NON LASCIARMI MAI

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DAMON

Parcheggio davanti alla struttura, guardo Stella che mi prende dolcemente la mano
"sei sicura di non voler entere con me?"
"è tua madre amore, è giusto che vai da solo, io ti aspetto qui"
Le do un bacio delicato ed esco dalla macchina.

Entro dal cancello dopo assermi presentato, la struttura è una villa tutta bianca, immersa in un enorme giardino, qui sedute sulle panchine ci sono i pazienti con le infermiere o di dottori, persone senza memoria o con problemi di depressione, questa struttura è la migliore della città, anche sé per mia madre potranno fare ben poco, l'incantesimo é irreversibile.

Faccio un respiro profondo ed entro dentro, aprendo la grande porta in legno davanti a me.

Il dentro è simile ad una villa a tutti gli effetti, solo che ci sono stanze e dottori e infermiere che vanno di qua e di là

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Il dentro è simile ad una villa a tutti gli effetti, solo che ci sono stanze e dottori e infermiere che vanno di qua e di là.

Il colore è un crema caldo, il pavimento è in marmo lucido, i mobili di pregio, quadri alle pareti e fiori, si sente tantissimo il profumo dei fiori, dopotutto siamo a maggio, già sono quattro mesi che non la vedo, siamo tornati con Stella a New York proprio per vedere come sta.

Sono davanti alla sua porta, busso è la sua voce mi invita ad entrare.

Entro e mi ritrovo in una grande stanza, ben arredata, ottima illuminazione e lei, mia madre che mi sorride in maniera gentile è cordiale, non ha mai sorriso così, mai, nemmeno una volta.

"Buon giorno, sei il ragazzo che ho visto dopo l'incidente, come stai?""io sto bene signora, e lei?"Signora, perché sento una fitta al cuore?Forse perché so che non potrò dire mai più, la parola mamma! Una parola semplice, la prima che di solito s...

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"Buon giorno, sei il ragazzo che ho visto dopo l'incidente, come stai?"
"io sto bene signora, e lei?"
Signora, perché sento una fitta al cuore?
Forse perché so che non potrò dire mai più, la parola mamma! Una parola semplice, la prima che di solito si dice, ma che purtroppo non sempre dura allungo.

"ti prego chiamami Emily, mi hanno detto che è questo il mio nome"
"ok, Emily"
"tu invece come ti chiami?"
"mi chiamo Damon"
"ma non restare in piedi, prego siediti, ti offro un caffè"
"ok"
Mi siedo e lei si siede accanto a me dopo essere andata a prendere due tazze di caffè alla cucina comune, qui solo il bagno è privato, nella stanza hanno un salotto, una camera e un bagno privato.

"mi hanno detto che non ho parenti, ma che avevo un marito e una figlia che purtroppo non ci sono più"
"esatto!" dico abbassando lo sguardo
"avevo solo una figlia?"
"si!"
"tu per caso sei un mio parente?"
"no! Perché me lo chiedi?"
"perché hai la mia stessa fossette alla guancia destra quando sorridi"
Istintivamente mi tocco la guancia, é vero, da lei ho preso solo questo
"sarà un caso, anche mia madre l'aveva"
"dov'è tua madre adesso?"
"è... Morta!.. Così come mio padre"
"mi dispiace molto!"
"già!"
Mi prende la mano
"io ho perso una figlia, tu una madre, non so perché ma sento di volerti bene, potresti essere mio figlio"
La guardo e mi alzo di scatto, in tutta la mia vita non mi ha mai detto che mi vuole bene, nemmeno una volta!
"scusami, adesso devo andare!"
Mi avvio alla porta e la sua voce mi richiama
"tornerai a trovarmi Damon?"
"si!.. Emily!"
Dico senza voltarmi, apro la porta ed esco.

Cammino veloce lungo il corridoio, esco e vado in giardino, subito faccio un respiro profondo, l'aria fresca è il sole caldo mi fanno sentire meglio.

