CAPITOLO 16

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«Sculaccia quel culo! Sì!»
«Spostati, tocca a me.»
«Rilassa quella gola, puttana.» «Cazzo, sì! Scopa quel buco!»
«Merda, cagna. Occhio ai denti.» «Argh, cazzo! Scopa il mio uccello!» jungkook sospirò, le braccia incrociate e appoggiato contro il muro, e guardò per la quarta volta l’orologio. Undici e quarantacinque. La notte era ancora giovane, ma cazzo, era così rumoroso lì dentro: gente che urlava, musica che martellava forte; riusciva a malapena a sentire i propri pensieri. Fortunatamente, quella particolare scena di gruppo, composta da tre sub, sei Dom e decine di spettatori, sarebbe finita nel giro di dieci minuti. Lanciò un’occhiata a Luke dall’altra parte della stanza. Come jungkook , anche lui era uno dei Controllori del Dungeon della serata, per sorvegliare gli eventi più turbolenti. Una protezione che supportava con tutto il cuore. Occasionalmente, alcuni dei Dom più giovani, i più eccitabili, finivano per sfiorare il limite, a differenza dei più esperti, che non perdevano mai di vista la sicurezza di un sub. Era sempre in prima linea, nelle loro menti, ma poiché venivano commessi degli errori, la maggior parte non intenzionali, erano state giustamente messe in atto delle misure di protezione.
Da lì la ragione per cui lui era a controllo di quel posto fino a tardi un venerdì sera. Era la notte più affollata della settimana per il District Dungeon, e lui non aveva fatto da controllore da un bel po’ di tempo.
Tutti i Dom avevano acconsentito, quando erano entrati a far parte del gruppo, di fare dei turni di controllo di tanto in tanto, e nessuno aveva
avuto niente da ridire. Chiunque poteva fare i conti: con così tanti membri, ogni Dom aveva bisogno di coprire solo un paio di turni all’anno.
«Che cosa dici, ragazzo?» «Per favore, signore!» «Per favore cosa?» «Per favore, mi dia di più del suo cazzo!» «Sì, è quello che mi piace.» «Ah!» «Che ne dici?» «Grazie signore! Ah! Grazie signore!» Guardò la gang bang con occhi indifferenti, osservando quei tre sub brutalmente dominati. Sapeva che a loro piaceva, nonostante le smorfie che facevano, nonostante quanto duramente soffocassero su quegli uccelli o implorassero pietà a gran voce. Avevano le loro safeword ma avevano scelto di non usarle.
Lottò contro l’impulso di scuotere la testa. Anche se lo capiva e conosceva le innumerevoli ragioni per cui lo facevano, non riusciva ancora a comprendere appieno il sottoporsi a quello volontariamente. Ma a persone diverse piacevano cose diverse, ed era ciò che rendeva fantastico quel mestiere. Tanta varietà. Mai la stessa cosa due volte. Peccato che jimin non fosse tagliato per quelle cose, avrebbe reso la settimana lavorativa molto più dolce. Ma non lo era, ne era sicuro. Il che probabilmente era la cosa migliore. Il tipo di dolcezza di jimin era un problema.
Il cellulare gli vibrò nella tasca posteriore dei pantaloni di pelle così lo tirò fuori, prima di leggere il messaggio.
Yoongi : Ehi, amico. Ti importa se uso la stanza dei giochi, stasera?
Sorrise e digitò la risposta.
Jungkook : No, amico. Nessun problema. Appuntamento eccitante o una cosa normale?
Yoongi : Ah ah no. Ho dei clienti della palestra che hanno bisogno di un favore.
Sollevò un sopracciglio.

JungKook : Un favore? Con più clienti?
Sembrava che Yoongi avrebbe fatto un’orgia, quella sera.

Yoongi : Naa. Penso sia un’iniziazione. Per un amico alla loro festa della confraternita. Probabilmente utilizzerò il Muro. ;)
Sorrise, stavolta scuotendo la testa.
Jungkook : Bello. Lavoratelo bene. Sarò qui per un po’.
Yoongi : Lo farò. Stai attento. Ci vediamo dopo.
Mise via il telefono e incrociò le braccia. Era passato un po’ da quando yoongi aveva avuto bisogno di usare la sua stanza dei giochi. Lui l’avrebbe saputo, perché era la ragione per cui yoongi lo faceva, tanto per cominciare.

Quando arrivavano le emergenze e lui non riusciva a prendere un cliente, yoongi lo sostituiva facendogli un favore. Non capitava così spesso, forse una volta ogni due mesi, da lì la ragione per cui era passato del tempo da quando yoongi c’era andato.
Si chiese quale confraternita stesse facendo l’iniziazione. Sarebbe stato uno spettacolo divertente, da guardare. Le prime volte erano sempre eccitanti, tutti imbarazzati e nervosi. E yoongi riusciva a essere un tale stronzo… Sorrise al pensiero.
Sebbene, conoscendo yoongi, probabilmente avrebbe avuto pietà di lui.
Ci sarebbe andato giù troppo morbido, lavorandoselo a malapena. Yoongi a volte era un marmocchio insolente, ma era anche compassionevole. Se si aggiungeva la sua bellezza e il suo fascino ridicoli alle sue abilità, quel confratello avrebbe passato una serata pazzesca.

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