Rise Again

CAPITOLO 6

                    Un Anno Dopo

«caaazzo» jungkook lasciò la sua grande scatola di cartone sul bancone della colazione ed emise un lungo sospiro infelice. Non poteva credere di essere tornato lì. Di nuovo in Virginia del Nord, il posto da cui si era sempre tenuto lontano con attenzione. A parte un paio di visite rapide per vedere sua madre, ci era anche riuscito con incredibile successo.

Dio, odiava quel posto. Non voleva tornarci, ma il sangue non è acqua, e sua madre aveva davvero bisogno di lui. In nessun modo l’avrebbe delusa; sarebbe sempre stato lì, per lei. Dio solo sapeva che era stata l’unica a essergli rimasta vicino In verità, anche con oltre cento miglia tra di loro, era ancora tutto ciò che aveva. La sua unica famiglia, Il suo unico tutto.

L’unica persona rimasta che amava.
Si passò una mano tra i capelli e si guardò intorno nell’appartamento.
Non appena sua madre aveva chiamato, informandolo dell’incidente d’auto in cui era stata coinvolta, lui si era immediatamente organizzato per tornare a casa. Non che gli avesse chiesto di farlo, ma era scontato. Un accidenti di ragazzo che consegnava pizze era passato con il semaforo rosso ed era finito contro il lato conducente della berlina di sua madre.

Praticamente le aveva distrutto tutto il lato sinistro del corpo. Il bacino, Il braccio, Persino la clavicola. Tutto rotto, con alcune fratture che necessitavano di fisioterapia. Si aggiungeva una commozione cerebrale e un colpo di frusta al mix, e la povera mamma era un vero casino Per fortuna, era rimasta ricoverata in ospedale durante il periodo di tempo che c’era voluto a jungkook per tornare indietro e sistemarsi. Ma quel giorno

l’avrebbero finalmente dimessa e lui sarebbe dovuto andare a prenderla presto. L’avrebbe portata a casa, l’avrebbe sistemata, poi avrebbe cominciato a occuparsi di ogni sua singola necessità. Un paio di volte al giorno per un paio di mesi di fila
Era una fortuna che adorasse sua madre.

.
Non era felice di trasferirsi alla George Mason per terminare la sua laurea in arte, ma almeno gli dava una ragione per non vivere a casa a tempo pieno. Il pendolarismo dell’ora di punta gli avrebbe preso troppo tempo, avrebbe avuto molto più senso vivere negli alloggi per studenti fuori dal campus. L’appartamento, per così dire, in cui si trovava al momento, era situato molto lontano dal suo vecchio quartiere. Lontano da tutte le cose che riguardavano taehyung , qualsiasi cosa che potesse ricordarglielo. C’era voluto molto tempo per fargli uscire quel bastardo da dentro, e gli sarebbe davvero piaciuto lasciare le cose così come stavano.

Sua madre non sarebbe stata entusiasta della sua sistemazione abitativa, ma lui sapeva che alla fine avrebbe capito. Era sempre stata brava a leggere tra le righe. Inoltre, era troppo vecchio per vivere a casa
Aveva bisogno di uno spazio suo, e il posto che aveva ottenuto era molto carino. Bello come poteva essere un monolocale con due camere da letto, ma era vicino a scuola, negozi e il resto, e non troppo lontano da tutti i bar popolari. Naturalmente, proprio lungo l’autostrada, c’era anche la capitale della nazione, così come la sua gemella, Georgetown. Entrambe erano famose per la loro stellare vita notturna. Ironia della sorte, erano anche famigerate per quello
Guardò l’orologio, era tempo di andare. La mamma lo avrebbe aspettato all’ospedale, e a lei sicuramente non piaceva essere lasciata ad aspettare. Immediatamente, Bellatrix/Hermione Granger gli balenarono in mente, facendolo quasi sorridere, ma il suggerimento arrivò e se ne andò nell’arco di un battito cardiaco, mentre afferrava le sue chiavi e si dirigeva verso la porta.

Il momento di sorridere sarebbe arrivato abbastanza presto. In particolare, quando sua madre avrebbe visto tutto l’inchiostro che aveva addosso. Aveva aspettato un’eternità e alla fi ne ne aveva alcuni, anche se solo quelli sulle sue braccia sarebbero stati visibili. Ed erano piuttosto banali: solo una trama tribale sotto forma di eleganti bande nere che