Jungkook fece scivolare fuori il dito, poi lo reinserì subito.«Spingi, Jimin.» Lui eseguì e Jungkook tornò indietro, il dito che sembrava più grosso.
E più lungo.
Quello spettro di bruciore tornò, ma, proprio come prima, si dissipò quasi immediatamente.Jungkook allargò la mano libera sul suo stomaco, proprio tra l'uccello e l'ombelico e quel dito nel culo riprese prontamente a giocare. Dentro e fuori, dentro e fuori, così incredibilmente viscido.
Cazzo, si. Lubrificante. Lo amava prima, ma ora lo adorava.Gemette di nuovo, non poté farci niente. Sembrava tutto così incredibile. E sporco. E, merda, semplicemente fantastico. In realtà era un po' elettrizzante, quanto vicino stava cavalcando la linea del dolore, ma senza mai cadere perché Jungkook lo sosteneva, proteggendolo dai danni, mantenendolo in paradiso, riempiendolo di nient'altro che piacere.
Contrasse i polsi senza pensare, poi jungkook cambiò ritmo. In realtà, si era fermato del tutto. Sembrava che stesse cercando qualcosa, che tastasse dentro il suo culo. Lui lo guardò in modo strano e le labbra di jungkook si curvarono in modo malizioso.
«Vuoi sentire cosa ti sei perso in tutti questi anni?» Esalò una piccola risata.
«Ehm... non lo so.» Jungkook accarezzò un punto dentro di lui.
«Merda!» inspirò bruscamente.
Jungkook ridacchiò, annuì, poi l'accarezzò ancora un po'.
L'intero corpo di Jimin si tese in una scioccante beatitudine.«Merda, signore... cosa ca... oh mio Dio...» Il sorriso di Jungkook si allargò.
«Ti piace, vero?» Gli occhi si chiusero, la sua testa si spinse indietro. «Sì,» ansimò.
«Cazzo, signore. Non si fermi.» E Jungkook non lo fece. Affatto.
Per la miseria, fece il contrario. Iniziò a scoparlo in modo lento e costante, marcando quel punto sensibile ogni volta, quello che presumeva fosse la sua prostata onnipotente, il suo punto G, il suo punto P, il suo chi-se-ne-importa. Aveva un portale per il paradiso nel culo. Non gliene fregava un cazzo di come si chiamasse.
Qualche istante dopo, accadde qualcosa di inaspettato. Sentì che stava per raggiungere l'orgasmo, ma Jungkook non gli stava nemmeno toccando l'uccello. I suoi addominali iniziarono a tremare, poi li seguirono anche le cosce.
«Cazzo, signore,» gracchiò
«penso che verrò.»«Hmm.» Jungkook sollevò l'altra mano dal suo stomaco e avvolse pollice e indice attorno al suo scroto, proprio in cima, stringendo la mano attorno alle palle. Delicatamente, le tirò giù, tenendole lontane dal corpo, l'altra mano che continuava a lavorare con fermezza.
Lui rabbrividì sopra al tavolo, chiedendosi perché l'avesse fatto. Non aveva impedito al suo orgasmo di avvicinarsi e la presa di Jungkook sulle sue palle gli faceva solo provare ancora più piacere.
Si mosse irrequieto. «Vengo, signore, vengo...» Jungkook scosse la testa. «No, non penso che tu stia venendo.» «Sì!» Ansimò.«Posso sentirlo! Così vicino!»
«Ed è lì che rimarrà, cazzo.»
«Cosa...» Tirò le corde che aveva ai polsi e spinse i fianchi.«Cosa intende?»
«Voglio dire che il tuo orgasmo non si avvicinerà oltre... Finché non ti toccherò l'uccello.»
Oddio. Lo fissò, sull'orlo del culmine.
Jungkook era serio? Non era possibile, ma, guarda caso, glielo tenne a bada. Quell'orgasmo era solo un pelo fuori portata.
Le labbra di Jungkook si curvarono.«Guarda, guarda.» Tolse il dito dal culo e gli afferrò l'uccello con due dita vicino alla punta. Sempre lentamente, mosse il pollice, avanti e indietro, proprio sulla corona.
Spalancò gli occhi, mentre i suoi genitali impazzivano. Poteva sentire le palle strette nella mano di Jungkook. Oh, sì. Ora sicuramente, sicuramente sarebbe venuto.

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Rise Again
FanfictionAmore. La forza più potente al mondo, ma anche la più spietata. Scaltra e ingannevole. Il tallone d'Achille dell'uomo, Lascia deboli e vulnerabili tutti coloro che abbraccia. O almeno è come la vede il Dom Jeon Jungkook , dopo che l'amore della sua...