DAMON CARTER

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DAMON

Guardo  la città che sfreccia davanti a me, New York, la città dove sono nato e cresciuto, guido e mi perdo a guardare i grattacieli, le persone che corrono da una parte all'altra per andare a lavoro.

Sono Damon Carter, ho trent'anni è sono uno degli uomini più ricchi d'America, sono un imprenditore e possiedo molte concessionarie di auto, macchine di lusso, sportive, d'epoca e facciamo anche noleggio.

Dalla morte di mio padre, Paul Carter, sono io che ho preso in mano tutto, purtroppo con lui veti anni fa, morì anche mia sorella Eve, aveva solo diciotto anni, adesso mi è rimasta solo mia madre, Emily.

Mi fermo al semaforo e una ragazza nella macchina accanto mi sorride, io nemmeno le rispondo, non sono un Casanova, non lo sono mai stato, nonostante le donne si buttino hai miei piedi, ho avuto delle reazioni, ma poi le lasciavo io, era meglio così, io non mi innamoro, io non so amare.. E dopo tutto è meglio così.. Perché io sono..

Mi fermo di colpo, un gatto nero ha appena attraversato davanti a me
"GATTO!!! DOVEVI PROPRIO PASSARE ORA?!!"
Il gatto mi fissa e mi soffia per poi andare per la sua strada
"IL SENTIMENTO È RECIPROCO BESTIACCIA!!!"
Aspetto che qualcuno passi e poi proseguo, odio i gatti neri, portano sfiga!

Parcheggio il mio SUV nero davanti alla concessionaria e scendo, questa volte davanti a me c'è una scala
"oggi non è giornata"
Mi lamento e passo, stando lontano dalla scala.

A passo sicuro proseguo, oggi sono tutto in nero, maglia, pantaloni, e giacca lunga, i capelli sono lasciati sciolti e mi arrivano alle spalle, sono castano, occhi marrone molto scuro, sono alto, è molto muscoloso, sono nato il primo di maggio, è sono del toro.

A passo sicuro proseguo, oggi sono tutto in nero, maglia, pantaloni, e giacca lunga, i capelli sono lasciati sciolti e mi arrivano alle spalle, sono castano, occhi marrone molto scuro, sono alto, è molto muscoloso, sono nato il primo di maggio, è ...

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Nemmeno il tempo di entrare che una ragazza mi apre la porta
"ben arrivato signor Carter"
"grazie!"
Entro e mi perdo a guardare le stupende macchine che abbiano qui, di ogni colore, lucide, perfette, le sportive poi sono un qualcosa di unico.

Il posto è molto luminoso, ci sono parecchie vetrate che danno sul esterno e danno modo ai futuri clienti di vedere già le macchine da fuori.

"signor Carter, ecco l'ultima macchina arrivata"
"grazie Gabriel... Aspetta!... Questa macchina è nera!.. Il cliente la voleva blu notte!"
"ma il colore è quasi uguale"
Lo fulmino con lo sguardo, non sono di certo un tipo gentile, non sorrido quasi mai, soprattutto se mi fanno arrabbiare
"Gabriel.. C'è una differenza tra nero e blu notte!!!.. Questa Maserati deve essere blu notte!!!.. Sono stato Chiaro?!!"
"si, signore!"
"bravo, per domani! E ora torna a lavoro! Non ti pago per fare niente!"
Se ne va e io vado nel mio ufficio.

Chiudo la porta e mi siedo, guardo la città dal alto e mi rilasso, dopo poco mi suona il cellulare
"mamma, dimmi?... Ok.. Arrivo!"
Mi alzo e esco dalla concessionaria.

Guido fino a la villa che abbiamo fuori città, non viviamo in questo posto sperduto in mezzo al bosco, ma qui abbiamo la nostra sede.

Dal fuori mette paura, soprattutto adesso che è notte, sembra una di quelle ville dei film degli orrori, è in effetti è così.

per Amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora