CAPITOLO 19

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«Due terzi caffè triplo ristretto affogato venti, due spremute di mango, una spremuta classica due percento, mango alla seconda linea, tre misurini di proteine, tre misurini di bacche, due misurini di tè matcha, aggiunta di banana, doppia miscelazione con la frusta, uno spruzzo di caramello, guarnizione di caramello salato, cappuccino ghiacciato alla vaniglia. Per favore.»

jimin guardò in tempo per beccare la barista del Vanilla Black voltare le spalle al suo cliente e incrociare gli occhi. Represse una risata e distolse lo sguardo, mentre si trovava in fondo al bar, grato del fatto che non faceva i turni dietro a quel bancone. Gli ci erano voluti anni solo per imparare quel linguaggio pazzesco, non c’era verso che provasse davvero a fare quella roba.

Controllò i suoi dieci tavoli per l’ennesima volta. Nessuno sembrava aver bisogno di un secondo giro e nessuno gli stava facendo segno. Il che andava più che bene. Il tipo di clienti che frequentavano il locale a quell’ora di notte era piuttosto tranquillo. Preferivano solo sorseggiare i loro deliziosi intrugli mentre chiacchieravano con gli amici, sereni nell’accogliente e confortevole ambiente. Quello, o semplicemente rilassarsi nel godersi l’intrattenimento della serata.

Guardò il piccolo palco dove, ancora una volta, Kai era appollaiato su uno sgabello. In quel momento stava suonando qualcosa dei Goo Goo Dolls, So Alive.
Una resa acustica piuttosto buona, in effetti. Si appoggiò al bancone e lo guardò strimpellare. Con gli occhi chiusi, il corpo che seguiva il ritmo, le labbra che baciavano il microfono, Kai era entrato dentro la propria musica, come se si perdesse un po’ ogni volta che si esibiva.

Semplicemente, dimenticava che qualcun altro era lì. Era avvincente, da vedere. Adorava guardarlo esibirsi.
Ma non così tanto come Namjoon.

Diavolo, quando erano andati a vederlo il venerdì, per il suo concerto da Granger, Namjoon era apparso immediatamente estasiato. Tutto ciò che aveva potuto fare era stato strappargli qualche parola.

L’attenzione dell’amico era rimasta incollata al musicista tutta la sera.

Calamitata. Poi, più tardi, dopo che se n’erano andati, Kai era stato tutto ciò di cui Namjoon era riuscito a parlare.

Il suo compagno di stanza si prendeva sempre delle gran cotte.
Peccato che Kai non fosse qualcuno che jimin avrebbe mai pensato di provare a far mettere con Namjoon.

Il ragazzo era semplicemente troppo… inaccessibile, soprattutto per il suo lavoro. Non si era mai sistemato con un fidanzato, non si impegnava mai. Quello era il motivo per cui la sua dinamica con Jimin scorreva senza intoppi. Nessuno dei due voleva alcun vincolo. Ma mentre quello funzionava alla grande per jimin, lui voleva un fidanzato per Namjoon. Più di una storia da una notte con quel ragazzo.

Namjoon aveva bisogno di una scimmia coccolona a tempo pieno.
Sorrise.

Una scimmia da coccolare sembrava davvero carina. Non gli sarebbe dispiaciuto averne una lui stesso.

Sfortunatamente, nessuno corrispondeva alla descrizione, quindi non c’era nessuno che avrebbe mai voluto coccolare.

Beh, non era esattamente vero… Il viso splendido e meditabondo di jungkook scivolò nella sua mente, i suoi occhi verdi intensi come sempre.

Sì, jimin avrebbe potuto di certo accoccolarsi con lui. Non che qualcuno come jungkook lo avrebbe mai fatto. Dubitava che il ragazzo sapesse persino come agire, anche se, in tutta onestà, dopo la loro scena del martedì, aveva assistito a un lato di jungkook che non aveva mai visto.

Uno quasi affettuoso, quando l’aveva fatto sdraiare sulle proprie ginocchia, quando aveva fatto scorrere le dita delicatamente tra i suoi capelli…

Sorrise, i pensieri alla deriva mentre ricordava la loro sessione. In verità, quella sera aveva notato alcune cose, cose riguardo a jungkook che erano state diverse. Come il modo in cui il suo umore era stato leggero e giocoso, un forte contrasto con la sua tipica disposizione d’animo, tutta scontrosa e scostante, o rigidamente educata, ma di certo non del genere che avrebbe mai def i nito amichevole o anche solo gradevole. Era più perpetuamente freddo e indifferente, al punto che era convinto che fosse intenzionale, anche se era abbastanza sicuro che non fosse diretto a lui.
Solo il modo di comportarsi di jungkook, per qualunque ragione. Il suo metodo per tenere lontani gli altri.

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