Mi giro e vedo una mamma con suo figlio, il bambino le sorride e le porta una Margherita, lei la prende e lo ringrazia, lo abbraccia forte, rivedo me bambino, che faccio lo stesso con mia madre, lei butta la Margherita e dice che un uomo non tocca i fiori e deve essere forte, mi tocco le guancie, non mi ero accorto delle lacrime, perché sto piangendo?
Sento una mano sulla mia spalla, mi giro e vedo Stella, senza dire una parola mi stringe forte a sé
"sono qui amore mio" mi sussurra massaggiandomi la schiena dolcemente
"non lasciarmi mai!" dico tra le lacrime
"mai amore mio"risponde dolcemente, mentre io continuo a tenerla stretta a me.

Mi giro e vedo una mamma con suo figlio, il bambino le sorride e le porta una Margherita, lei la prende e lo ringrazia, lo abbraccia forte, rivedo me bambino, che faccio lo stesso con mia madre, lei butta la Margherita e dice che un uomo non tocca...

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STELLA

Vederlo con le lacrime agli occhi mi ha spezzato il cuore, so che per lui è dura, è pur sempre sua madre, una madre che gli ha lasciato profonde ferite, che io, curero con il mio amore per lui, ma so che purtroppo, quella mancanza resterà, come a me quella di non aver mai detto, mamma o papà.

"ti amo tantissimo Stella"
"ti amo tantissimo anch'io Damon"
Mi guarda e accarezza dolcemente il viso
"sto bene, per te sarà anche più dura, per colpa di quella donna, non hai mai avuto un padre o una madre"
"è vero... Ti confesso che ne soffro.. Ma ho sempre avuto una nonna fantastica accanto a me, che non mi ha fatto mai mancare nulla... E adesso ho te... La persona più importante della mia vita... E che amo con tutto il cuore"
Lo bacio dolcemente e lui risponde con passione, stringendomi forte a se.

Usciamo da lì e torniamo alla macchina, saliamo e andiamo a salutare Adam e Dakota, loro due si sono presi una casa qui, poco lontana dal centro, mentre io e Damon viviamo a Salem, nella villa che era dei miei genitori e che adesso è come nuova, mia nonna e Carmen vivono insieme, vanno molto d'accordo, Carmen ha persino uno spasimante, il signor Paul che ha un alimentati li vicino, è un uomo molto dolce, lo conosco da quando sono bambina, kuro invece sta un po da noi e un po da mia nonna, la mia adorabile palla di pelo.

Siamo seduti nel loro salotto adesso, in un comodo divano ad angolo color blu jeans, la casa ha i tratti moderni, così come l'arredamento.

"tra un mese sarà il vostro matrimonio" dice Dakota tutta contenta
"esatto!" dico sognate guardando Damon che mi sorride dolcemente e mi abbraccia
"ovviamente noi verremo, siamo i vostri testimoni" dice Adam tutto orgoglioso
"certo vi aspettiamo, non vedo l'ora" dice il mio Damon tutto emozionato
Parliamo per ore, fino a quando dobbiamo andare alla macchina per tornare a casa.

Durante il tragitto parliamo del nostro matrimonio, ne parliamo di continuo, in fondo sarà esattamente tra un mese, il dieci di giugno
"sono così emozionata, e felice amore mio"
"anch'io amore" mentre lo dice prende la mia mano e la bacia dolcemente, io metto la testa sulla sua spalla e resto così.

Arriviamo a casa dopo cinque ore e passa, la nostra bellissima casa, dai colori caldi del crema, i mobili in legno lavorato come le porte, il parquet lucido in legno chiaro e la nostra amata stanza.

Ci buttiamo sul letto, dopo aver fatto una doccia ed esserci messi comodi, mi porta tra le sue braccia e io mi godo il suo odore che amo e le sue coccole
"tra un mese... Sarai mia moglie... Sarai soltanto mia per sempre... Signora Stella Carter"
"ed io non vedo l'ora... E non vedo l'ora di farti mio per sempre... Signor Damon Carter"
Mi bacia e io lo bacio, con amore, con passione, noi siamo così, siamo come un fuoco che arde, sempre bisognosi l'uno Dell altro, e sarà così, per sempre.

Eccoci ad un altro capitolo 🥰
Cosa ne pensate 😁
Grazie a tutte voi di seguire la mia storia 😍
A sabato mattina con il prossimo capitolo 😘❤️

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