Jungkook si spinse oltre la porta nel tardo pomeriggio e lasciò cadere i suoi libri sul piccolo tavolo dell’ingresso. Quel semestre alla Mason era estenuante, i suoi insegnanti rifilavano loro i compiti come caramelle ad Halloween, o forse gli sembrava così dal momento che frequentava così tante lezioni. Il fatto era che non voleva restare all’università per sempre, voleva andare avanti con la sua vita, ma un po’ di tempo prima aveva deciso non solo di specializzarsi in belle arti, ma anche in un paio di materie secondarie. Come l’insegnamento, perché un giorno gli sarebbe piaciuto diventare un insegnante di scultura, una passione che non aveva mai saputo di avere fino a quando non aveva frequentato un corso alla Virginian Commonwealth University, e anche in lingue e letterature asiatiche. Quell’ultimo interesse era un omaggio parziale a suo padre, ma aveva sempre voluto saperne di più sulla sua discendenza. Quando era più giovane, sua madre condivideva piccole informazioni qua e là, ma non era molto ferrata in quella cultura. Anche suo padre gli aveva raccontato delle cose, prima che morisse, ma era così giovane che era difficile ricordare.
Quindi, sì. Oltre ai suoi corsi di Belle Arti, frequentava altre specializzazioni, che volevano dire lunghi giorni a scuola e lunghe serate a fare i compiti. Un programma che aveva davvero inciso sul suo lavoro notturno, cioè l'attività di dom è la sua unica fonte di reddito. Di certo sua madre non stava raggranellando soldi, essendo ancora in ripresa dopo il bruttissimo incidente automobilistico.
Diavolo, non stava nemmeno portando a casa l’indennità dello stipendio, perché l’incidente non era successo all’ospedale, ma solo le indennità per la disabilità, e non erano molte. Il che significava che lui doveva arrangiarsi praticamente per
tutto. Non che comunque non fosse stato educato con quella mentalità. I suoi genitori, perlopiù sua madre, glielo avevano inculcato presto: lavorare sodo per le cose che voleva, per comprare solo roba che poteva pagare in anticipo. Nessuna carta di credito oltre il fido, non vivere a debito, almeno in tutti i sensi umanamente possibili.
Sospirando, si guardò intorno, cercando yoongi In genere, era a casa dal suo turno di giorno in palestra e già parcheggiato al computer nella sala da pranzo-ufficio di fortuna. Si era fatto il culo negli ultimi due mesi e alla fine aveva ottenuto il suo diploma online. Non era stato scoraggiante, visto che aveva disertato solo l’ultimo anno delle superiori, a scuola.
Tuttavia… Aveva studiato molto per quel test e lo aveva passato a pieni voti, perché non solo Yoongi era un bravo ragazzo, ma anche intelligente, con una spettacolare vena di determinazione.
Era stato più che fiero, di lui. Ricordava come fosse il giorno precedente, quella sera di qualche settimana prima, quando yoongi era andato da lui, raggiante, con il diploma. Lui lo aveva abbracciato con forza, cancellato tutti gli appuntamenti serali e festeggiato per il resto della serata. Ma ciò che lo rendeva più orgoglioso del vedere il diploma di yoongi , era il programma scolastico che il ragazzo gli aveva mostrato subito dopo. Erano lezioni in un centro di formazione professionale, ma il punto era che Yoongi stava ancora andando forte, aveva ancora degli obiettivi, stava ancora lavorando per il futuro.
Ci stava provando, e stava facendo un ottimo lavoro. Certo, aveva avuto delle battute d’arresto, lottava ancora con le droghe, si vedeva ancora troppo spesso con delle teste di cazzo, ma almeno non si stava guardando i piedi tutto il tempo. Certo, i suoi occhi non erano ancora inclinati verso il cielo, ma almeno erano perlopiù puntati in avanti.Però ora jungkook capiva il perché, meglio di quanto avesse fatto all’inizio, anche più di quanto non fosse riuscito a fare qualche mese prima. Perché yoongi faticava ancora come lui. E la ragione per cui ora comprendeva era che poche settimane prima si erano entrambi trovati a condividere le loro storie. Lui non aveva programmato di farlo, non era mai stata sua intenzione. Diavolo, non voleva ripensare mai più al proprio passato, figuriamoci parlarne. Gesù. Quella merda lo avrebbe fottuto. E sentiva che Yoongi si trovava su una barca simile.
Ma quando jungkook si era svegliato da un altro dei suoi incubi, facendo sì che Yoongi si precipitasse nella sua stanza in allarme, la storia gli era venuta semplicemente fuori in grandi singhiozzi disperati mentre yoongi cercava goffamente di consolarlo. Forse jungkook era scoppiato a piangere e gli aveva detto tutto perché yoongi era sembrato così preoccupato e confuso. Nel suo caos mentale, si era sentito obbligato a spiegare. Perlopiù, sospettava di essersi vuotato l’anima perché ne aveva davvero avuto bisogno, visto che tutta quella merda aveva continuato a crescere, crescere e crescere dentro se.
Chiaramente, la regolare attività di Dom aveva contribuito a prolungare l’inevitabile, ma in realtà, era servita più per frenare la sua rabbia, saziare il suo bisogno di controllare le cose, permettendogli di rilasciare la tensione in un ambiente controllato e consensuale. Quello che l’essere un Dom non aveva fatto era stato aiutarlo a spurgare i suoi demoni, a dimenticare i ricordi che ancora lo ossessionavano. Il che, supponeva, era dove i suoi incubi entravano in gioco, costringendolo a camminare ripetutamente all’inferno, nel peggior momento della sua vita, attraverso le sue personali sabbie mobili, rifiutando di lasciare che le seppellisse troppo in profondità. Certo, una parte di lui era caduta nella bara di Taehyung, messa a riposare per sempre due metri sottoterra, ma un’altra parte molto reale di lui si attardava appena sotto la superficie di quella tomba, mantenendolo in uno stato di agitazione a basso profilo praticamente per tutto il tempo. Evidentemente, mentre era cosciente, faceva un buon lavoro nell’ignorare il tutto, ma la sua testa non era così efficiente, quando dormiva. Era una sfortuna che avesse alzato la sua orrenda testa quella notte, con yoongi nell’appartamento. Era stato un incubo di quelli brutti, uno dei peggiori degli ultimi tempi. Però con yoongi questa volta, come se la loro vicinanza avesse scatenato qualcosa, suscitando una paura profondamente sepolta. Nessun gioco di parole, poiché in quel particolare sogno, yoongi era seppellito fino al petto in una tomba appena scavata. Lottando per rimanere in superficie, aveva urlato verso jungkook freneticamente, supplicandolo di aiutarlo, di tirarlo fuori. E Dio, jungkook ci aveva provato. Aveva tenuto i polsi di yoongi così stretti. Ma la terra era stata più forte. Molto più forte… Quando si era svegliato, con la gola dolorante per aver ululato, Dio, lo sguardo sul volto di yoongi … Il ragazzo era stato pallido come un fantasma, ma non solo per paura o preoccupazione, più per dei ricordi propri non invitati. Cose, che forse jungkook aveva urlato, avevano fatto sì che tornassero a galla anche alcuni dei demoni di yoongi . Anche se, a quel tempo, jungkook non ci aveva pensato molto, era in uno stato di stress troppo forte. Aveva fatto i conti più tardi, però, pochi giorni dopo che aveva confessato tutta la faccenda di Taehyung a yoongi . La prima persona di cui jungkook si era fidato per tutto. Sarebbe stata anche l’ultima, perché dopo quella piccola sessione di condivisione, non si era sentito a posto per giorni. Semplicemente non era in grado di uscire dal nuovo fossato in cui era caduto, un posto freddo e buio di cui non voleva far parte, eppure un posto così difficile da cui fuggire.
Ad ogni modo, dopo che lui aveva rivelato il suo macabro passato, yoongi gli aveva confidato come anche lui avesse perso una persona amata.
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Rise Again
FanfictionAmore. La forza più potente al mondo, ma anche la più spietata. Scaltra e ingannevole. Il tallone d'Achille dell'uomo, Lascia deboli e vulnerabili tutti coloro che abbraccia. O almeno è come la vede il Dom Jeon Jungkook , dopo che l'amore della sua...