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Passai nuovamente da Blazer, ma non per prendere altra roba, ma perchè avevo bisogno di solo sesso. Lo salutai velocemente gettandomi al suo collo ma lui mi bloccò.

"Ehi che succede piccolo riccone?", chiese lui tirandomi indietro. 

Compresi che forse avevo sbagliato a non contattare Omar, con lui sarebbe stato più facile. 

"Mi dispiace Blazer ne ho davvero bisogno", mi scusai sinceramente nella mia testa per quella piccola intrusione.

"Va bene, è successo qualcosa? Tuo padre ti ha fatto incazzare? Magari qualcuno ti ha..?", sentir parlare anche Blazer dopo Ivan di mio padre mi diede su i nervi, non concluse la frase la lasciò in bilico mentre con una mano mi accarezzava la schiena da sotto la giacca e camicia. Era gentile fuori dal letto, certo non strafaceva mai anche se spesso si perdesse nella foga. Mi osservò bene, "c'è qualcuno vero?", non so come riuscisse a capirmi.

"Io ho sempre qualcuno Blazer!", la buttai lì ironicamente perchè con lui potevo permettermelo.

"Dai non scherzo, lo capisco ci sono passato. Ti piace qualcuno?", chiese serio allontanandomi. Le sue braccia tatuate erano forti e per quanto cercassi di essere al suo livello di forza non ci sarei riuscito lo stesso.

"No!", sorrisi nervosamente quanto bastava per farmi credere.

"E cambiato qualcosa?", chiese innervosito.

"No assolutamente sono solo di fretta Blazer e ne ho bisogno! La prossima settimana non ho molto tempo", cercai di convincerlo, "ad ogni modo se non vuoi basta dirlo ci metto due m...", lui accorcio la distanza mostrandomi la voglia strizzandomi il sedere e mordendosi le labbra. 

Per i giorni a venire feci il bravo ragazzo e non m'infilai dentro le labbra di nessuno, in realtà volevo mantenermi pieno di ormoni per la festa e quello che Ivan mi avrebbe mostrato di sé, mentivo a me stesso quando mi dicevo che non nutrivo aspettative, ero carichissimo di aspettative e dalla voglia di lui.

Lo cercai quella sera, lo cercai ovunque, era nella mia mente e non voleva saperne di andarsene. Quando ormai cedetti al pensiero che non si sarebbe piu presentato attaccandomi alle labbra del primo che capitava e lasciandomi andare in mani altrui, lo vidi comparire come un'allucinazione. Era ben vestito ed era sexy come non mai, sembrava persino truccato. Persi quasi il fiato dovendomi staccare dallo sconosciuto e dal nostro bacio. 

Ivan mi notò subito in mezzo alla massa e per un brevissimo momento in lui si accese qualcosa, un desiderio. Afferrai quello sconosciuto dal colletto e come se fosse Ivan lo baciai con foga, vidi Ivan non perdersi neanche un attimo di quei miei movimenti, anche se fosse circondato di gente con cui parlare non mi staccava lo scardo di dosso, almeno finché non decisi di salutare lo sconosciuto e lasciarlo libero; mi sentì un po' in colpa per lui, non ero uno che lasciava le cose a metà ma sentivo l'esigenza di fare altro.

Mi trattenni al bancone facendomi spazio tra la massa, ero mezzo brillo, cercavo di tenermi alla larga da Ivan che con lo sguardo cercava di scoparsi ogni ragazza facendomi parecchio inferocire. Per un attimo pensai a Ander, non so perchè mi venne alla mente, pensai al nostro primo bacio, poi al secondo, alle feste, alla droga, al sesso, e solo al pensiero mi sentì male e malinconico, quel locale mi portava a lui e a quell'angolo; mi voltai, c'erano due ragazze che ballavano proprio dopo in quell'angolo tutto ebbe inizio, lì gli avevo detto che non sarebbe stato tradimento con i vestiti addosso.

"Quanto ne vuoi?", chiesi quando qualcuno busso alle mie spalle. Avevo risposto in quel modo con la convinzione che fosse il milleunesimo ragazzo in vena di sballarsi. Ero indispettito dall'essere stato disturbato.

"Dovresti rilassarti un po' Patrick", una voce fin troppo manipolatrice per non esser riconosciuta fece capolino dentro le mie orecchie.

"Ivan!", ansimai quando le sue mani iniziarono a massaggiare vicino al collo e le sue labbra si avvicinarono lasciando una scia su per il mio incavo, non mi diede neanche la possibilità di girarmi a guardarlo perchè si appoggio con il petto sulle spalle. Aveva la capacità di cancellare ogni malinconia e farmi dimenticare persino Ander. Non fiatai perchè aspettavo quel momento dal primo secondo che l'avevo visto, decisi anch'io di non voltarmi perchè altrimenti l'avrei sicuramente baciato e dai precedenti approcci lui non voleva farlo.

Qualcuno da amare. Fanfiction Ivan/Patrick.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora