<<Jimin ti prego, non fargli male>> lo implorò la madre, il ragazzo rise
<<Dipende da lui, ma tranquilla non sporcherò, è una cosa che odio, cerco sempre di sporcare il meno possibile>> tornò seduto con la schiena appoggiata ai cuscini del divano e le gambe accavallate
<<O-ok...>> la donna prese il telefono e chiamò il marito

<<C-caro... sono caduta dalle scale, non riesco ad alzarmi, devi portarmi in ospedale>>
<<No niente ambulanza, non mi va che sfondino la porta>>
<<Grazie, corri>> riattaccò

~Underworld~ [Yoonmin]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora