TRE ANNI DOPO
io, Taehyung È meraviglioso fuggire da quella casa» taehyung lanciò un'occhiata al suo amico, mentre passeggiavano fianco a fianco, ognuno dei due portava una canna e una cassetta da pesca.
«I tuoi ti stanno facendo diventare matto di nuovo?» L'altro fece un verso di scherno e lo guardò.
«Di nuovo? Quand'è che non lo fanno?»
«Giusto,» ridacchiò.
«Sono parecchio costanti.» Deviarono dal marciapiede su un piccolo sentiero asfaltato, fiancheggiato su ciascun lato dall'erba alta. Li avrebbe condotti dietro alle case, poi attraverso alcuni alberi, prima di farli spuntare alla fine nel loro posto preferito. Il segreto meglio conservato del loro quartiere, un piccolo stagno artificiale, piazzato lì appena pochi anni prima in mezzo a un nuovo lotto di case.Taehyung espirò e cercò di sorridere. «Già. Ecco perché ho intenzione di godermi ogni secondo delle prossime due ore lontano da loro.» jungkook gli lanciò un sorriso mentre si avviavano sotto la copertura degli alberi.
«Ho fregato un po' del rum di mia mamma... se ti va di fare i cattivi.» Il viso di Taehyung si illuminò all'istante.
«Accidenti, sì, mi va. Qualunque cosa, per dimenticare tutta la litania dei boy scout a cui sono stato sottoposto per l'ultimo cavolo di mese.» Rise. «Così brutto?» L'amico gemette melodrammatico.
«Penso che abbia cominciato a liquefarmi il cervello. E ti sto uff i cialmente avvertendo, tra l'altro.» «Avvertendo?» jungkook sorrise, divertito.
«Già.» taehyung ridacchiò.
«Quindi non dare di matto quando mi cominceranno a colare fuori delle cose dalle orecchie.»«Oh, okay.» jungkook rise di nuovo. «Basta che non cominci a colarti anche il naso.»
Taehyung sorrise, mentre uscivano da sotto la tettoia di foglie verso un altro tratto di sentiero fiancheggiato dall'erba. «Sono sicuro che succederà, prima o poi, ma va bene. La tua maglietta si inzupperà, ma non c'è problema.»
«Ah. Spedisci del succo di cervello da qualche parte vicino alla mia maglietta, e il mio pugno dirà due parole al tuo naso.» taehyung rise come un matto, con un suono ammaliante. jungkook lo fissò, assaporando la piccola gioia, quella che provava sempre quando faceva sorridere l'amico. Quando lo rendeva felice. Perché rendeva felice anche lui. Gli faceva vorticare il petto di calore. Gli faceva battere più forte il cuore. Gli faceva desiderare di avvolgere stretto il suo amico tra le proprie braccia.
Taehyung incontrò il suo sguardo, in quel preciso istante, le labbra che si curvavano di sbieco.«Non mi colpiresti mai,» mormorò, con la voce che lo stuzzicava.
«Mi ami troppo. Ammettilo.» jungkook scacciò il sorriso che cercava di allargarsi su tutta la sua faccia, ignorando il passo accelerato del proprio cuore.
«Certo, ti amo . Ti amo un sacco. Ma non puoi proprio competere con la mia maglietta preferita.» taehyung fece un altro gran sorriso, mentre uscivano dal sentiero e si inoltravano verso la loro privata, accogliente radura. Annidato alla base di tre alte colline circostanti, lo stagno attendeva quieto il loro arrivo. jungkook alzò lo sguardo dove, al sommo di ogni torreggiante collina, dei cortili posteriori residenziali facevano capolino attraverso filari di alberi sempreverdi. Erano chiaramente stati piantati per fornire la privacy ai proprietari delle case, ma provvedevano a fornirla anche ad altri. Quelli che andavano a pescare, o quelli che volevano solo stare da soli, godersi la piccola fetta di natura che i boschi dell'area non riuscivano proprio a dare. Declivi di erba alta e un piccolo specchio d'acqua, che chiudeva fuori il resto del mondo. Era idilliaco e quieto, a parte le rane e gli insetti molesti, e mise subito jungkook a suo agio. Anche taehyung , il che rasentava dannatamente il miracolo. Quel ragazzino era teso come una corda di violino.
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Rise Again
FanficAmore. La forza più potente al mondo, ma anche la più spietata. Scaltra e ingannevole. Il tallone d'Achille dell'uomo, Lascia deboli e vulnerabili tutti coloro che abbraccia. O almeno è come la vede il Dom Jeon Jungkook , dopo che l'amore della sua...